La teoria del pensiero inconsapevole (Unconscious Thought Theory, UTT) è un concetto sviluppato negli anni 2000 da due ricercatori olandesi: Ap Dijksterhuis e Ad van der Heijden. Essa suggerisce che il pensiero inconscio può portare a decisioni più efficaci rispetto al pensiero conscio, specialmente in situazioni complesse.
Questa teoria si basa sull’idea che il cervello elabora informazioni anche quando non siamo attivamente concentrati su di esse, permettendo una migliore integrazione di vari fattori.
Si tratta di una teoria, supportata da alcuni esperimenti, che può essere interessante per coloro che si occupano di crescita personale, professionale e coaching.
Inoltre, la teoria del pensiero inconsapevole trova ampio spazio nel concetto di mente estesa e di intelligenza intuitiva. Quindi, scopriamo in che modo questa teoria può esserci utile, analizziamo alcuni esempi pratici e come si colloca nel coaching.
Come nasce la teoria del pensiero inconsapevole
Ecco una panoramica su come è nata e si è sviluppata la teoria del pensiero inconsapevole:
1. Ricerca sul processo decisionale
La UTT si basa su studi precedenti che esplorano come le persone prendono decisioni. Questi studi hanno messo in evidenza le limitazioni del pensiero conscio, specialmente in situazioni complesse, dove il sovraccarico informativo può portare a scelte subottimali. Sostanzialmente, i ricercatori si erano accorti che quando prendiamo decisioni non utilizziamo soltanto il pensiero conscio.
2. Elaborazione Inconscia
Dijksterhuis e van der Heijden hanno osservato che il cervello umano è in grado di elaborare informazioni a livello inconscio. Hanno condotto esperimenti per dimostrare che, in situazioni in cui i partecipanti non si concentravano attivamente su un problema, le loro decisioni risultavano spesso più soddisfacenti. Quindi, quando il pensiero conscio era distratto, le persone potevano fare affidamento sul pensiero inconscio e, in certe situazioni, questo pensiero risultava più efficace.
3. Esperimenti Chiave
Uno degli esperimenti fondamentali ha coinvolto la scelta tra diversi oggetti (come le auto). I partecipanti erano divisi in due gruppi: uno che rifletteva attivamente sulle opzioni e l’altro che veniva distratto. I risultati hanno mostrato che il gruppo distratto tendeva a fare scelte più soddisfacenti.
Questo lasciava supporre che le persone anche se vengono distratte da altre informazioni, vi è un pensiero inconsapevole che continua a ragionare e funzionare. Inoltre, questo pensiero risulta più efficace e affidabile in alcune situazioni.
4. Pubblicazione e Diffusione
Nel 2006, Dijksterhuis ha pubblicato un articolo chiave sulla UTT, contribuendo a diffondere l’idea che il pensiero inconscio può essere un potente strumento decisionale. Questo ha aperto la strada a ulteriori ricerche e discussioni nel campo della psicologia, del coaching e della crescita personale.
A cosa serve la teoria del pensiero inconsapevole
La UTT (Unconscious Thought Theory) è particolarmente utile in contesti decisionali in cui le informazioni da considerare sono molteplici e complicate. Essa offre un’alternativa al pensiero critico diretto, suggerendo che, in certe situazioni, dare spazio al pensiero inconscio può portare a risultati superiori quando si tratta di saper decidere. Questo approccio è utile in vari ambiti, come:
- Scelte di consumo. Aiuta le persone a prendere decisioni più soddisfacenti quando si trovano di fronte a molte opzioni.
- Decisioni finanziarie. Permette di ponderare variabili complesse senza stress eccessivo.
- Relazioni interpersonali. Favorisce decisioni più equilibrate e meno influenzate da emozioni immediate.
- Saper decidere. Decidere è difficile, ma questa teoria ci offre una strada alternativa per migliorare i processi decisionali.
- Futuro. Aiuta a prendere decisioni importanti rispetto al proprio futuro, soprattutto quando non si hanno tante informazioni e vi è molta incertezza.
Quindi, la teoria del pensiero inconsapevole sostiene che il pensiero inconscio può portare a decisioni più efficaci e soddisfacenti rispetto al pensiero conscio, specialmente in situazioni complesse.
Esempi pratici di applicazione della Teoria del pensiero inconsapevole
Ecco alcuni esempi pratici di pensiero inconsapevole che puoi riscontrare nella vita quotidiana:
1. Decisioni di Acquisto
Immagina di dover comprare una nuova auto. Potresti esaminare vari modelli e caratteristiche. Dopo averne discusso con amici e poi aver preso una pausa, potresti scoprire che un particolare modello emerge come la tua scelta preferita, anche senza un’analisi dettagliata.
2. Risoluzione di Problemi
Se stai cercando di risolvere un problema complesso al lavoro, fare una pausa per fare una passeggiata può aiutarti a tornare con nuove idee e soluzioni che prima non avevi considerato.
3. Relazioni Interpersonali
Quando incontri una nuova persona, il tuo cervello può elaborare segnali non verbali e intuizioni senza che tu ne sia consapevole. Potresti sentirti attratto o respinto da qualcuno senza sapere esattamente perché. La teorie del pensiero inconsapevole ci dice che, effettivamente, abbiamo valutato inconsciamente, diversi aspetti di quella persona.
4. Creatività
Molti artisti e scrittori parlano di ispirazione che arriva quando non stanno attivamente pensando al loro lavoro. Lasciando che la mente vaghi, possono emergere idee fresche e innovative.
5. Scelte di Vita
Decisioni importanti come cambiare lavoro o trasferirsi in una nuova città possono sembrare schiaccianti. Prendersi del tempo lontano da queste decisioni, paradossalmente, può aiutare a chiarire i propri desideri e aspirazioni, portando a scelte più consapevoli.
6. Intuizioni
A volte, le soluzioni a problemi complessi possono apparire come intuizioni improvvise. Questo è un esempio di come il cervello continua a lavorare su questioni irrisolte anche quando siamo distratti. Infatti, nella Piramide dell’Intelligenza Intuitiva troviamo ampio spazio dedicato al lasciar andare, al fare spazio e spostare l’attenzione su altro.
Questi esempi mostrano come il pensiero inconsapevole possa influenzare le decisioni quotidiane in modi che spesso non riconosciamo.
La teoria del pensiero inconsapevole e il coaching
Nel contesto del coaching, la UTT offre strumenti preziosi. I coach possono incoraggiare i loro clienti a distogliere la mente dai problemi immediati per permettere al loro pensiero inconscio di operare. Tecniche come la visualizzazione, il brainstorming, il Journaling o la pratica riflessiva possono favorire questo processo.
Inoltre, la teoria del pensiero inconsapevole ci dice che esiste un’altra forma di pensiero, oltre a quello conscio, che può essere ugualmente affidabile ed efficace. Nel coaching, si può fare leva su questa tipologia di pensiero per trovare risposte, soluzioni e strategie nuove.
Infine, la teoria del pensiero inconsapevole può trovare ampio spazio nel concetto di mente estesa e di intelligenza intuitiva.
In conclusione, possiamo dire che utilizzare la UTT nel coaching può aiutare i clienti a:
- Riflettere più profondamente sulle loro scelte.
- Sviluppare maggiore fiducia nelle loro decisioni.
- Accrescere la creatività, permettendo nuove idee di emergere.
- Sviluppare un pensiero divergente.
Sicuramente, la teoria del pensiero inconsapevole offre una prospettiva innovativa su come affrontiamo le decisioni quotidiane. Dare spazio al pensiero inconsapevole può rivelarsi una strategia vincente non solo per i singoli, ma anche per i professionisti nel campo del coaching.
Ovviamente, bisogna saper accedere a questa forma di pensiero e può essere importante acquisire degli strumenti che agevolino il pensiero inconsapevole. In questo senso, la Teoria-U di Otto Scharmer offre moltissimi esercizi per imparare ad accedere al nostro intuito e al nostro pensiero inconsapevole, oltre a fornirci una metodologia di cambiamento profondo.
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