“Ho un’ingenua fiducia nell’universo … che ad un certo livello tutto abbia un senso, e possiamo ottenere scorci di quel senso, se ci proviamo.”  Mihaly Csikszentmihalyi

Mihaly Csikszentmihalyi è uno psicologo ungherese-americano noto per aver sviluppato il concetto di “flow” o “esperienza ottimale”.

Nato a Fiume, all’epoca parte dell’Ungheria, oggi Croazia, il 29 settembre 1934, Csikszentmihalyi è considerato uno dei massimi esperti nel campo della psicologia positiva, che si concentra sullo studio delle esperienze che portano benessere e felicità.

Csikszentmihalyi è morto il 20 ottobre 2021, lasciando un’eredità significativa nel campo della psicologia positiva.

Nonostante il suo enorme impatto nel campo della psicologia, Csikszentmihalyi era noto per la sua umiltà e per il suo approccio accessibile. Molti colleghi e studenti hanno testimoniato il suo atteggiamento collaborativo e generoso.

Csikszentmihalyi sviluppò il suo interesse per la psicologia osservando gli effetti devastanti della Seconda Guerra Mondiale sulle persone. Da adolescente, fu internato in un campo di prigionia in Italia durante la guerra. Quell’esperienza lo portò a cercare di capire cosa rende le persone felici e resilienti, nonostante le circostanze difficili.

Il padre di Mihaly Csikszentmihalyi fu un diplomatico ungherese, e la sua famiglia dovette affrontare un periodo di instabilità politica, che incluse l’esilio e l’emigrazione. Questo probabilmente ha influito sulla sua voglia di esplorare il benessere umano e le condizioni che permettono alle persone di prosperare, anche in situazioni difficili.

La sua opera più nota è “Flow: The Psychology of Optimal Experience” (1990), dove spiega il fenomeno del flow e come raggiungerlo. Ha anche pubblicato numerosi studi e libri legati alla creatività, alla leadership e al benessere.

Il concetto di flow non è stato applicato solo alla psicologia, ma ha influenzato numerosi settori, tra cui l’istruzione, lo sport, la musica, il gaming e il management aziendale. Molti leader e atleti di alto livello parlano dello stato di flow come di un elemento chiave per ottenere prestazioni eccellenti.

Sebbene Csikszentmihalyi sia noto per il suo lavoro sul flow e sul benessere, ha sottolineato che la felicità non è solo questione di piacere momentaneo, ma di avere uno scopo nella vita. Questo aspetto del significato è centrale nelle sue teorie.

La felicità non è semplicemente qualcosa che ci capita. È qualcosa che facciamo capitare facendo del nostro meglio” Mihaly Csikszentmihalyi

La teoria del flow di Mihaly Csikszentmihalyi

Il flow, o “esperienza ottimale”, è un concetto da Mihaly Csikszentmihalyi. Il termine descrive uno stato psicologico in cui una persona è totalmente immersa in un’attività, al punto che il tempo sembra dissolversi, l’autocoscienza si riduce, e l’individuo è spinto a dare il meglio di sé senza sforzo apparente. Questo fenomeno, che Csikszentmihalyi ha studiato per decenni, è stato riconosciuto come un elemento chiave per la creatività, il benessere e la performance eccellente.

Come nasce il concetto di flow

Osservando artisti e creativi che perdevano completamente la cognizione del tempo mentre lavoravano su un’opera, Csikszentmihalyi iniziò a studiare il flow. Il loro coinvolgimento totale nell’attività sembrava cancellare qualsiasi distrazione o preoccupazione esterna.

Questo stato mentale lo incuriosì al punto da spingerlo a condurre studi approfonditi per capire cosa rendesse queste esperienze così speciali e gratificanti.

In 30 anni di ricerche, Csikszentmihalyi ha intervistato migliaia di persone in tutto il mondo, da scalatori di montagne a giocatori di scacchi, da musicisti a atleti, chiedendo loro di descrivere momenti di massimo rendimento e coinvolgimento rendendosi conto che queste esperienze, apparentemente diverse, avevano in comune alcune caratteristiche fondamentali, che divennero poi la base del concetto di flow.

Le caratteristiche del flow

Per entrare in uno stato di flow, sono necessarie alcune condizioni specifiche, contraddistinte in otto caratteristiche principali che definiscono il flow del professor Mihaly Csikszentmihalyi:

  • Obiettivi chiari: Nel flow, gli obiettivi sono chiari e definiti. La persona sa esattamente cosa deve fare e cosa vuole ottenere. Questo rende il percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo fluido e senza incertezze, contribuendo a mantenere alta la concentrazione e l’impegno. La chiarezza degli obiettivi permette di ridurre al minimo il disorientamento o la confusione, creando un senso di direzione.
  • Forte focalizzazione: Una delle caratteristiche più evidenti del flow è la totale concentrazione sull’attività che si sta svolgendo. Durante il flow, l’attenzione della persona è completamente rivolta al compito in corso, senza distrazioni esterne o interne. Questo stato di focalizzazione intensa permette di rimanere immersi nell’attività, evitando interruzioni che potrebbero compromettere l’esperienza.
  • Perdita del senso di Sé: si perde il senso di sé e tutte le preoccupazioni svaniscono. Questa condizione evidenzia ancor di più la “fusione” di tutti gli elementi coinvolti nell’azione. In uno stato di flow, l’individuo perde temporaneamente la consapevolezza di sé, nel senso che smette di preoccuparsi di come appare agli altri o di cosa stanno pensando di lui. L’attenzione è completamente focalizzata sull’attività, e i pensieri legati all’autocoscienza, alle preoccupazioni o ai giudizi esterni scompaiono. Questo porta a una sensazione di libertà e di espressione autentica.
  • Distorto senso del tempo: uno degli aspetti più affascinanti del flow è la distorsione del tempo. Quando si è immersi nel flow, il tempo può sembrare accelerare o rallentare. Ore possono passare come se fossero minuti, e l’individuo perde la consapevolezza del passare del tempo. Questa perdita della percezione temporale è dovuta al totale coinvolgimento nell’attività: la mente è talmente focalizzata sul presente che non elabora il passaggio del tempo in modo convenzionale.
  • Feedback immediato: nel flow, la persona riceve costantemente feedback sull’andamento della propria prestazione, anche se questo avviene in modo implicito. Questo feedback non deve necessariamente essere esterno (come un commento o una valutazione), ma spesso è interno. Ad esempio, un musicista sa istintivamente se una nota è corretta o meno, un atleta percepisce se il suo movimento è eseguito correttamente. La presenza di un feedback immediato consente all’individuo di aggiustare istantaneamente le proprie azioni, mantenendo lo stato di flusso.
  • L’equilibrio tra abilità e sfida: Il flow si verifica quando l’attività che si sta svolgendo è ben equilibrata tra la difficoltà del compito e le abilità personali. Se l’attività è troppo facile, può risultare noiosa; se è troppo difficile, può generare ansia. Il flow avviene quando la sfida è sufficientemente stimolante da richiedere un certo impegno, ma non tanto da essere irraggiungibile. È in questo equilibrio perfetto che l’individuo sente di poter dare il meglio di sé.
  • Controllo personale sulla situazione: durante il flow, si sperimenta un profondo senso di controllo su quello che si sta facendo. Anche se l’attività può essere complessa o difficile, l’individuo ha la percezione di poterla gestire senza difficoltà. Questo senso di padronanza riduce lo stress e l’ansia, lasciando spazio a una sensazione di fluidità nelle azioni. È come se tutto accadesse in modo naturale, senza dover lottare per ottenere il risultato desiderato.
  • Esperienza intrinsecamente gratificante: l’attività che genera flow è intrinsecamente gratificante, il che significa che la motivazione per svolgerla non deriva da una ricompensa esterna (come denaro o riconoscimenti), ma dal piacere che si prova nel fare l’attività stessa. La soddisfazione è interna, e la persona svolge l’attività perché è piacevole in sé, non perché spera di ottenere qualcos’altro. Questa gratificazione interna rende il flow uno stato altamente desiderabile e appagante.

Flow e benessere

Il concetto di flow ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo l’impegno umano, la creatività e il benessere. Grazie a Mihaly Csikszentmihalyi, sappiamo che le esperienze più gratificanti e produttive della nostra vita derivano da momenti di piena concentrazione e immersione in attività che ci sfidano e ci appassionano.

Il concetto di flow è strettamente collegato al tema del benessere, infatti, questo stato di profonda concentrazione non solo migliora la performance, ma rappresenta anche una strada verso una vita più felice e appagante.

Per Csikszentmihalyi, la felicità non deriva dal piacere passeggero o da ricompense esterne, ma dalla capacità di dedicarsi a compiti significativi che ci immergono completamente nel momento presente. Questo spiega perché attività che richiedono concentrazione e abilità, come l’arte, la scienza, o gli sport, possono essere così gratificanti. Secondo Csikszentmihalyi, il flow gioca un ruolo fondamentale nella costruzione di una vita soddisfacente. La sua ricerca dimostra che le persone che sperimentano più frequentemente il flow tendono ad essere più felici.

L’idea alla base è che la felicità non è una condizione passiva, ma una conquista attiva. Il flow è una delle vie più dirette per raggiungere questo stato di felicità duratura.

L’esperienza del flow ha un impatto positivo sulla salute mentale. Raggiungere frequentemente questo stato porta a ridurre lo stress in quanto durante il flow, la mente è completamente immersa nell’attività presente, riducendo i pensieri ansiogeni o preoccupanti.

Il flow contribuisce all’aumento dell’autostima. Quando una persona è coinvolta in un’attività che le consente di sfruttare appieno le proprie capacità, sperimenta un senso di competenza e di autoefficacia. Questo senso di realizzazione rinforza l’autostima, poiché si percepisce di poter affrontare sfide con successo.

Il flow favorisce la sensazione di essere impegnati in attività significative. L’autoregolazione e l’autocontrollo richiesti per mantenere lo stato di flow possono farci sentire più connessi con i nostri obiettivi e valori, rendendo la vita più significativa.

Il flow non è solo un fenomeno mentale; può anche avere effetti benefici sul benessere fisico. Quando si è completamente immersi in un’attività, specialmente in attività fisiche come sport, danza o yoga, il corpo e la mente lavorano in armonia. Questo può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e migliorare il rilassamento muscolare e la salute cardiovascolare.

Inoltre, attività che richiedono movimento fisico innescano il rilascio di endorfine, sostanze chimiche che generano una sensazione di benessere e piacere rendendo l’esperienza fisicamente piacevole oltre che mentalmente gratificante.

Come coltivare il flow

Il flow è uno stato mentale in cui si è completamente immersi in un’attività, con concentrazione totale, un senso di padronanza e una profonda gratificazione. Secondo Mihaly Csikszentmihalyi, il flow può essere raggiunto in molti ambiti della vita, dal lavoro allo sport, fino agli hobby personali creando le condizioni giuste per sperimentarlo.

Il flow può essere coltivato da chiunque, in diverse attività della vita quotidiana e si manifesta più facilmente quando ci si impegna in attività che si trovano intrinsecamente gratificanti e che hanno un significato personale. Infatti, uno degli elementi fondamentali per entrare in flow è impegnarsi in attività che abbiano significato personale. Quando svolgiamo attività che ci appassionano, è molto più facile sperimentare il flow.

Impostare obiettivi ben definiti permette di avere un chiaro senso di direzione e di focalizzare l’attenzione sull’attività. Gli obiettivi chiari sono fondamentali per entrare in flow. Quando sai esattamente cosa devi fare e dove vuoi arrivare, è più facile concentrarsi sull’attività. Definisci i tuoi obiettivi in modo preciso, siano essi piccoli traguardi giornalieri o obiettivi a lungo termine.

Scegliere compiti che siano sfidanti ma non impossibili è fondamentale. Quando le abilità personali sono adeguate alla difficoltà del compito, il flow diventa più probabile.  Il flow si verifica quando c’è un equilibrio perfetto tra la difficoltà dell’attività e le tue abilità. Se l’attività è troppo facile, ti annoierai; se è troppo difficile, ti sentirai frustrato. Per coltivare il flow, cerca compiti che rappresentino una sfida ma che siano al contempo alla tua portata.

Ridurre le distrazioni esterne, come dispositivi elettronici o pensieri intrusivi, è essenziale per immergersi completamente nell’attività. La consapevolezza del momento presente è un elemento chiave per entrare in flow. Il flow richiede infatti una completa immersione nel momento presente. Inoltre, praticare la consapevolezza o mindfulness può aiutarti a focalizzarti sull’attività che stai svolgendo, mantenendo la mente libera da pensieri estranei o preoccupazioni.

Il flow si rafforza quando si ricevono indicazioni immediate sul proprio progresso. Che sia un feedback interno o esterno, sapere come stai andando permette di aggiustare le azioni e mantenere alta la concentrazione. Il feedback è cruciale per il flow. Questo non significa necessariamente ricevere commenti da altre persone, ma piuttosto avere la possibilità di percepire immediatamente i risultati delle proprie azioni. Questo feedback ti permette di aggiustare le tue azioni e mantenere l’attenzione focalizzata.

Non è necessario riservare il flow solo a grandi progetti o passatempi; può essere coltivato anche nelle attività quotidiane. Se riesci a trovare un significato nelle piccole cose come cucinare, fare giardinaggio o persino pulire la casa potresti scoprire che anche queste attività possono diventare momenti di flow.

Applicazioni del Flow

Il concetto di flow è stato applicato in molti settori diversi, dimostrando la sua versatilità e rilevanza in contesti.

Nel lavoro le Aziende e i manager usano il concetto di flow per ottimizzare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, cercando di creare ambienti in cui le persone siano stimolate, abbiano feedback immediato e possano trovare significato nel loro lavoro.

Nell’educazione gli insegnanti e i pedagogisti hanno utilizzato il flow per progettare lezioni che stimolino l’apprendimento e il coinvolgimento degli studenti. Creare attività che bilancino sfida e abilità può migliorare la motivazione e la performance accademica.

Nello sport gli atleti di alto livello spesso parlano di “essere nella zona” quando descrivono momenti in cui si sentono al massimo della loro capacità. Il flow è visto come un elemento chiave per raggiungere prestazioni eccezionali.

Anche nel gaming i game designer spesso utilizzano il flow per bilanciare il livello di difficoltà dei giochi, mantenendo i giocatori impegnati senza farli sentire frustrati o annoiati. Molti videogiochi di successo riescono a mantenere i giocatori in uno stato di flow continuo.

Raggiungere il flow nel lavoro

Uno dei luoghi più produttivi dove sperimentare il flow è il lavoro dove può diventare un potente strumento per aumentare la produttività, il benessere e la soddisfazione professionale.

L’ambiente di lavoro spesso presenta distrazioni, pressioni e compiti ripetitivi che possono ridurre la motivazione e l’efficienza. Tuttavia, se si riesce a coltivare uno stato di flow durante le attività professionali, è possibile migliorare significativamente le performance lo stato emotivo.

Sperimentare il flow al lavoro contribuisce a ridurre lo stress e migliorare il benessere emotivo. Poiché il flow è uno stato gratificante di per sé, l’individuo si sente coinvolto e soddisfatto del proprio operato, a prescindere dal riconoscimento esterno.

In uno stato di flow, l’attenzione è completamente focalizzata sull’attività, e la mente è meno incline a vagare verso preoccupazioni o pensieri stressanti abbassando il livello di ansia da prestazione e favorire una sensazione di controllo e padronanza.

Poiché il flow elimina le distrazioni e rende il lavoro più efficiente, aiuta a gestire meglio il tempo. Quando si lavora in questo stato, si tende a completare i compiti in modo più veloce e accurato, senza la necessità di frequenti interruzioni o correzioni.

Anche la percezione del tempo cambia: durante il flow, spesso si ha l’impressione che il tempo voli, mentre si è completamente immersi in ciò che si sta facendo.

Il flow e il coaching

L’integrazione del flow nel coaching può migliorare notevolmente l’efficacia del processo di sviluppo personale e professionale, massimizzando il potenziale dei clienti.

Nel contesto del coaching, il flow rappresenta infatti un obiettivo da raggiungere. Gli individui che sperimentano il flow tendono a essere più produttivi, creativi e motivati. L’obiettivo del coach è facilitare l’ingresso del cliente in questo stato per aiutarlo a realizzare il proprio potenziale.

Un elemento fondamentale del flow è il bilanciamento tra le sfide e le abilità. Il coach ha il compito di aiutare il cliente a trovare questo supportando il cliente nello stabilire obiettivi sfidanti ma raggiungibili che possano stimolare l’interesse e il coinvolgimento e rivedere regolarmente i progressi e adattare le sfide in base alle nuove competenze acquisite.

Il flow è facilitato da obiettivi chiari e da feedback immediato. Gli individui devono sapere esattamente cosa devono raggiungere e ricevere un riscontro costante sulle loro prestazioni. Il coach fornisce un riscontro regolare che aiuta il cliente a comprendere i suoi progressi e a fare aggiustamenti se necessario.

Anche la motivazione intrinseca è un aspetto chiave del flow. Le persone sono più motivate a impegnarsi in attività che trovano gratificanti di per sé, piuttosto che per ricompense esterne. I coach possono aiutare i clienti a scoprire e coltivare la propria motivazione intrinseca aiutando il cliente a identificare le proprie passioni e valori fondamentali, collegandoli agli obiettivi di coaching.

Il contesto in cui si lavora può influenzare notevolmente la possibilità di entrare in flow. Il coach aiuta i clienti a creare un ambiente di lavoro che favorisca la concentrazione e l’impegno identificando e riducendo al minimo le fonti di distrazione, creando uno spazio di lavoro ottimale.

Il flow si manifesta più facilmente in assenza di pressioni esterne eccessive. I coach possono lavorare con i clienti per stabilire aspettative realistiche e a non farsi sopraffare dalla pressione di dover ottenere risultati immediati incorporando anche tecniche di rilassamento e consapevolezza per aiutare i clienti a mantenere la calma e la concentrazione.

Ti consiglio un libro

Nel libro “Flow: The Psychology of Optimal Experience” di Mihály Csíkszentmihályi descrive il flow come uno stato di coscienza in cui le persone sono completamente assorbite da un’attività, tanto da dimenticare il tempo e le preoccupazioni. L’autore sottolinea come questo stato di immersione totale non solo sia estremamente piacevole, ma sia anche una delle chiavi per raggiungere la felicità autentica.

Il libro è diviso in diversi capitoli, ciascuno dei quali affronta un aspetto specifico del flow fornendo esempi pratici, citazioni da interviste con persone di diversa estrazione e professione, e offre riflessioni teoriche basate sulla sua lunga esperienza di ricerca.

Un estratto del testo: “Il motivo principale per il quale la felicità è così difficile da raggiungere è che l’universo non è stato progettato per il benessere degli esseri umani. È quasi infinitamente grande, e la maggior parte è ostilmente vuota e fredda. È teatro di immensa violenza, come quando ogni tanto esplode una stella, riducendo in cenere tutto quello che si trova nel raggio di miliardi di chilometri. I rari pianeti con un campo di gravità che non spezzerebbe le nostre ossa, probabilmente sono avvolti da gas mortali. Persino il pianeta Terra, che può essere così idillico e pittoresco, non è migliore. Per sopravvivere sulla sua superficie, uomini e donne hanno dovuto combattere per decine di migliaia di anni contro il ghiaccio, il fuoco, le inondazioni, gli animali feroci e i microrganismi che compaiono dal nulla per sterminarci.”