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Il libro “La Principessa che Credeva nelle Favole” best-seller di Marcia Grad Powers, è uno di quei libri che, al di là delle sue pagine, si innalza come una testimonianza intrisa di saggezza sulla potenza dell’immaginazione e della fede nelle storie.

Il linguaggio evocativo utilizzato dall’autore crea un mondo vibrante e tangibile, permettendo ai lettori di immergersi completamente nella storia.

Il libro, un romanzo di formazione, rispetta i criteri della favola per quanto riguarda personaggi, struttura e narrazione: la principessa, con i suoi aiutanti, intraprende un’avventura dopo che la sua vita ha subito uno stravolgimento.

Il nucleo della storia ruota attorno alla figura della Principessa, un personaggio il cui spirito è saldamente ancorato alla magia delle storie sin dall’infanzia. Mentre il mondo circostante sembra aver smarrito il senso di meraviglia e incanto, la Principessa decide di intraprendere un viaggio per riscoprire quella magia che credeva perduta.

Il lettore viene trasportato attraverso scenari incantati, incontrando personaggi straordinari e scoprendo la vera essenza delle favole che ha sempre creduto.

Attraverso incontri straordinari e sfide, la Principessa scopre che le favole non sono solo racconti fantastici, ma potenti strumenti di crescita personale. Il libro esplora l’importanza di mantenere viva la fede nelle storie, anche nella realtà quotidiana, e celebra la magia intrinseca delle narrazioni che possono illuminare e trasformare la nostra esistenza.

Marcia Grad Powers, californiana, specializzata in psicologia, tiene seminari presso le scuole e università e insegna tecniche di crescita personale a gruppi di manager e professionisti.

Il libro “La principessa che credeva nelle favole” è stato pubblicato per la prima volta nel 1995 (1998 in Italia) ed è diventato un best-seller internazionale che ha avuto numerose ristampe. È considerato una lettura fondamentale nel percorso di crescita personale di ogni donna. L’autrice ha scritto numerosi libri su questo argomento, da menzionare anche: Il cavaliere che aveva un peso sul cuore, Una storia indimenticabile per ritrovare la felicità e la serenità.

La storia

C’era una volta, in un regno molto lontano, una bellissima principessa che viveva in un enorme castello assieme ai suoi genitori, il re e la regina, dai quali era adorata.
È questo un grande classico inizio delle favole che vede protagonista la principessa Vittoria e come tale cresce nella convinzione che un giorno arriverà il suo principe azzurro e grazie a lui, la sua favola comincerà e da quel momento in poi vivrà per sempre felice e contenta.

Già da piccola la principessa riceveva frequentemente rimproveri da parte dei suoi genitori che si chiedevano, ad alta voce davanti alla bambina stessa, cosa avevano fatto di male per meritarsi una bambina del genere, così diversa dagli altri bambini che seguivano il codice reale, non in grado di distinguere ciò che è vero, da ciò che non lo è.
Vittoria tentava inutilmente di spiegare ai suoi genitori che non per colpa sua, ma di Vicky la sua migliore amica (o essere fantastico), non riusciva a non provare sentimenti.

Dopo una lite con il padre rinchiude nell’armadio la piccola Vicky, compagna di avventure ed amica immaginaria che rappresenta la sua interiorità, la parte che la rende sé stessa e la spinge a ribellarsi.

Una volta liberatasi di Vicky decise di studiare il Codice reale diventando il prototipo di principessa che i reali volevano. Vittoria frequentò l’università dove incontrò il Principe Azzurro, dai lei successivamente chiamato Dottor Sorriso visti il suo umorismo, la sua capacità di comprensione, di farla sentire apprezzata, amata giusta, le piccole attenzioni che le riservava.

«Io sono la principessa Victoria, figlia del re e della regina di questo regno. […] Sono la migliore nella mia classe alla Royal Elementary Academy of Excellent. Faccio del mio meglio per rispettare sempre il Codice reale che regola i sentimenti e il comportamento delle principesse. Sono molto più capace di piantare le rose che di giocare a softball. […]»
«Tutto ciò è molto interessante principessa, ma non è quello che sei tu»
«E in vece lo è. So benissimo chi sono»
«Tutti dovrebbero sapere chi sono, ma ben pochi lo sanno»

Non è, però, tutto oro quello che luccica e l’umore solare e gioioso lasciò gradualmente il posto ad un atteggiamento scontroso costantemente propenso ad accuse e liti.

Sgomenta, incredula, Vittoria decide di accettare l’invito di uno strano personaggio, lascia tutto e intraprende il viaggio alla scoperta di sé, sul Sentiero della Verità. Lungo il cammino rischia di annegare nel Mare delle Emozioni, è costretta ad attraversare la sconcertante Terra delle Illusioni ed una breve sosta al Campeggio per viaggiatori smarriti e l’incontro di uno strano delfino, un mago dalle apparenze bizzarre ed un milione di ostacoli.

A poco a poco Vittoria impara a distinguere la realtà dai sogni e comprende che una persona può amarne un’altra solo nello stesso modo in cui ama sé stessa: con tenerezza e accettazione o con intransigenza e rifiuto.

L’utilità del libro

Quando accetti il miracolo di chi sei e ami te stessa senza condizioni, cambiare le cose che devono essere modificate ti risulta molto più facile. Alcuni aspetti che hai sempre pensato di dover cambiare perché li giudicavi tue mancanza, veri e propri nemici, in realtà sono stati i tuoi fedeli servitori.”

Il romanzo vuole essere una guida morale e un esempio di riscatto. Vittoria rappresenta infatti tutte quelle donne che, dopo aver trovato il proprio principe azzurro, scoprono che non è tutto azzurro ciò che somiglia al cielo, e non c’è dolore più grande che essere ferite dalla persona amata.

“Se soffri più spesso di quando sei felice, vuol dire che non è amore, ma qualcosa di differente che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione, e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà, spalancata davanti a te.”

Nel corso del libro si scopre che il segreto sta tutto nel capire che non possiamo amare nessuno più di quanto amiamo noi stessi. Vittoria impara così che è inutile e frustrante lottare contro ciò che non dipende dalla sua volontà. Sebbene sia faticoso abbandonare la strada già segnata, con la sensazione di tradire i propri sogni, Vittoria scopre che è possibile in ogni istante scrivere un nuovo percorso, contando sulle proprie forze.

Il libro insegna che la fede nelle favole non è un’illusione infantile, bensì un faro che può illuminare i momenti bui della nostra esistenza. La Principessa, attraverso le sue esperienze e le sue scoperte, incarna la forza della perseveranza e della fiducia nelle storie come fonte di ispirazione e consolazione.

“Alcune persone devono toccare il fondo prima di essere disposte a imparare a salvarsi, e ci sono sempre alcuni che non vogliono correre il rischio di provare.”

Una delle tematiche centrali del libro è l’importanza di credere nel potere delle storie per trasformare la nostra realtà. La Principessa scopre che le favole non sono solo racconti fantastici per allietare le serate, ma veri e propri veicoli di conoscenza e crescita personale. Ogni incontro, ogni sfida, e ogni lezione appresa nel corso del suo viaggio contribuisce a plasmare la sua visione del mondo e a rafforzare la sua fede nelle favole come guida illuminante nella vita.

“Quando una persona è divorata dalla fame ma non conosce la vera fonte del vuoto che ha in sé, le illusioni diventano sue maestre, e lui diventa il loro schiavo.”

Marcia Grad ha aiutato migliaia di donne a liberarsi di rapporti non autentici, con uomini che non piacevano loro per ciò che erano, ma per quello che esse volevano o avevano bisogno che fossero. La principessa rappresenta tutte le donne che sono cresciute sottostando ai dettami della società e si sono rese conto che la strada che stavano percorrendo non era quella che avevano scelto e che non esiste il lieto fine e il principe azzurro.

“L’amore fa star bene. In caso contrario, si tratta di un sentimento ben diverso.”

Perché leggere “La principessa che credeva nelle favole”

Vittoria può essere davvero ognuno di noi: quando le aspettative degli altri su di noi diventano preponderanti rispetto a ciò che siamo, viviamo con un carico enorme fatto di obblighi e responsabilità che ci inducono a pensare che l’unico modo per essere amati ed accettati sia diventare perfetti.

La Principessa che Credeva nelle Favole” offre una lettura coinvolgente e significativa che incoraggia a esplorare e abbracciare l’immaginazione.

Attraverso la storia della Principessa, il lettore è invitato a riscoprire la gioia e la meraviglia che l’immaginazione può portare nella vita quotidiana. Il libro segue il viaggio emotivo e spirituale della Principessa, il che rende la lettura un’esperienza di crescita personale. Le sfide affrontate dalla protagonista possono ispirare i lettori a superare le proprie difficoltà con forza e coraggio.

La trama poi sottolinea l’importanza di credere nel potere delle storie. Le favole non sono solo racconti per l’infanzia ma possono fungere da guide preziose nella vita reale, offrendo saggezza e ispirazione. In un mondo spesso dominato dalla razionalità, il libro celebra la magia presente nella vita quotidiana. Invita i lettori a guardare al di là della routine e a riscoprire la bellezza che può emergere dalle esperienze quotidiane.

Il messaggio del libro è universale e può essere apprezzato da lettori di tutte le età. La ricerca di significato, la fede nelle possibilità e l’accettazione della magia nelle nostre vite sono temi che risuonano con una vasta gamma di persone.

La salvezza di ognuno di noi risiede nella libertà di essere sé stesso, passando da una visione di omologazione ad una normativa esterna ad una costruzione di proprie regole interne.

Una favola da leggere utile a stimolare riflessioni su alcuni aspetti di noi stessi, aiutando a prenderne consapevolezza e a far capire quanto il percorso di coaching sia uno strumento per affrontare il più bel viaggio che si possa fare: quello dentro se stessi.

“Continuerai a sentirti a pezzi, a tremare e avere lo stomaco sottosopra fino a quando non deciderai se rimanere o andartene, e saprai accettare qualunque decisione avrai preso.” 

A proposito di storie…

Tutti abbiamo una convinzione madre che condiziona tutta la nostra vita.

“Quello che tu credi che sia vero, alla fine diventa reale. Ciò che ti racconti su quello che accade intorno a te, si trasforma nel tuo destino.” Adamo Coach

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