Cos’è una performance e perché è importante

“La massima performance inizia quando ti assumi la piena responsabilità della tua vita e di tutto ciò che ti accade.”Brian Tracy

Il termine performance deriva dal latino performare, che significa completare, realizzare o eseguire. In origine, il concetto si riferiva all’esecuzione di attività artistiche, come il teatro, ma si è evoluto nel tempo, acquisendo significati più ampi. Oggi è utilizzato per descrivere l’esecuzione di un compito o attività in vari contesti, che spaziano dalle arti alla psicologia, sport, e business, sottolineando la qualità dell’esecuzione e l’interazione con un pubblico o un contesto sociale.

Una performance non è semplicemente l’esecuzione di un compito, ma una vera e propria espressione di sé. La performance è ciò che permette di distinguere un momento ordinario da uno memorabile.

Non riguarda solo l’abilità tecnica o l’aspetto esteriore dell’attività, ma implica una connessione profonda tra l’individuo e il pubblico. Che si tratti di una presentazione, di una performance artistica o di un intervento in pubblico, l’elemento chiave è la presenza: come l’individuo riesce a trasmettere le proprie emozioni, la propria autenticità e a coinvolgere l’audience. Questo rende una performance qualcosa di unico e memorabile, non solo un atto da completare, ma un’esperienza vissuta insieme a chi assiste.

Molti non sanno che la performance, soprattutto nelle arti e nello sport, ha radici molto profonde nella psicologia umana. Gli esperti di neuroscienze hanno scoperto che il cervello reagisce in modo diverso quando ci troviamo in situazioni in cui siamo chiamati a performare, che si tratti di recitare un monologo o di fare una presentazione di fronte a un pubblico. L’adrenalina, la concentrazione, ma anche la paura, il nervosismo e la paura del giudizio, sono tutti fattori che influenzano la performance.

Alcuni psicologi parlano della zona di flusso, uno stato mentale che si verifica quando siamo completamente immersi in un’attività, e la performance diventa naturale, fluida e senza sforzo. Questo stato di flusso si raggiunge quando siamo capaci di armonizzare la mente e il corpo, quando riescono a lavorare insieme in modo sinergico.

Gli atleti e i performer spesso parlano di essere in o flow. Questo stato mentale, definito dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi, avviene quando si è completamente immersi nell’attività, raggiungendo un equilibrio tra abilità e sfida, con una performance che appare spontanea e fluida.

La performance è importante inoltre perché rappresenta l’opportunità di esprimere la propria autenticità e competenza in un contesto che coinvolge direttamente il pubblico. Non si tratta solo di trasmettere un messaggio, ma di creare un’esperienza che può lasciare un’impressione duratura.

La performance: un’interazione tra corpo e mente

“Per scoprire il tuo vero potenziale, devi prima trovare i tuoi limiti e poi avere il coraggio di superarli. È lì che vive la performance di punta.” – Picabo Street

Quando parliamo di performance, non possiamo ignorare il legame intrinseco tra corpo e mente. La gestione emozionale non è solo una questione di stato psicologico, ma anche fisico. Il modo in cui gestiamo la nostra postura, la nostra voce, il nostro respiro, è profondamente legato alle emozioni che proviamo.

Una delle chiavi per una performance eccellente è proprio la capacità di armonizzare corpo e mente. Imparare a rilassare il corpo, a controllare la respirazione e a mantenere una postura aperta e sicura, può fare una grande differenza nel come ci sentiamo e nel come siamo percepiti dal pubblico. Ogni emozione ha un corrispettivo fisico: un’emozione di paura, ad esempio, provoca tensione muscolare e blocca il respiro. Al contrario, emozioni di fiducia e calma possono rilassare il corpo, migliorare la respirazione e favorire una performance più fluida.

Non è un caso che molti atleti professionisti e performer di alto livello dedichino tanto tempo alla preparazione mentale quanto alla preparazione fisica. In effetti, alcuni studi hanno dimostrato che la visualizzazione di una performance prima di affrontarla può avere effetti positivi su come questa si svolgerà effettivamente. La preparazione mentale non è solo utile per superare le difficoltà emotive durante una performance, ma anche per favorire quella zona di flusso in cui la performance diventa spontanea e naturale.

Il coaching, in questo contesto, diventa fondamentale per creare un piano di allenamento mentale che permetta di affrontare ogni performance con la giusta mentalità.

L’agilità emozionale e la performance

“Ogni performance è un’opportunità per esprimere chi sei.” – Martha Graham

L’agilità emozionale è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le emozioni in modo flessibile e consapevole, adattandosi ai diversi contesti e alle situazioni che si presentano. Nel contesto di una performance, questo tipo di agilità è fondamentale per affrontare le sfide emotive che possono sorgere durante un intervento, come ansia, nervosismo o paura del giudizio. L’agilità emozionale permette di rimanere centrati e lucidi anche nelle situazioni di alta pressione, migliorando l’abilità di esprimere autenticità e connessione con il pubblico.

Immagina di dover affrontare una presentazione importante o una performance sul palco. Le emozioni possono essere travolgenti: l’eccitazione, la paura, l’ansia, e anche l’insicurezza. Questi stati emotivi, se non gestiti correttamente, possono interferire con la performance, creando blocchi e impedendo di esprimersi al meglio. L’agilità emozionale, tuttavia, fornisce gli strumenti per gestire e trasformare queste emozioni in alleate piuttosto che ostacoli.

Il coaching svolge un ruolo cruciale nello sviluppo di questa abilità. Attraverso il coaching, è possibile imparare a gestire lo stress, acquisire consapevolezza delle emozioni che sorgono durante la performance e allenare la mente a restare focalizzati e calmi.

Come il coaching può potenziare la performance

“Una grande performance nasce dall’equilibrio tra tecnica, emozione e presenza mentale.” – Anonimo

Il coaching non è solo utile per migliorare le competenze tecniche o pratiche di una performance, ma soprattutto per lavorare sul piano emozionale. I coach aiutano a sviluppare una consapevolezza emozionale, che è fondamentale per chi desidera raggiungere alte performance in qualsiasi campo.

Attraverso tecniche di coaching, come il mindfulness, la gestione dello stress e la gestione delle emozioni, è possibile allenare il proprio cervello a reagire in modo più equilibrato e consapevole nelle situazioni di alta pressione. Il coaching può insegna a riconoscere e ad affrontare le emozioni che sorgono durante una performance, migliorando così la capacità di concentrarsi, di adattarsi alle circostanze e di rimanere lucidi anche nei momenti di incertezza.

Attraverso il coaching, si può imparare a superare la paura del giudizio, a gestire l’ansia e a rimanere concentrati, canalizzando le emozioni in energia positiva. Questo non solo migliora le prestazioni tecniche, ma permette anche di raggiungere un livello superiore di autenticità e di espressione, che rende ogni performance unica e memorabile. Il coaching, quindi, non è solo un supporto pratico, ma un modo per liberare il potenziale nascosto, per affrontare ogni sfida con fiducia e per raggiungere l’eccellenza in qualsiasi contesto.

La visualizzazione nel coaching per migliorare la performance

“Non puoi aspettarti una grande performance se non ti sei impegnato in una grande preparazione.” – Tom Landry

La visualizzazione è una tecnica potente nel coaching, utilizzata per migliorare le performance in ambito professionale, sportivo e personale. Essa si basa sull’idea di vedere mentalmente se stessi compiere un’attività con successo, prima ancora di realizzarla fisicamente. Questo processo aiuta a preparare la mente a superare ostacoli e ansie, ottimizzando l’esecuzione.

La visualizzazione è una pratica che coinvolge l’immaginazione. In pratica, si tratta di creare delle immagini mentali vivide e dettagliate che simulano il successo di una performance. Questo non significa solo immaginare il risultato finale, ma anche ogni passaggio che porta a quel risultato. La mente, infatti, non distingue tra una situazione reale e una immaginata con dettaglio e coinvolgimento emotivo, e questa è una delle chiavi del suo successo.

La visualizzazione è utile perché agisce su vari livelli. Quando si immagina di affrontare una performance, il cervello attiva le stesse aree che si accenderebbero se si stesse compiendo realmente l’azione. Questa attività mentale aiuta ad allenare la mente, creando connessioni più forti con il corpo e migliorando la reazione fisica in situazioni di stress o pressione.

Inoltre, la visualizzazione permette di esplorare possibili ostacoli e di prepararsi a gestirli. Anticipare mentalmente difficoltà o imprevisti permette di ridurre l’ansia e di rispondere con maggiore calma e lucidità quando si presentano in una situazione reale.

Nel contesto sportivo, i coach utilizzano la visualizzazione per aiutare gli atleti a migliorare la loro prestazione. Molti campioni parlano di come abbiano visualizzato la loro vittoria prima di scendere in campo o di come abbiano usato la tecnica per superare momenti di difficoltà. La visualizzazione diventa una vera e propria preparazione mentale, che aiuta a ripetere i movimenti e le strategie prima ancora che vengano eseguiti sul campo.

Come diventare Mental Coach Sportivo

“La qualità della tua performance dipende dalla qualità della tua preparazione mentale.” –  Lanny Bassham

Diventare Mental Coach Sportivo significa intraprendere un percorso formativo strutturato e riconosciuto, che consenta di acquisire competenze, strumenti e metodologie specifiche per lavorare con atleti, squadre e professionisti dello sport. Non basta, infatti, frequentare un semplice corso di coaching: è fondamentale scegliere una scuola specializzata nello sport coaching, in grado di formare professionisti che sappiano agire concretamente sulla performance, sulla gestione mentale della gara e sul potenziale dell’atleta.

Il primo passo è individuare un programma formativo che sia riconosciuto da organizzazioni autorevoli come Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti) o ICF (International Coaching Federation). Queste associazioni stabiliscono standard precisi per garantire la qualità della formazione e la preparazione dei coach, definendo competenze e requisiti minimi che ogni corso deve rispettare.

È importante che la scuola offra un percorso esclusivamente orientato al coaching sportivo, con docenti esperti sia nel coaching che nel settore sportivo. Solo così è possibile apprendere tecniche realmente applicabili nello sport, come la gestione dello stress in gara, il rafforzamento del mindset, il lavoro sul focus e sulla motivazione.

Il percorso, inoltre, dovrebbe avere una durata di almeno tre mesi, per permettere agli studenti di sperimentare quanto appreso, passare dalla teoria alla pratica e sviluppare un’identità professionale solida come mental coach. La componente pratica è essenziale: serve a trasformare le nozioni teoriche in competenze operative, utili per lavorare realmente con atleti e team.

Diventare Mental Coach Sportivo significa scegliere una formazione riconosciuta, specializzata e concreta, che prepari davvero ad agire nel mondo dello sport in modo competente, professionale e riconosciuto.

Grazie a Sport Coach Italia – Scuola di sport coaching è possibile allenare la tua mente e formare i professionisti dello sport coaching.

Ti consiglio un libro

“Ogni dettaglio conta quando si parla di performance di alto livello.” – Sir Alex Ferguson

L’e-book gratuito “Il valore della metafora dello sport in azienda”, scritto dal dott. Giacomo Leuzzi, Professional Coach e allievo della Scuola di Coaching MCI, è un breve ma denso contributo che esplora con chiarezza e concretezza come i principi dello sport possano essere applicati al mondo del lavoro, con particolare attenzione alla costruzione di team vincenti.

Attraverso lenti tipiche dell’ambito sportivo, come obiettivi, motivazione, fatica, performance, collaborazione e gestione delle sconfitte, l’autore propone una riflessione efficace e immediatamente trasferibile in ambito professionale. Le dinamiche vissute da atleti e squadre diventano così una metafora potente e funzionale per affrontare le sfide aziendali, migliorare la coesione tra colleghi e valorizzare il potenziale individuale all’interno del gruppo.

Con la prefazione del Coach Adamo e citazioni significative, come quella di Nelson Mandela “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo”, il testo si propone come una guida agile ma ricca di significato, adatta a manager, leader, formatori, coach e a chiunque desideri stimolare la crescita di un ambiente professionale più coeso e performante.

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Il nostro percorso formativo “Scuola di Coaching MCI” è riconosciuto da Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti).

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