Lo stato di Flow
Mihaly Csikszentmihalyi (psicologo), il padre dello Stato di Flow (o Stato di Flusso), lo descrive come il momento in cui mente e corpo, assorbiti totalmente in una data azione, entrano in una condizione di concentrazione armonica.
Contrariamente a quello che abitualmente crediamo, i momenti migliori delle nostre vite non sono passivi, ricettivi, rilassanti. I momenti migliori, di norma, occorrono quando il corpo e la mente di una persona sono portati al proprio limite in uno sforzo volontario per realizzare qualcosa di difficile e meritevol.
Cos’è lo stato di Flow
Chi lo sperimenta si sente preso del tutto da un’attività che lo trascina come una corrente. D’un tratto, il mondo esterno smette di esistere. Cessano i rumori. Cessano le pressioni esterne. Non ci sono più né distrazioni, né pensieri negativi. Non ci sono altre urgenze. Non è possibile dedicarsi ad altro perché quell’attività ci rapisce completamente e noi cavalchiamo il momento. Lo dominiamo. Ci sentiamo trasportati da una forza positiva, potente, ma amica, che cio permette di raggiungere traguardi inaspettati e di ampliare la nostra coscienza e conoscenza. In questo autentico stato di grazia, ci sentiamo più che vivi. Insomma, siamo in estasi.
Come riconoscere lo Stato di Flow
C’è chi confonde questo stato mentale ben specifico, con la semplice concentrazione e chi addirittura con la meditazione. In realtà, lo Stato di Flow ha delle caratteristiche ben precise: conoscerle ti aiuterà a sperimentarlo quanto prima (e quanto più spesso).
Ecco i 6 elementi per riconoscere lo Stato di Flow.
1. Unione tra azione e coscienza
L’azione che compiamo in Stato di Flow è naturale,fluida,autentica,istintiva.Non c’è sforzo. . La nostra coscienza diventa un tutt’uno con quello che facciamo. Siamo pura azione.
2. Assenza totale di distrazioni
Quando cerchiamo di concentrarci, dobbiamo sforzarci attivamente di eliminare le distrazioni. Al contrario, quando entriamo nello Stato di Flow siamo talmente assorbiti da ignorare semplicemente qualsiasi distrazione. La differenza è sottile, ma sostanziale.
3. Calmo controllo
Nello Stato di Flusso non c’è traccia di preoccupazioni o ansie. Non abbiamo paura di sbagliare e di fare brutta figura. Questo avviene perché la mente, totalmente rapita nel momento presente, placa il continuo chiacchiericcio interiore che ci accompagna abitualmente: smettiamo di pensare e ci limitiamo ad essere e fare.
4. Assenza di giudizio e perdita della coscienza di sé
Quando entriamo nello stato mentale scoperto dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi a cessare sono in particolare modo i nostri pensieri impauriti e pieni di giudizi e critiche.Pervasi da questo silenzio mentale perdiamo coscienza di noi stessi. Nello Stato di Flow sarai più presente che mai: semplicemente sarai immerso anima e corpo nell’azione e per qualche minuto ti dimenticherai del film di fantasia in cui ti tiene costantemente ingabbiato la tua mente.
5. Destrutturazione del tempo
In realtà quando entriamo nel flusso non sappiamo esattamente quanto duri questa esperienza. Questo è infatti uno dei segnali più tipici e per certi versi curiosi del Flow: percepiamo il tempo in maniera alterata; a seconda dell’azione, i minuti sembrano passare più lenti o più veloci, ma sempre in maniera positiva e piacevole.
6. Esperienza autotelica
Il piacere che proviamo nel fare quello che ci ha assorbito è puro, indipendente da ricompense, premi e riconoscimenti ulteriori. Abbiamo compiuto quell’azione spinti da una nostra volontà profonda, non mossi dal senso del dovere né da aspettative future. Ecco perché il Flow è uno dei modi più efficaci per coltivare la nostra felicità.
Le tre condizioni per poter accedere allo Stato di Flow
Per poter accedere allo Stato di Flow sono necessari 3 elementi.
A) OBIETTIVI CHIARI
Per poter interrompere il tuo dialogo interiore, per poter eliminare lo stato di ansia e preoccupazione, sono necessari obiettivi ben formati. Obiettivi che siano chiari e ben definiti. In questo modo, agevoli il tuo accesso allo stato di flow, perchè hai una meta precisa e realistica.
B) EQUILIBRIO TRA DIFFICOLTA’ E ABILITA’ PERSONALI
Attività semplici che non mettono alla prova le nostre competenze ci portano a provare noia. Nell’affrontare attività troppo semplici, ci sentiamo infatti rilassati, ma anche annoiati. D’altra parte, se non abbiamo le competenze necessarie per completare determinate azioni ci sentiamo stressati. Solo trovando il giusto equilibrio tra difficoltà e senso di maestria possiamo aspirare ad entrare nello Stato di Flow.
C) FEEDBACK IMMEDIATI E CHIARI
Che siano interni, ovvero emozioni o segnali del corpo, oppure esterni, i feedback sono messaggi che ci danno indicazioni su come stiamo lavorando al nostro obiettivo e funzionano come rinforzi positivi. Le attività che ci portano nello Stato di Flow tendono a darci feedback immediati e certi.
Coaching e Stato di Flow
Il Coaching è uno degli approcci più efficaci per allenare lo Stato di Flow. Il coach lavora sull’eliminazione delle interferenze, sulla definizione di obiettivi chiari, sull’allenamento del potenziale e ti fornisce costantemente feedback precisi. Per diventare coach, infatti, è necessario sviluppare delle competenze e delle abilità che sono funzionali allo stato di flow. Ecco il link per approdinre cos’è il coaching.
Stato di Flow e felicità
Dalla mia esperienza professionale e personale, è fondamentale che ciascuno di noi si metta alla ricerca dei propri stati di flow. Questo per almeno due motivi. Prima di tutto, lo stato di flow ti consente di alimentare un senso di benessere molto profondo. In secondo luogo, lo stato di flow ci obbliga a spegnere il giudizio su noi stessi, a restare in contatto con la nostra sensazione sentita e silenziare il nostro dialogo interiore. Elementi indispensabili per ampliare il nostro senso di felicità.
Coach Adamo
(Direttore Scuola di Coaching MCI)
Scuola di Coaching Master Coach Italia
Il nostro percorso formativo “Scuola di Coaching MCI” è riconosciuto da Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti).
Le nostre sedi: Milano | Roma | Bari