La creatività nel coaching gioca un ruolo centrale. Infatti, nelle sessioni di coaching è richiesta una grande capacità creativa per supportare il coachee (cliente) nella ricerca di soluzioni, nell’esplorazione del potenziale e nel cammino verso il cambiamento.
La creatività è spesso associata all’arte, alla scrittura o alla musica, ma in realtà è molto di più: appartiene a tutti e permea ogni aspetto della nostra vita, per questo anche nel coaching la creatività gioca un ruolo fondamentale. È ciò che ci permette di risolvere problemi, immaginare un futuro migliore e trovare nuove soluzioni.
Infatti, nel contesto del coaching e della crescita personale, la creatività è un elemento chiave per il cambiamento. Non si tratta solo di “pensare fuori dagli schemi”, ma di attingere a un potenziale interiore che spesso rimane inespresso. In questo articolo scopriremo cos’è la creatività, come coltivarla e come utilizzarla nel coaching.
Cos’è la creatività e perché è importante nel coaching
La creatività può essere definita come la capacità di generare idee nuove e utili. È una combinazione di intuizione, ragionamento e immaginazione, e non è limitata a pochi eletti: tutti siamo creativi, anche se in modi diversi. Quindi iniziamo sfatando un mito. Un errore comune è pensare che la creatività sia un dono innato. In realtà, ricerche come quelle di Kaufman e Beghetto (2009) dimostrano che la creatività è una competenza che può essere coltivata. Questo significa che, con il giusto approccio, possiamo tutti diventare più creativi.
Perché la creatività è essenziale nel coaching? Prima di tutto, perché favorisce il cambiamento: la creatività ci aiuta a immaginare alternative e percorsi diversi, rendendo il cambiamento meno spaventoso. Potenzia la resilienza: trovare soluzioni creative ai problemi rafforza la nostra capacità di adattamento. Stimola la motivazione: creare qualcosa di nuovo ci fa sentire vivi e connessi al nostro potenziale. Favorisce il problem solving: trovare soluzione nuove con approcci differenti.
Infatti, nel coaching, queste qualità diventano strumenti potenti per aiutare i clienti a superare blocchi, esplorare nuove possibilità e definire obiettivi significativi. Ma quali sono le basi scientifiche della creatività?
Le basi scientifiche della creatività
La creatività non è un processo casuale, ma un’attività complessa che coinvolge molteplici aree del cervello. Studi di neuroimaging hanno identificato tre reti principali coinvolte nella creatività:
- La rete predefinita: attiva durante la riflessione interiore e l’immaginazione.
- La rete di controllo esecutivo: coinvolta nella valutazione delle idee generate.
- La rete di salienza: che integra informazioni sensoriali ed emotive.
Questa interazione spiega perché la creatività richiede sia libertà che struttura, sia intuizione che analisi. Inoltre, scopriamo un aspetto meno conosciuto: un elemento affascinante è il ruolo del riposo e del “mind-wandering” (vagabondaggio mentale). Secondo uno studio pubblicato su psychological science, momenti di inattività o distrazione favoriscono l’incubazione delle idee. Questo sottolinea l’importanza di fare pause e concedersi spazio per pensare senza pressioni.
Ecco per te un consiglio pratico: se ti trovi bloccato su un problema, prova a fare una passeggiata o dedicarti a un’attività manuale. Questi momenti di disconnessione spesso portano a intuizioni inaspettate.
Strumenti per sviluppare la creatività nel coaching
Se stai cercando degli strumenti per sviluppare e allenare la creatività nelle tue sessioni di coaching e il problem solving dei tuoi coachee, allora puoi seguire queste indicazioni: puoi utilizzare le mappe mentali. Questo strumento visivo aiuta sia organizzare i pensieri, sia a stimolare nuove idee. Anche il brainstorming è un attività che puoi utilizzare nei percorso di coaching per accedere alla creatività del tuo coachee. Puoi provare un’attività guidata con il brainstorming utilizzando la tecnica dei sei cappelli per pensare. Oppure, dedicare dello spazio, durante il coaching, al pensiero laterale.
Inoltre, abbiamo creato alcuni tool che puoi usare nel coaching per stimolare la creatività e la generatività, come per esempio, il coaching canvas, le carte delle domande potenti e le coaching cards. Si tratta di strumenti facili da utilizzare e che possono tornarti utili durante le sessioni di coaching.
Esercizi per allenare la creatività nel coaching
Abbiamo individuato alcuni esercizi per allenare la creatività nel coaching. Si tratta di esercizi che puoi utilizzare sia su di te, come coach, sia sui tuoi coachee. Puoi provare, per esempio, con la scrittura libera. Imposta un timer per 10-15 minuti e scrivi senza fermarti. Non preoccuparti della grammatica o della coerenza: l’obiettivo è liberare i pensieri. Oppure, l’associazioni di parole. Scegli una parola e scrivi tutte le parole che ti vengono in mente in relazione ad essa. Questo esercizio può aiutarti a fare connessioni inaspettate.
Anche l’esercizio della doppia vista può essere utile per allenare la creatività nel coaching. Prendi un oggetto nella tua stanza e scrivi due descrizioni: una oggettiva e una soggettiva. Questo esercizio ti aiuta a vedere le cose da diverse prospettive. Ovviamente, il cambiamento di Prospettiva è un altro esercizio potente: prendi un problema e prova a guardarlo da un’altra prospettiva, come quella di un amico, un personaggio famoso o un esperto nel campo.
Creatività e coaching per sviluppare il proprio potenziale
Nel coaching, la creatività non è solo una competenza da sviluppare, ma una chiave per esplorare nuove prospettive. Un coach può aiutare i clienti a liberare il loro potenziale creativo, fornendo strumenti e tecniche che stimolano il pensiero innovativo.
Facciamo esempi pratici di creatività nel coaching. Un coach può utilizzare tecniche creative come il “reverse brainstorming” (pensare a cosa peggiorerebbe un problema per poi invertire la prospettiva) per trovare soluzioni uniche. Visualizzazione creativa: immaginare scenari futuri desiderati è un potente stimolo per l’azione. Ad esempio, un cliente può visualizzare la vita che vorrebbe avere o un obiettivo, identificando i passi necessari per arrivarci oppure utilizzare “i quadranti del futuro”. Sperimentazione guidata: il coach può incoraggiare il cliente a provare approcci non convenzionali, come scrivere una lettera al proprio futuro sé o creare un collage visivo dei propri obiettivi.
Ecco un caso studio che spiega i risultati dell’utilizzo della creatività nel coaching. Una cliente in cerca di una nuova carriera si sentiva bloccata dalla paura del fallimento. Durante una sessione di coaching, ha creato una mappa visiva dei suoi sogni e delle sue paure. Attraverso questo processo, ha scoperto che il suo vero desiderio era avviare un’attività legata alla sostenibilità ambientale. La creatività non solo le ha permesso di superare il blocco, ma ha trasformato la sua visione in un piano concreto.
Ora vuoi sapere come si può coltivare la creatività nella vita quotidiana?
Come coltivare la creatività nella vita quotidiana
La creatività non è un evento isolato, ma un’abitudine che può essere coltivata con pratica e consapevolezza. Abbiamo detto che nasciamo creativi, ma che la creatività va anche allenata; quindi, vediamo alcuni esercizi pratici che possono aiutare a coltivare la propria creatività. Puoi esercitarla attraverso la scrittura libera: dedica dieci minuti al giorno a scrivere senza pensare troppo. Questo esercizio, chiamato “morning pages” da julia cameron, aiuta a liberare la mente da pensieri intrusivi e a far emergere nuove idee. Oppure, allenati a cambiare prospettiva: affronta un problema come se fossi un’altra persona. Come lo risolverebbe un bambino, un artista o uno scienziato? Inoltre, esplora nuovi ambienti: secondo uno studio pubblicato su journal of environmental psychology, cambiare contesto fisico (come lavorare in un parco o visitare un museo) stimola il pensiero creativo.
Ovviamente non bisogna trascurare l’elemento della curiosità. La curiosità è la scintilla della creatività e così chiediti: “cosa succederebbe se…?” Oppure “perché non provare a…?”. Questo tipo di domande ti spinge a esplorare possibilità che altrimenti non avresti considerato.
Infine, puoi provare con un esercizio quotidiano: prova a creare un diario visivo, ogni giorno disegna o annota un’immagine, un simbolo o una parola che rappresenta la tua giornata. Questo semplice rituale stimola il pensiero simbolico e ti aiuta a trovare nuove connessioni.
Questo può essere un esercizio valido che puoi utilizzare per te o se sei un coach professionista puoi darlo tra i compiti a casa al tuo cliente.
Come abbiamo visto, quindi, la creatività e la crescita personale sono strettamente interconnesse. Ogni atto creativo ci porta a esplorare nuove dimensioni di noi stessi, mentre ogni passo nella crescita personale alimenta la nostra capacità di creare.
Quando affrontiamo difficoltà, la creatività ci offre una via d’uscita. Non si tratta solo di trovare soluzioni, ma di riscrivere la nostra narrativa personale. Ed è così che possiamo cambiare le storie che ci raccontiamo trasmutando le nostre convinzioni limitanti e la nostra credenza madre in una nuova storia, più felice e in linea con noi stessi.
Alcuni libri interessanti sulla creatività e crescita personale
Ecco qui una selezione di libri in italiano che trattano il tema della creatività in relazione alla crescita personale:
“Creatività e Pensiero Laterale” di Edward De Bono. Un classico che esplora come sviluppare il pensiero creativo per risolvere problemi in modo innovativo, utile sia nel lavoro che nella vita personale.
“Il Cammino dell’artista” di Julia Cameron. Una guida pratica per riscoprire e coltivare la propria creatività attraverso esercizi e riflessioni, applicabile a tutti gli ambiti della crescita personale.
“Design Your Life” di Bill Burnett e Dave Evans. Sebbene il titolo sembri più legato al design, il testo è un approccio creativo e pratico alla progettazione della propria vita, sfruttando idee e strategie del design thinking.
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