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E sì.

Natale si avvicina. Per questo mi sento particolarmente prodiga di regali in questo periodo. Così prodiga che ho pensato di regalare a te e a me l’opportunità di confrontarci direttamente su COME puoi fare a diventare ancor più efficace a livello professionale.

Che tu sia un dirigente, un imprenditore o un professionista, sicuramente hai una cosa importante da tenere in considerazione: operi con le persone e sei una “persona”.

Certo, sono consapevole del fatto che è proprio l’aspetto personale quello che cerchi di tenere a bada nell’esecuzione del tuo lavoro: fuori i problemi personali, fuori le emozioni eccessive, fuori le preferenze.

Tuttavia, le tue esperienze personali ti aiutano a IMPARARE abilità insospettabilmente utili anche in ambito professionale.

Per aiutarti a capire cosa intendo, voglio svelarti 5 (+1) passi per aumentare il tuo senso di autoefficacia, partendo proprio da te, come persona.

Ogni qualità che troverai è a sua volta oggetto di ulteriore espansione di articolo, ma oggi, voglio solo ricordare insieme a te quali sono quelle qualità (che forse già possiedi) che ti aiutano a mantenere alto il tuo livello di performance in ambito professionale, soprattutto se sei in una posizione direzionale o dirigenziale.

Inizio subito

  • PRESENZA.
    Sei un dirigente ed è fondamentale che tu possa avere una grande presenza all’interno del tuo contesto operativo. La presenza è quel mix di concentrazione, riflessione, pensiero e focalizzazione che ti consente di pensare e decidere in modo veloce, ma assennato. E’ la qualità che riservi di solito alle persone importanti. Preso dalla quotidianità, non è inusuale dimenticarsi della presenza, della concentrazione. Per poterla alimentare e allenare, è fondamentale creare SPAZI e TEMPI mirati, come ad esempio le RIUNIONI TEMATICHE o i BRIEFING (sempre monitorati temporalmente sotto l’ora).
  • LEADERSHIP
    Ti potrà sembrare un di cui dell’elemento sopra descritto. E lo è in parte. La leadership tuttavia è anche lei la capacità di indicare, guidare e soprattutto motivare. Non ti parlo di motivazione personale, di gasamento pompato con il ritmo stile americano. Mi riferisco in particolare alla capacità di leggere e conoscere le risorse con cui lavori (e che probabilmente hai personalmente selezionato) e sapere come attivarle in modo costruttivo rispetto ai progetti di lavoro. La Leadership è soprattutto frutto di coerenza, equità e capacità di comunicazione elevata. E’ probabile che senza accorgertene la usi tutte le volte che fai un’uscita con i tuoi amici debitamente organizzata da te.
  • COMUNICAZIONE ECCELLENTE. Ok, mi piace vincere facile. Infondo, comunichi ogni giorno, a casa, con il tabaccaio, con tuo figlio, con i fornitori, con i clienti, con il cane, il gatto…insomma con chiunque.
    E sì, certo, lo so. Ritieni di essere efficace. Ritieni appunto. Perché con il cane e il gatto che ti amano incondizionatamente, non è difficile sapere di essere stati compresi. Quanto tempo passi insieme a loro? Poco probabilmente. Ma le persone con cui vivi, ti confronti e operi, le vedi ogni giorno almeno 5 volte a settimana e ti assicuro che se facciamo un giro con una telecamera nascosta ad intervistarli, ne troviamo forse più di 1 che non si sentirà pienamente capito o che non ti capisce. Certo, questo accade. Tu sei il capo. Loro devono impegnarsi a capirti. E tu perdi tempo, soldi e fai tanta fatica a velocizzare i processi. Cosa accadrebbe se invece tu fossi in grado di intercettare immediatamente lo stile comunicativo adeguato della tua risorsa e riuscissi a dargli in un tempo ridotto le indicazioni giuste e comprensibili perché possa eseguire il suo lavoro? Te lo dico subito: la sua produttività si innalzerebbe in modo esponenziale. Tu, invece, avresti molto più tempo ed energie da dedicare ad altro.
  • NEGOZIAZIONE E GESTIONE DEL CONFLITTO. Perché sarebbe bello non litigare, discutere o capirsi al volo. Ahimè questo ancora non è del tutto possibile. E sai una cosa? Nemmeno auspicabile. Il dialogo infondo presuppone profonda diversità perché sia veramente produttivo. Detto questo, discutere non è mai piacevole, soprattutto a livello emozionale. Perciò, tu che sai che la discussione è forse la modalità comunicativa più conosciuta dal genere umano, dovrai renderti conto che anche tu dovrai essere in grado di gestirla. Solo che può capitare di NON averne voglia. Ci sono personalità proprio fuori dalla logica del conflitto, che negoziano soluzioni in modo temporaneo per evitare il contrasto. Eppure, c’è una enorme energia nel contrasto, se poi sei bravo a direzionarla, senza farla esplodere in modo esponenziale. Per far questo, a parte i punti precedenti, dovrai necessariamente operare degli aggiustamenti alla tua modalità di interazione con il tuo entourage di persone, comprendendo in modo ottimale che tipo di dinamica si sta verificando. Un conflitto è comunque una forma di trattativa che presuppone problemi e posizioni. Se sei disposto a spostarti dalla posizione al problema, hai già risolto metà della dinamica, avviando la negoziazione in forma vincente. E’ quello che probabilmente già fai quando discuti con la tua dolce metà, una volta che il picco emotivo ha lasciato lo spazio ad un filo di razionalità.
  • EQUILIBRIO EMOZIONALE: Che cosa c’entrano le emozioni con il lavoro? Direi tutto, ma te lo spiego. Un cliente che non ti richiama, una trattativa che non si conclude, un collaboratore che svolge un lavoro con un risultato non ottimale, un obiettivo mancato, insomma. Tutto questo può generare – voglio essere diplomatica ma andiamo…fa veramente innervosire – stress e rabbia. Come se l’operatività poi non distruggesse sufficientemente i programmi giorno dopo giorno, per ritrovarti poi a fare doppio lavoro anche nei weekend. Il punto è che le EMOZIONI in un mondo professionale che richiede il lavoro per domani fatto ieri, IMPONE un EQUILIBRIO EMOZIONALE fortissimo. Un equilibrio che NON vuole dire comprimi le emozioni: anzi. Vuol dire soprattutto sentirle, canalizzarle, orientarle e gestirle. Cedere alle emozioni è un ottimo modo per aumentare i livelli di stress e il calo delle performances.

5+1 ) OBIETTIVI: non te ne accorgi, ma ogni giorno ti programmi degli obiettivi. Da quando apri la tua agenda e sei con un piede in auto ad accompagnare i pargoli o a portar giù il cane. Conti i passi e i tempi perché hai una tabella di marcia che ti porterà fino alla fine della giornata, della settimana, dei mesi. Tuttavia, la differenza tra te e un manager che “vince” la sua sfida sta proprio in quegli obiettivi che iniziano dalla mattina. Perché rispetto alla rountine giornaliera e all’agenda del tuo smartphone che urla avvisi e notifiche di appuntamento, quel manager (o forse anche tu) sa PERCHE’ sta facendo tutto questo. Mentre corre con la sua mente e programma, ha il tempo suo personale di ricordarsi PERCHE’ fa tutto quello che programma. Passo dopo passo. Il suo obiettivo è sempre supportato e attratto da un PERCHE’ forte, positivo, deciso, motivante. Un perché che è personale, prima che professionale. Foss’anche di carriera, la soddisfazione di raggiungere un obiettivo deve essere sempre PERSONALE. Guai se appartenesse ad altri. Ecco questa è una enorme differenza. Perché tu possa essere vincente o di successo, OVVERO IN BENESSERE, è fondamentale che gli obiettivi ti appartengano e generino sensazioni di benessere personale.

Certo, ti chiederai, posseggo alcuni di questi elementi e li utilizzo in modo eccellente. Altri meno. Va bene lo stesso?  Certo che va bene lo stesso, finchè i tuoi risultati sono soddisfacenti.
La buona notizia è che – per fortuna –  puoi sempre integrare nuove abilità o potenziare quelle in tuo possesso in qualsiasi momento.

E visto che sono in vena di buone notizie, eccotene subito una.
Da Marzo 2017 ho in programma il Corso Executive dedicato proprio ad uno di questi elementi:

NEGOZIAZIONE e TRATTATIVA

Tutti noi amiamo ottenere dei Sì, ma non sempre avviene.
Perciò, ho deciso insieme al mio team di MasterCoachItalia di darti la possibilità di andare velocemente a prenderti i prossimi per fare la differenza con tutti i tuoi interlocutori:  risorse, fornitori, clienti.

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Business Coach Daniela Marrocco (Docente Scuola di Coaching MCI)