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La Norma UNI 11601-2015 definisce i requisiti del Servizio di Coaching per cui al momento è possibile Certificare il servizio di Coaching erogato.

La Norma UNI 11601-2015 è un importante riferimento per i coach professionisti e per i corsi di coaching riconosciuti, perchè offre delle indicazioni chiare sul servizio di coaching.

Infatti, tra gli aspetti che la Norma UNI ha classificato, vi sono le aree di intervento del coaching. Secondo la Norma UNI, queste sono alcuni degli ambiti di intervento del coaching: Life, Business, Sport, Corporate, Executive, Career, Teen.

La Norma UNI 11601-2015 si compone dei seguenti capitoli:

  1. Introduzione
  2. Scopo e campo di applicazione
  3. Riferimenti normativi
  4. Termini e definizioni
  5. Classificazioni del servizio di Coaching
  6. Progettazione e offerta di Coaching
  7. Erogazione del servizio
  8. Responsabilità
  9. Misurazione e valutazione del servizio
  10. Bibliografia

La Norma UNI 11601-2015 è acquistabile a questo link: Norma Uni.

In  alternativa, puoi approfondire la Norma UNI del coach a questo link: normativa del coaching.

La Norma UNI, però, non interviene rispetto alle competenze del singolo professionista. Come abbiamo precisato, interviene rispetto al servizio di coaching erogato, ma non vi è alcun riferimento rispetto alle competenze del coach professionista.

Queste ultime potranno essere certificate non appena sarà pubblicata la seconda Norma UNI relativa ai requisiti, alle abilità e alle competenze richieste, che porterà alla Certificazione del Coach in accordo con l’Art. 6 della Legge 4-2013 “Autoregolamentazione volontaria“.

Legge n. 4/2013

Nel gennaio 2013, il Parlamento Italiano ha approvato la Legge N. 4/2013: Disposizioni in materia di professioni non organizzate che disciplina le professioni non organizzate in Ordini o Collegi.

Sostanzialmente, questa legge disciplina il coach professionista, ma anche tutte le altre professioni sprovviste di Ordini e Collegi. Quindi, la Legge N. 4/2013 non si riferisce esclusivamente alla professione del coach, ma a tutte quelle professioni che non rientrano in Ordini o Albi professionali.

La Legge n. 4/2013 garantisce la libera concorrenza tra i professionisti, e soprattutto la tutela dei loro Clienti. In particolare, tale Legge “promuove l’autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell’ attività dei soggetti che esercitano le professioni”, stabilendo che “la qualificazione della prestazione professionale si basa sulla conformità della medesima a norme tecniche UNI ISO, UNI EN ISO, UNI EN e UNI”.

L’essenza della Legge n. 4/2013 non è proteggere le varie categorie professionali interessate, bensì tutelare e garantire il Cliente/Utente. Per esempio, i professionisti sono obbligati ad evidenziare in ogni loro comunicazione o documento il riferimento alla suddetta Legge, pena sanzioni amministrative.

Inoltre, la Legge n. 4/2013 non esprime criteri di qualità professionale, così come non certifica o abilita alcun professionista, lasciando invece alle Associazioni di categoria il compito di definire le competenze distintive del coach professionista e le regole comportamentali ed etiche.

Quindi, oltre alla Norma UNI 11601-2015 del coach e del coaching, possiamo fare affidamento alla Legge n.4/2013.

La Normativa del Coaching: norma uni e legge n.4/2013

Per quanto riguarda la normativa del coaching, possiamo quindi affermare, che allo stato attuale, il coach professionista deve fare riferimento alla Legge 4/2013 e alla Norma UNI 11601-2015. Più esattamente, la Legge 4/2013 regolamenta alcuni aspetti della professione del coach – e di tutte le professione non regolamentate – con lo scopo principale di tutelare i clienti. Invece, la Norma UNI 11601-2015 definisce le caratteristiche del servizio di coaching: i suoi ambiti di intervento, le caratteristiche principali del servizio di coaching e le responsabilità del coach.

Infine, per quanto riguarda le competenze del coach professionista, attualmente, vi sono le Associazioni Nazionali di Categoria, come Asso.Co.Pro. e I.C.F..

Le associazioni nazionali di coaching intervengo sugli aspetti incompleti dell’attuale normativa del coaching.

Le associazioni nazionali di coaching

Le Associazioni Nazionali di coaching svolgono i seguenti compiti:

  1. indicare le competenze distintive del coach professionista.
  2. tutelare la professione del coach, cercando di distinguere tra i coach che non hanno seguito un determinato percorso professionale e i coach professionisti.
  3. tutelare i Clienti dai fuffa coach.
  4. riconoscere alcuni percorsi formativi per la formazione dei coach, che siano in regola con determinati standard di qualità. Per esempio, la Scuola di Coaching MCI è riconosciuta da Asso.Co.Pro. e abilita al processo di iscrizione ad ICF e AICP.
  5. offrire dei servizi ai propri associati.

Se rispetto al punto 1,2,3 e 4 tutte le organizzazioni di coaching si assomigliano e intervengono con l’intento di dare valore al coaching e tutelare i clienti del coach, rispetto al punto 5 – offrire servizi ai propri associati – vi sono sostanziali differenze.

Infatti, Asso.Co.Pro. è l’unica organizzazione di coaching a offrire ai propri associati i seguenti servizi:

  • un percorso di avvio alla professione del coach. Asso.Co.Pro. organizza almeno 3 webinar gratuiti per i propri associati su questo tema.
  • incontri sulla crescita personale. Per Asso.Co.Pro. l’efficacia del coach è legata anche alla sua crescita personale, all’acquisizione di strumenti, tecniche e abilità legate sia alla professione, che alla propria evoluzione.
  • incontri di tutoring e mentoring. Asso.Co.Pro. organizza tutti gli anni incontri gratuiti per i propri associati per il potenziamento della pratica delle sessioni di coaching. Sia online, che nelle sue sedi: Bari, Milano e Roma.

Quindi, le organizzazioni di coaching intervengono in quei vuoti lasciati dalla normativa e non ancora contemplati in nessuna Norma UNI.

Certificazione in Coaching

Non esiste una certificazione in coaching o la definizione di coach certificato. Non essendo una professione regolamentata in albi, ordine e collegi, è scorretto parlare di certificazione in coaching o coach certificato.

Infatti, nè la Norma UNI, nè la legge n.4/2013 fanno riferimento alla certificazione del coach o a coach certificati.

Purtroppo, questo è un errore che commettono quei corsi di coaching improvvisati e che utilizzano una comunicazione manipolativa per ingannare i propri clienti. Per fortuna, nessuno di questi corsi è riconosciuto da Asso.Co.Pro. o ICF.

Allo stato attuale, piuttosto che riferirsi alla certificazione in coaching o alla definizione di coach certificato, si può distinguere tra corso di coaching riconosciuto e corso di coaching senza alcun riconoscimento.

Così come, si può fare una distinzione tra coach iscritti alle Associazione Nazionali di Coaching (Asso.Co.Pro. e ICF) e i coach che non sono iscritti ad alcuna organizzazione di riferimento.

Corso di coaching riconosciuto

Esistono corsi di coaching riconosciuti e corsi di coaching non riconosciuti.

I corsi di coaching non riconosciuti hanno, spesso, le seguenti caratteristiche:

  • Corsi di coaching che esistono da meno di 3 anni. Quindi, hanno una scarsissima esperienza nel coaching e, sicuramente, nell’insegnamento del coaching. Il nostro suggerimento è quello di diffidare di corsi di coaching che hanno meno di 5 anni di esperienza nell’insegnamento del coaching. Per esempio, la prima edizioni della nostra Scuola di Coaching MCI, risale al 2012.
  • Corsi di coaching che mettono insieme un’accozzaglia di argomenti, confendendo il coaching con la consulenza o la formazione.
  • Corsi di coaching che sono tenuti da persone con pochissima o nessuna esperienza nel coaching. Per esempio, in MCI il Direttore della Scuola di Coaching, il Coach Adamo, lavora come coach professionista dal 2008.
  • Corsi di coaching che sono tenuti da professionisti che hanno svolto, per anni, altre professioni nella loro vita. Per esempio, in Master Coach Italia i docenti Senior hanno un minimo di 5 anni di esperienza come coach professionisti.

I corsi di coaching riconosciuti hanno, spesso, le seguenti caratteristiche:

  • Sono riconosciti da Asso.Co.Pro. o ICF. Puoi controllare direttamente sulle rispettive pagine web Asso.Co.Pro. e ICF.
  • Sono corsi di coaching con un minimo di 5 anni di esperienza. Chiedi alla Scuola di Coaching da quanti anni è operativo il percorso di coaching e informativi sul web.
  • Sono tenuti da coach professionisti, che svolgono la professione di coach e sono in regola con l’aggiornamento del coach professionisti. Verifica la presenza del coach professionista su Asso.Co.Pro. o ICF.

Vediamo, ora, le caratteristiche del Coach riconosciuto.

Coach riconosciuto

Un coach riconosciuto ha le seguenti caratteristiche:

  • il coach riconosciuto è iscritto ad almeno una delle organizzazioni di coaching di riferimento in Italia: Asso.Co.Pro. e/o ICF.
  • è in regola con l’aggiornamento obbligatorio previsto da Asso.Co.Pro. e/o I.C.F..
  • il coach riconosciuto ha seguito un corso di coaching riconosciuto da Asso.Co.Pro. e/o ICF.

Il Coach professionista deve essere necessariamente iscritto ad almeno una delle organizzazioni di coaching nazionali, questo perchè l’iscrizione lo obbligherà ad essere in regola con l’aggiornamento formativo, a possedere le competenze distintive e a rispettare la carta etica dell’organizzazione di riferimento.

Svolgere sessioni di coaching con coach che non hanno alcun tipo di riconoscimento, che non hanno seguito corsi riconosciuti e che non sono in regola con l’aggiornamento professionale potrebbe essere controproducente.