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Coaching generativo

Il coaching generativo è una tipologia di coaching che si concentra sul cambiamento generativo, ovvero un cambiamento che va oltre il semplice miglioramento di una situazione, di un comportamento o di una performance, ma che porta a un cambiamento di paradigma, a una nuova visione di se stessi per far emergere il nuovo e per creare la migliore possibilità futura, sia individuale che collettiva.

Il coaching generativo prende le distanze da quei modelli e approcci di coaching focalizzati esclusivamente sulla performance, che si sono diffusi, in Italia, negli anni ’90 e che, ormai, sono superati.

Il coaching generativo è una metodologia di coaching che si concentra sull’espansione delle risorse e delle possibilità di una persona, non solo per raggiungere i propri obiettivi o migliorare le performance, ma anche per sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, una migliore qualità della vita e un impatto positivo sugli altri, sull’ambiente e nel contesto.

Si rivolge a quei coach professionisti che desiderano  applicare un coaching che sia allo stesso tempo efficace, ma anche sostenibile, ecologico e, appunto, generativo.

Scopriamo, nel dettaglio, qual è il significato di generativo e di coaching generativo.

Significato di coaching generativo

Il termine “generativo” deriva dal concetto di generatività, che si riferisce alla capacità di creare qualcosa di nuovo, accedere alla propria migliore possibilità futura e di generare nuove idee, soluzioni e modelli di comportamento, che siano, però, sempre sostenibili ed ecologiche.

Per essere generativo, infatti, il coaching oltre ad agevolare il cambiamento o a sostenere il coachee verso il raggiungimento dell’obiettivo, deve generare il futuro, deve aprire al nuovo, deve stimolare nuove consapevolezze, nuovi comportamenti e strategie. Insomma, il coaching generativo è orientato al futuro, con il quale cerca sempre di essere in contatto e di esserne fautore.

Allo stesso tempo, però, nel coaching generativo vi è una fortissima attenzione all’aspetto della sostenibilità. Nel coaching generativo, non è sufficiente pensare al futuro, ma è necessario pensare al futuro in termini ecologici e sostenibili. Insomma, nel coaching generativo qualsiasi consapevolezza, qualsiasi obiettivo, qualsiasi performance, qualsiasi risultato desiderato deve essere in linea con il benessere del coachee (il cliente) e con il benessere della collettività, del contesto in cui si muove il coachee.

L’autore principale associato al concetto di “coaching generativo” è Robert Dilts, un noto divulgatore e trainer nel campo della programmazione neuro-linguistica (PNL). Dilts ha introdotto il concetto di coaching generativo nel suo libro del 2001 intitolato “From Coach to Awakener”. Tuttavia, è importante notare che il coaching generativo è un approccio che si è sviluppato attraverso la collaborazione e l’apporto di diverse persone nel corso degli anni. Alcuni dei collaboratori e degli influenti nel campo del coaching generativo includono Stephen Gilligan e Judith DeLozier.

Il coaching generativo si concentra sull’espansione delle risorse e delle possibilità di un individuo, incoraggiando la creazione di nuovi modelli e comportamenti che generano cambiamenti positivi e duraturi.

Prendendo in prestito l’aforisma del Coach Adamo: il coaching generativo ti insegna a passare dal pensare, al fare. E, soprattutto, dal fare al fare bene e per il bene.

Concludendo, possiamo dire che alcune forme e approcci di coaching hanno preso derive manipolatorie, forzando al cambiamento o imponendo forme di cambiamento. Invece, il significato di coaching generativo si racchiude in un cambiamento trasformativo che sia sostenibile.

Caratteristiche del coaching generativo

Il coaching generativo è caratterizzato dall’idea che ogni persona ha dentro di sé le risorse e le potenzialità per raggiungere i propri obiettivi, migliorare la performance e realizzare i propri sogni. Il coach generativo aiuta il cliente a identificare e a sviluppare queste risorse, in modo da creare un cambiamento positivo nella sua vita.

Inoltre, come abbiamo specificato in precedenza, il coaching generativo si basa sul presupposto che l’attività svolta all’interno delle sessioni di coaching, sia sempre sostenibile ed ecologica sia per il coachee, sia per il futuro che il coachee sta cercando di costruire.

Infine, il coaching generativo si basa sull’idea che sia necessario liberarsi dai vecchi modelli e paradigmi mentali per aprirsi davvero al nuovo, al cambiamento e ad un’idea di futuro che desideriamo.

Il coaching generativo si basa su una serie di caratteristiche fondamentali, tra cui:

  • La centralità del cliente. Il cliente è il protagonista del processo di coaching, e il coach è un facilitatore che lo aiuta a raggiungere i propri obiettivi.
  • Il focus sul cambiamento generativo. Il coaching generativo non si concentra solo sul miglioramento di una situazione, di un comportamento, sul raggiungimento di un obiettivo o sulla performance, ma su un cambiamento trasformativo che sia sostenibile.
  • La valorizzazione delle risorse del cliente. Il coaching generativo aiuta il cliente a identificare e a sviluppare le proprie risorse, in modo da creare un cambiamento positivo nella sua vita.
  • Lasciare andare per lasciar venire. Nel coaching generativo è necessario liberarsi dai modelli del passato per poter davvero immaginare un futuro differente.

Inoltre, il coaching generativo si basa su una alcuni principi fondamentali, tra cui:

  1. L’attenzione all’esperienza soggettiva: il coach si concentra sull’ascolto attivo e sulla comprensione dell’esperienza soggettiva del cliente, inclusi i suoi pensieri, emozioni e sensazioni fisiche.
  2. L’uso di modelli linguistici e di comunicazione: il coaching generativo utilizza modelli linguistici e di comunicazione per facilitare il cambiamento e l’apprendimento. Questi modelli possono includere l’uso di metafore, domande potenzianti e altre tecniche che favoriscono uno stato mentale aperto e creativo.
  3. La consapevolezza del corpo e delle risorse somatiche: il coaching generativo riconosce l’importanza del corpo e delle risorse somatiche nel processo di cambiamento. Ciò significa che il coach può lavorare con il cliente per sviluppare una maggiore consapevolezza del corpo e utilizzare le risorse fisiche per sostenere il processo di trasformazione.
  4. L’integrazione dei livelli di apprendimento: il coaching generativo cerca di integrare i diversi livelli di apprendimento del cliente, compresi quelli cognitivi, emotivi e somatici. Ciò significa che il coach lavora con il cliente per sviluppare una maggiore consapevolezza e un’integrazione armoniosa di tutti questi aspetti.

Quindi, una caratteristica della metodologia del coaching generativo può essere rintracciata nel’uso di varie forme di apprendimento, come la cognizione incarnata e l’intelligenza intuitiva.

Dove usare il coaching generativo

Il coaching generativo può essere utilizzato in diversi ambiti, tra cui:

  • Lo sviluppo personale. Il coaching generativo può aiutare le persone a crescere e a svilupparsi, a raggiungere i propri obiettivi e a realizzare i propri sogni.
  • La crescita professionale. Il coaching generativo può aiutare le persone a migliorare le proprie competenze e a raggiungere i propri obiettivi professionali.
  • Lo sviluppo organizzativo. Il coaching generativo può aiutare le organizzazioni a migliorare le proprie performance e a raggiungere i propri obiettivi strategici.
  • La co-creazione del futuro. Infine, il coaching generativo è molto indicato in tutte quelle situazioni, contesti, ambiti in cui si desidera avviare processi di creazione, innovazione, cambiamento e si vuole coinvolgere gli altri (il team, le Risorse Umane, etc) in questo processo di co-creazione.

Quindi, il coaching generativo può essere usato sia in tutti gli ambiti di intervento classici del coaching, come la crescita personale e lo sviluppo professionale oppure la performance e il cambiamento organizzativo, ma risulta essere molto potente ed efficace per quelle attività di creazione e innovazione condivise.

Esempi di domande potenti generative

Per iniziare a comprendere il coaching generativo puoi leggere alcuni esempi di domande potenti che possono essere generative. Le domande potenti sono ampiamente utilizzate nel coaching, quindi, scopriamo quali sono alcune delle domande potenti utilizzate nel coaching generativo per comprendere meglio cosa si intende per generatività.

Per apprezzare davvero la qualità di queste domande, ti suggeriamo di sperimentarle sulla tua pelle e di non limitarti a leggerle. Quindi, scegli un tuo obiettivo o un cambiamento che vuoi ottenere nella tua vita e, solo dopo, rispondi a queste domande:

  • Cosa desideri lasciar venire di diverso nel tuo prossimo futuro?
  • In che modo, il cambiamento che stai cercando di ottenere, ti renderà una persona migliore?
  • Qual è l’energia che ti sta muovendo verso il tuo obiettivo?
  • A cosa desideri dare vita nel tuo presente?
  • Dove senti che sta nascendo uno spazio di cambiamento intorno a te?
  • Cosa farai di buono quando avrai ottenuto il cambiamento?

Ovviamente, ogni domanda deve essere necessariamente contestualizzata all’interno della sessione di coaching e rispetto al tema portato dal coachee. Non sono domande generative che devono essere poste in sequenza e senza tenere conto del coachee. Come tutte le domande potenti, anche queste domande generative, devono essere calate all’interno della sessione di coaching.

A cosa serve il coaching generativo

Il coach generativo accompagna la persona a esplorare la propria identità e il proprio potenziale. La invita a riconoscere le proprie Risorse interiori e la sostiene in un percorso di cambiamento che sia profondo, sostenibile ed ecologico.

Il coaching generativo può essere può essere utile per:

  • Migliorare la propria consapevolezza di sé e dei propri obiettivi
  • Sviluppare nuove competenze e capacità
  • Superare ostacoli e difficoltà
  • Cambiare la propria vita in modo significativo

Ecco alcuni esempi specifici di come il coaching generativo può essere utilizzato:

  • Un manager può utilizzare il coaching generativo per sviluppare le proprie capacità di leadership e di comunicazione.
  • Un atleta può utilizzare il coaching generativo per migliorare la propria performance sportiva scoprendo un senso più ampio, uno scopo più grande collegato con la propria performance.
  • Una persona che sta attraversando un momento di cambiamento nella vita può utilizzare il coaching generativo per trovare una direzione più in linea con la propria identità.

Il coaching generativo è un processo che richiede tempo e impegno, ma può essere un’esperienza molto trasformativa.

In particolare, il coaching generativo può essere utile per:

  • Attivare il proprio potenziale. Il coaching generativo aiuta la persona a scoprire il proprio potenziale e metterlo in azione.
  • Superare i limiti. Il coaching generativo aiuta la persona a superare i propri limiti, a uscire dalla propria zona di comfort e a raggiungere obiettivi che prima sembravano impossibili.
  • Creare una vita più significativa. Il coaching generativo aiuta la persona a trovare il proprio scopo nella vita e a vivere una vita più significativa.
  • Sviluppare una Leadership sostenibile. Il coaching generativo aiuta il Leader ad abbandonare il mindset del gioco finito per entrare nel mindset del gioco infinito.

Il coaching generativo può essere svolto da un coach professionista, che ha ricevuto una formazione specifica in questo ambito.

Imparare il coaching generativo

Per apprendere la metodologia del coaching generativo è importante affidarsi a corsi di coaching che promuovano questo approccio e che siano riconosciute.

Infatti, il coaching generativo, oltre a possedere tecniche, strumenti e strategie, si basa su una visione precisa del coaching, del coachee e dello scopo delle sessioni di coaching. Così, ad essere generativo, prima di tutto, è il coach con il suo mindset, con la sua attenzione rivolta al futuro e con la sua premura alla sostenibilità.

Il corso di coaching di Master Coach Italia per diventare coach è un percorso di coaching che ti consente di sviluppare l’approccio generativo. Infatti, tra i moduli proposti dal corso di coaching MCI, vi è il modulo Ascolto Generativo tratto dalla Teoria-U. Si tratta di una metodologia per il cambiamento prodondo, estremamente pratica, sperimentata presso il MIT di Boston e che si avvale dell’approccio generativo, della cognizione incarnata, dell’intelligenza intuitiva e del principio di mente estesa.

In alternativa, puoi partecipare al laboratorio Teoria-U di Otto Scharmer, tenuto dal Coach Adamo, tra i massimi esperti della metodologia in Italia. Durante la Teoria-U puoi sperimentare l’approccio generativo, apprendere l’ascolto generativo e la leadership generativa.

Coaching generativo: libri

Esistono diversi libri sul coaching generativo. Ti suggeriamo di leggere diversi testi per avere una visione più completa ed ampia sulla metodologia del coaching generativo e sui suoi benefici.

Di seguito, alcuni libri che possono esserti utili per conoscere e approfondire il coaching generativo:

Generative Coaching Volume 1: The Journey of Creative and Sustainable Change (English Edition). Robert Dilts e Stephen Gilligan.
Teoria U. I fondamentali. Principi e applicazioni.
Theory U. La magia dell’innovazione profonda per competere nel futuro. Rino Panetti.

Ti segnaliamo, inoltre, alcuni strumenti che i coach professionisti utilizzano per favorire il coachin generativo nelle sessioni di coaching:

1. Le carte delle Domande Potenti. Coach Adamo.
2. il Coaching Canvas.

Puoi utilizzare gli strumenti indicati e leggere i libri suggeriti per approfondire il tema del coaching generativo.

Infine, puoi iscriverti alla Newsletter del Coach Adamo per ricevere contenuti e informazioni sul coaching generativo:

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