Le origini del concetto di persona modesta
“La vera grandezza consiste nel non vantarsi della propria grandezza.” – Ralph Waldo Emerson
Le origini della persona modesta e il concetto di modestia, ha radici profonde nelle tradizioni religiose e filosofiche, così come nelle norme sociali di diverse culture.
La modestia è stata un tema importante fin dai tempi antichi e ha avuto un ruolo centrale in molte filosofie e religioni. In particolare, la modestia è vista come una virtù che permette all’individuo di essere in armonia con sé stesso e con gli altri.I filosofi greci, come Socrate, Platone e Aristotele, consideravano l’umiltà una virtù legata alla conoscenza di sé. Aristotele, ad esempio, parlava della giusta misura come una forma di comportamento equilibrato e ragionevole, distante sia dalla superbia che dalla subalternità. La modestia non è quindi vista come una rinuncia a sé stessi, ma come una forma di equilibrio tra eccessi.
In molte culture orientali, come quelle cinese e giapponese, la modestia è un valore centrale. La filosofia Confuciana enfatizza l’importanza dell’umiltà come parte della virtù del li (protocolli di comportamento), che mira a mantenere l’armonia nella società. Nella cultura giapponese, la modestia è anche legata al concetto di wabi-sabi, che celebra la bellezza nell’imperfezione e nella semplicità.
Molte figure storiche e contemporanee hanno incarnato la qualità della modestia. Mahatma Gandhi è un esempio straordinario di persona modesta, che ha incarnato i principi di non-violenza e semplicità in ogni aspetto della sua vita. Nonostante fosse una figura di grande importanza storica e politica, Gandhi ha vissuto in modo estremamente modesto, preferendo abiti semplici e una vita quotidiana austera. La sua modestia non era solo esteriore, ma si rifletteva anche nelle sue azioni e nei suoi discorsi, sempre focalizzati sull’umiltà e sull’uguaglianza.
Madre Teresa ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Fondatrice delle Missionarie della Carità, ha dedicato la sua vita ad aiutare i più poveri e i più bisognosi. Nonostante la sua fama internazionale, Madre Teresa ha vissuto una vita semplice e devota, senza mai cercare riconoscimenti personali o lodi. La sua modestia risiedeva nella sua totale dedizione agli altri, senza alcuna preoccupazione per l’apparenza o il successo personale.
Anche uno dei più grandi geni della storia, Albert Einstein, non si considerava una persona speciale e non era affatto interessato alla notorietà che accompagnava il suo lavoro. Sebbene fosse un simbolo di intelligenza e innovazione, Einstein manteneva un atteggiamento modesto e spesso rifiutava i riconoscimenti pubblici. Per esempio, quando ricevette il premio Nobel per la fisica, lui stesso sottolineò che il premio non era un riconoscimento solo per lui, ma per tutta la comunità scientifica.
Le caratteristiche di una persona modesta
“La modestia non è nulla di più che il riconoscimento di non essere l’unico.” – Albert Einstein
La persona modesta è colui che, pur avendo talenti e successi, non sente il bisogno di metterli in mostra. La modestia è una qualità che si esprime attraverso la discrezione e l’umiltà, e si manifesta in chi riesce a rimanere riservato anche quando meriterebbe di essere riconosciuto. Non significa nascondere i propri successi, ma viverli con sobrietà, senza mai cercare il plauso o l’approvazione degli altri.
Una persona modesta non si vanta delle proprie realizzazioni, anche se queste potrebbero essere motivo di orgoglio. Quando riceve complimenti o riconoscimenti, tende a minimizzare il proprio ruolo, sottolineando spesso il contributo degli altri o le circostanze che hanno favorito il suo successo. La modestia non implica insicurezza, ma un forte senso di equilibrio e consapevolezza di sé.
Nelle relazioni quotidiane, una persona modesta preferisce non mettersi al centro dell’attenzione. È un ascoltatore attento, che non cerca di dominare la conversazione, ma valorizza il punto di vista degli altri. Sebbene abbia opinioni forti e una chiara visione, sa che il dialogo autentico si costruisce dando spazio anche alle idee altrui. Non è la ricerca di conferme o di visibilità a guidarla, ma la volontà di relazionarsi in modo sincero e rispettoso.
La persona modesta trova valore nell’agire senza ostentazione. La sua forza non risiede nell’essere visibile, ma nel saper essere autentica senza bisogno di dimostrarlo continuamente.
I benefici di una persona modesta
“Chi si vanta dei propri meriti, non fa altro che smorzarli.” – William Shakespeare
Essere una persona modesta significa riconoscere il proprio valore senza ostentarlo, accettare i propri limiti con serenità e vivere senza il costante bisogno di apparire migliori degli altri. Questo atteggiamento porta benefici concreti nella vita quotidiana.
Prima di tutto, la modestia favorisce relazioni più autentiche: una persona modesta è generalmente più ascoltata, più rispettata e più apprezzata, perché non impone il proprio ego. Non cerca di mettersi al centro, ma lascia spazio agli altri, contribuendo a creare un clima di fiducia e collaborazione. Questo è particolarmente evidente nei contesti di gruppo, come il lavoro o le amicizie, dove la persona modesta tende ad armonizzare i rapporti piuttosto che alimentare competizioni.
Sul piano personale, la modestia aiuta a mantenere equilibrio emotivo. Chi è modesto non è costantemente in lotta per ottenere approvazione o riconoscimento, e questo riduce l’ansia legata al giudizio altrui. Inoltre, la persona modesta è più propensa all’autocritica costruttiva: sa ammettere i propri errori, imparare da essi, e migliorarsi con discrezione, senza bisogno di difendersi o giustificarsi. Questo atteggiamento è fondamentale per la crescita personale e professionale.
Un altro beneficio è la capacità di affrontare il successo con umiltà. La persona modesta, pur raggiungendo traguardi importanti, non perde il contatto con la realtà e non si lascia travolgere dall’orgoglio. Questo la rende più stabile e affidabile, anche in posizioni di responsabilità. Infine, la modestia protegge dalla superficialità dell’apparenza: chi è modesto non ha bisogno di costruirsi un’immagine artificiale, ma preferisce essere coerente con i propri valori. E questa autenticità, nel lungo periodo, viene riconosciuta e apprezzata molto più di qualsiasi esibizione.
Come diventare una persona modesta
“La modestia non è la negazione dei propri talenti, ma il rifiuto di usarli per vantarsi.” – Barbara Tuchman
Diventare una persona modesta significa imparare a stare al proprio posto con equilibrio, consapevolezza e rispetto per sé stessi e per gli altri.
Per iniziare questo percorso, il primo passo è quello di riconoscere con onestà le proprie capacità e i propri limiti. Essere modesti non vuol dire fare finta di non sapere o sminuire ciò che si è in grado di fare, ma imparare a non usarlo come strumento per primeggiare o ottenere approvazione. Chi è modesto non ha bisogno di dire continuamente quanto vale: lascia che siano i fatti a parlare, e spesso lo fa senza che nessuno se ne accorga subito.
Un’altra tappa fondamentale è imparare ad ascoltare. La persona modesta sa che non deve dominare ogni conversazione, né sentire il bisogno di dire sempre l’ultima parola. È più interessata a comprendere gli altri che a imporsi. L’ascolto sincero è un segno chiaro di umiltà: significa essere disposti a imparare, a farsi da parte quando serve, a non pretendere di avere sempre ragione.
Chi vuole diventare modesto deve anche sviluppare la capacità di accettare critiche senza sentirsi attaccato. Una persona modesta non reagisce con difesa o orgoglio, ma prova a mettersi in discussione. Non è facile, perché l’istinto spesso ci porta a proteggerci. Ma quando si riesce a farlo con apertura, la crescita personale accelera in modo sorprendente.
Allo stesso modo, saper accettare un complimento con semplicità è un segno di maturità. Non serve sminuirsi per apparire modesti, così come non è necessario gonfiarsi per ricevere conferme. Un grazie detto con naturalezza mostra sicurezza interiore e rispetto per chi ha voluto riconoscere il nostro valore.
La modestia si coltiva anche attraverso la gratitudine. Sentirsi grati per ciò che si ha, per le persone che ci accompagnano, per le opportunità che riceviamo, aiuta a ridimensionare l’ego e a tenere i piedi per terra. Ci ricorda che non tutto dipende da noi, che spesso siamo anche il frutto di incontri, contesti, possibilità fortunate. Questo non sminuisce i nostri meriti, ma li colloca in una visione più ampia e più onesta.
Infine, per diventare davvero modesti serve tempo e costanza. La modestia non è qualcosa che si adotta da un giorno all’altro, ma un atteggiamento che si costruisce con scelte quotidiane: scegliere di non vantarsi, di dare spazio agli altri, di non giudicare con leggerezza, di imparare a fare silenzio quando serve. È un modo di stare nel mondo che si affina con l’esperienza, con l’osservazione e con il desiderio autentico di essere persone migliori, senza bisogno di apparire tali.
La Modestia nel Coaching
“La modestia è la base di tutte le virtù.” – Confucio
Nel contesto del coaching, la modestia può potenziare e arricchire il percorso di coaching, rendendolo ancora più profondo e autentico.
Il coaching si basa sul principio che l’individuo ha dentro di sé il potenziale per crescere, cambiare e migliorare, ma spesso ha bisogno di una prospettiva esterna per superare ostacoli e convinzioni limitanti.
Il coach agisce come una guida che aiuta la persona a scoprire le proprie potenzialità, senza la pressione di dover apparire perfetti o superiori agli altri. La modestia in un percorso di coaching permette di esplorare liberamente le proprie vulnerabilità, di accogliere i feedback con apertura e di imparare dai propri errori senza il timore di compromettere l’immagine che si ha di sé. Non si tratta di ignorare i propri successi, ma di vivere e celebrare i traguardi con consapevolezza, senza il bisogno di ostentarli.
Una persona modesta, infatti, è in grado di acquisire consapevolezza dei propri punti di forza senza farne una mostra, il che consente di lavorare su di essi in modo più naturale e genuino. Il coach può aiutare la persona a valorizzare questi punti senza il timore di risultare arroganti o invadenti, trovando un giusto equilibrio tra il riconoscimento di sé e la rispetto per gli altri.
Inoltre, la modestia può essere un alleato potente nella gestione della resilienza. Una persona che non è legata a un’immagine di sé troppo rigida o perfezionista è più in grado di affrontare le difficoltà con serenità, imparando da ogni esperienza e accogliendo la crescita come un processo continuo. Nel coaching, l’approccio umile aiuta a vedere gli ostacoli come opportunità di miglioramento e a mantenere la prospettiva giusta anche quando i risultati non sono immediati.
Un altro aspetto cruciale della modestia nel coaching riguarda la leadership. La modestia permette di essere una guida autentica senza dover ricorrere a gesti eclatanti o ostentazioni di potere. I grandi leader, infatti, sono spesso quelli che, pur avendo il carisma e la capacità di prendere decisioni difficili, mantengono una certa discrezione ed empatia nei confronti del loro team.
Come diventare coach con Master Coach Italia
“La modestia è la chiave della vera grandezza.” – Johann Wolfgang von Goethe
Diventare coach è un percorso che richiede formazione, esperienza e una forte passione per il miglioramento delle persone. Un coach è una figura che supporta gli individui nel raggiungimento dei propri obiettivi, stimolando la riflessione e l’autoconsapevolezza attraverso domande potenti e un ascolto attivo. Per diventare un coach professionista, il primo passo è acquisire una formazione specifica in coaching, che generalmente include corsi accreditati da enti riconosciuti. La formazione copre tecniche di comunicazione, teorie del coaching, gestione delle emozioni e dell’ascolto, e prevede anche una componente pratica sotto la supervisione di coach esperti. Inoltre, un coach deve sviluppare competenze come la flessibilità, l’empatia e l’orientamento agli obiettivi, che gli permettano di adattarsi alle esigenze del coachee. Una volta completata la formazione, l’esperienza pratica è fondamentale: sessioni con coachee reali e supervisione permettono di affinare le competenze. Infine, la continua crescita professionale e l’aggiornamento costante sono essenziali per mantenere una carriera di successo come coach, che richiede un impegno continuo nell’ascolto, nell’apprendimento e nell’adattamento alle diverse esigenze delle persone.
Master Coach Italia offre corsi professionali per diventare coach riconosciuti, fornendo la formazione necessaria per intraprendere questa carriera e sviluppare le competenze richieste per aiutare gli altri a raggiungere il loro massimo potenziale.
Inoltre, Master Coach Italia propone i seguenti corsi di specializzazione:
- specializzazione in Life Coaching di Master Coach Italia per diventare Life Coach;
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Ti consiglio un film
“La modestia è l’arte di fare grandi cose senza farsi notare.” – François de La Rochefoucauld
Il più grande film che esplora il tema della modestia e ha come protagonista una persona che incarna questa qualità è “Forrest Gump” (1994), diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks.
Il protagonista, Forrest Gump, è un uomo con un’intelligenza limitata ma con un cuore puro e una profonda umiltà. Nonostante le sue straordinarie esperienze di vita Forrest rimane una persona modesta e semplice, senza mai cercare la fama o il riconoscimento. La sua vita, ricca di eventi straordinari, si svolge con una naturalezza che incarna la bellezza della modestia, senza mai mettersi al centro dell’attenzione.
Il film mostra come Forrest riesca a toccare le vite di molte persone attraverso la sua umiltà e genuinità, e come la modestia possa essere una qualità che porta a un impatto positivo sugli altri, anche senza l’intenzione di farlo
Scuola di Coaching Master Coach Italia
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