Che cos’è il self coaching

“La forza che c’è dentro di te è più grande di qualsiasi ostacolo tu possa incontrare. Il vero cambiamento parte sempre da dentro.”- Tony Robbins

Il self-coaching è il processo di auto-guidarsi nella propria crescita personale e professionale, utilizzando tecniche di coaching senza l’aiuto di un coach esterno.

Sebbene il termine self-coaching sia relativamente recente, i principi su cui si basa derivano dal coaching. Il coaching tradizionale si concentra su una relazione tra coach e cliente, ma il self-coaching consente di applicare tecniche simili autonomamente. In questo modo, ognuno può essere il proprio coach, il che lo rende un approccio altamente personalizzabile.

Si tratta di un processo che permette di sviluppare autonomia, disciplina e motivazione senza necessariamente affidarsi a un coach esterno.

Si basa su principi fondamentali come la consapevolezza di sé per capire i propri punti di forza, debolezze e schemi mentali; la definizione degli obiettivi per stabilire traguardi specifici e realistici; la gestione del mindset per sostituire convinzioni limitanti con convinzioni potenzianti e l’azione e la disciplina per creare piani concreti e monitorare i progressi.

A differenza di un coaching tradizionale che potrebbe richiedere tempo e più sessioni, il self-coaching può portare a progressi rapidi se praticato con impegno e costanza. La ragione è che l’auto-riflessione consente di prendere decisioni più rapidamente e di mettere in atto azioni quotidiane che favoriscono il cambiamento.

Gli strumenti del self-coaching

“Il coaching è l’arte di risvegliare il potenziale di una persona, aiutandola a ottenere il meglio da sé stessa.” – John Whitmore

Il self-coaching si avvale di una serie di strumenti pratici che permettono di diventare più consapevoli di sé stessi, definire obiettivi chiari e intraprendere azioni concrete per raggiungerli. Uno degli strumenti più utilizzati è il diario di riflessione, journaling. Scrivere regolarmente le proprie esperienze, emozioni e pensieri aiuta a prendere consapevolezza di ciò che accade nella propria vita. Questo strumento è utile perché permette di fermarsi a riflettere su quello che funziona e su ciò che non funziona, di comprendere i propri schemi mentali e comportamentali, e di monitorare i progressi nel tempo. Non serve scrivere pagine e pagine, ma anche poche righe ogni giorno possono fare la differenza, in quanto aiuta a chiarire le proprie emozioni e a identificare eventuali ostacoli che potrebbero bloccare la crescita.

Un altro strumento utile nel self-coaching sono le domande potenti, che sono domande pensate per stimolare la riflessione profonda e per far emergere risposte che possano indirizzare verso soluzioni più efficaci. Le domande potenti sono quelle che ti sfidano a pensare oltre la superficie delle cose. Per esempio, invece di chiederti “Perché non sono riuscito?”, una domanda potente potrebbe essere “Cosa posso imparare da questa situazione?“. Questo sposta l’attenzione dal fallimento alla crescita e alla possibilità di migliorare. Domande come “Qual è il primo passo che posso fare per raggiungere il mio obiettivo?” ti aiuteranno a passare dall’indecisione all’azione, facendoti capire quale sia il passo successivo da compiere.

Un altro strumento utile nel self-coaching è la visualizzazione. Immaginare sé stessi mentre si raggiunge un obiettivo o si affronta con successo una situazione sfidante è un esercizio mentale che aiuta a rafforzare la motivazione e la fiducia in sé. Visualizzare il successo come se fosse già avvenuto rende l’obiettivo più concreto e alla portata, aumentando la determinazione nel perseguirlo.

Oltre a questi, il self-coaching si fonda anche sulla gestione delle emozioni. Imparare a riconoscere, accettare e regolare le proprie emozioni è essenziale per non farsi bloccare dai momenti di difficoltà. Tecniche come la mindfulness o semplici esercizi di respirazione consapevole possono aiutare a mantenere la calma e la lucidità, evitando che emozioni intense come la paura o la frustrazione prendano il sopravvento.

Infine, uno degli aspetti più importanti del self-coaching è l’autodisciplina. Questo strumento non riguarda solo la gestione del tempo, ma anche la capacità di rispettare gli impegni che ci siamo presi con noi stessi. Significa avere la forza di agire anche quando la motivazione inizia a calare, e saper perseverare nonostante gli ostacoli.

Tutti questi strumenti, se applicati con costanza, aiutano a diventare non solo più consapevoli di sé, ma anche più capaci di agire con determinazione verso i propri obiettivi.

I benefici del self-coaching

“Il coaching è il modo per diventare il coach di te stesso, imparando ad affrontare la vita con consapevolezza e controllo.”- Joseph J. Luciani

Il self-coaching offre una serie di benefici che vanno ben oltre la semplice gestione degli obiettivi. In primo luogo, aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, permettendo di comprendere a fondo i propri pensieri, emozioni e comportamenti.

Un altro beneficio importante è il miglioramento della gestione emotiva. Spesso, le emozioni, come la paura del fallimento o la frustrazione, possono bloccarci nel nostro percorso. Con il self-coaching, impariamo a riconoscere e a regolare queste emozioni, impedendo che prendano il sopravvento.

Il self-coaching favorisce anche l’acquisizione di una maggiore autodisciplina. Imparare a stabilire obiettivi chiari e a impegnarsi per raggiungerli, anche quando la motivazione iniziale comincia a scemare, è uno dei principali vantaggi di questo approccio. La capacità di perseverare e di adottare abitudini positive aiuta a mantenere il focus nel lungo termine e a ottenere risultati duraturi.

Un altro aspetto positivo del self-coaching è che migliora la capacità di problem-solving. Poiché il self-coaching incoraggia l’autosufficienza e l’autocritica costruttiva, impariamo a guardare le difficoltà da prospettive diverse, trovando soluzioni creative e adattabili.

Una delle tecniche di self-coaching più efficaci è la legge del minimo sforzo, che si basa sull’idea che raggiungere i propri obiettivi non debba essere necessariamente complicato. A volte, fare piccoli passi e concentrarsi su azioni semplici ma coerenti può portare a risultati molto più grandi rispetto a strategie complesse o cambiamenti radicali.

Inoltre, il self-coaching ci aiuta a rafforzare la fiducia in noi stessi. L’autosupporto, la consapevolezza e l’autodisciplina che si sviluppano attraverso questo processo aumentano la nostra sicurezza nelle nostre capacità di raggiungere gli obiettivi, anche quelli più ambiziosi.

Infine, un aspetto che spesso non viene sottolineato abbastanza è la libertà e l’autonomia che il self-coaching conferisce. Non dipendere da un coach esterno per guidare le proprie azioni consente di agire in piena libertà, scegliendo i metodi che meglio si adattano alla propria personalità e situazione. Questo tipo di indipendenza aumenta la motivazione intrinseca e stimola un senso di soddisfazione personale nel vedere crescere il proprio potenziale.

Quando è utile il self-coaching

La vera fonte di ricchezza è la consapevolezza, che ti permette di diventare l’architetto della tua vita.” – Deepak Chopra

Il self-coaching è particolarmente utile in molti momenti della vita, soprattutto quando si desidera intraprendere un percorso di crescita personale, ma si preferisce farlo in autonomia, senza l’intervento di un coach esterno.

È efficace quando ci si trova di fronte a sfide personali o professionali, come affrontare un cambiamento importante, prendere decisioni difficili o superare periodi di insoddisfazione. Per esempio, può aiutare a fare fronte a una nuova fase della carriera, a una transizione importante, o a prendere decisioni difficili che potrebbero suscitare incertezze o ansie.

In situazioni di stress o quando ci si sente bloccati, il self-coaching aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e a gestirle in modo sano

Il self-coaching si rivela estremamente vantaggioso anche quando si vogliono migliorare aspetti specifici della propria vita, come la produttività o la gestione del tempo. Aiuta a fissare obiettivi chiari e misurabili, a pianificare azioni concrete e a monitorare i progressi.

Inoltre, è utile quando si desidera migliorare la propria produttività, affinare le proprie abilità o creare nuove abitudini, poiché stimola a fissare obiettivi chiari e ad agire con costanza.

Quando la motivazione scende, il self-coaching offre gli strumenti necessari per recuperarla e mantenere il focus, aiutando a trasformare le difficoltà in opportunità di crescita. Infine, è prezioso per chi desidera sviluppare una maggiore indipendenza emotiva, imparando a fare affidamento sulle proprie risorse interne per affrontare le sfide quotidiane.

Il self-coaching non solo aiuta a superare momenti di difficoltà o di indecisione, ma consente anche di sviluppare una crescita continua, promuovendo un equilibrio tra obiettivi a breve termine e visione a lungo termine. È utile per chiunque desideri migliorare sé stesso, diventare più consapevole dei propri punti di forza e delle aree da migliorare, e prendere il controllo del proprio percorso di vita in modo proattivo.

Come fare self-coaching

“La mentalità di crescita è la chiave per trasformare il tuo potenziale in realtà. Quando credi che le tue capacità possano essere sviluppate, il cambiamento diventa possibile.” – Carol S. Dweck

Il self-coaching è una pratica che permette di applicare tecniche tipiche del coaching per guidarti autonomamente verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi, migliorando la tua vita personale e professionale. A differenza del coaching tradizionale, in cui un professionista ti guida, il self-coaching ti mette al centro del processo, rendendoti il protagonista del tuo sviluppo.

La base di ogni processo di coaching, che sia auto-applicato o meno, parte dalla definizione chiara e precisa degli obiettivi. È fondamentale che questi siano specifici, misurabili e realizzabili. Non basta dire “voglio essere più produttivo” o “voglio migliorare la mia carriera”. È necessario precisare esattamente cosa si intende raggiungere

Un passo fondamentale del self-coaching è l’autovalutazione. Prima di partire per il raggiungimento dei tuoi obiettivi, è importante fare una riflessione onesta su dove ti trovi attualmente. Analizza i tuoi punti di forza, le aree di miglioramento, ma anche gli ostacoli che potrebbero rallentarti. Puoi chiederti, ad esempio:

  • Quali sono le mie competenze più sviluppate?
  • Quali sono le aree in cui posso migliorare?
  • Quali abitudini o comportamenti mi limitano nel mio percorso?

Può essere utile anche raccogliere feedback da amici, colleghi o persone di fiducia, per ottenere una visione esterna della tua situazione. Questo ti darà una comprensione più completa delle tue capacità e delle aree da sviluppare.

Il self-coaching implica anche l’esplorazione delle tue risorse interne, ovvero le qualità e abilità che già possiedi. Identificare ciò che ti rende unico è essenziale per percorrere il cammino verso il successo. Le tue risorse potrebbero essere competenze specifiche, esperienza passata, resilienza, motivazione o anche capacità di apprendimento rapido.

Inoltre, una parte fondamentale di questo processo è la gestione delle emozioni. Essere consapevoli dei propri stati emotivi può darti una comprensione più profonda delle motivazioni che ti spingono o dei blocchi che ti fermano. La consapevolezza emotiva è uno strumento potentissimo per guidare il tuo cambiamento.

Le domande sono uno degli strumenti principali del coaching, e nel self-coaching non fanno eccezione. Porsi domande potenti ti permette di esplorare in profondità le tue esigenze, desideri e possibili soluzioni. Ecco alcune domande che possono aiutarti a orientarti:

  • Cosa voglio veramente?
  • Quali sono le cose che mi stanno trattenendo dal raggiungere questo obiettivo?
  • Come posso superare gli ostacoli che incontro lungo il percorso?
  • Quali risorse posso attivare per migliorare la mia situazione?
  • Che cosa posso fare di diverso rispetto al passato per ottenere risultati migliori?

Queste domande ti aiuteranno a focalizzarti sui tuoi veri desideri e a trovare soluzioni creative per affrontare le difficoltà.

Una volta chiariti gli obiettivi e analizzate le risorse, è il momento di sviluppare un piano d’azione. Questo piano deve essere concreto, dettagliato e adattato alle tue esigenze. Ogni passo del piano dovrebbe essere specifico e realizzabile. Include attività quotidiane o settimanali che ti portino progressivamente verso i tuoi obiettivi.

Un buon piano d’azione prevede anche la definizione di scadenze e traguardi intermedi, oltre a piani alternativi da adottare in caso di difficoltà. L’obiettivo è non solo sapere cosa fare, ma anche come farlo in modo misurabile e sostenibile.

Il self-coaching non è un processo rigido, ma dinamico. È importante rivedere periodicamente i progressi fatti. Ogni settimana o mese, fai il punto della situazione:

  • Cosa sta andando bene?
  • Quali difficoltà hai incontrato?
  • Cosa puoi migliorare?
  • Come puoi adattare il piano per essere più efficace?

Essere flessibili e pronti a modificare il piano quando necessario è essenziale per il successo nel self-coaching.

Un aspetto cruciale del self-coaching è lo sviluppo di una mentalità di crescita. Questo implica accettare le difficoltà come parte naturale del processo di apprendimento e non come fallimenti. I successi e gli insuccessi devono essere visti come opportunità di crescita. Un mindset positivo e resiliente ti aiuterà a rimanere motivato, anche di fronte alle difficoltà.

Inoltre, è importante essere gentili con sé stessi. L’autocritica eccessiva può minare la motivazione. Pratica l’autocompassione e celebra i tuoi progressi, anche quelli piccoli.

Non dimenticare di celebrare ogni passo avanti. Riconoscere i successi, anche quelli che sembrano minori, è fondamentale per mantenere alta la motivazione. Ogni traguardo raggiunto, ogni obiettivo completato ti avvicina a un senso di realizzazione e soddisfazione.

Ti consiglio un libro

“La vita è un riflesso di quello che pensiamo. Se vuoi cambiamenti, inizia cambiando i tuoi pensieri.” – Wayne Dyer

“Il Coaching Efficace” di Stefano Laffi è un libro che si concentra sull’applicazione pratica del coaching nella vita quotidiana, con un forte focus sul miglioramento personale e sullo sviluppo delle proprie potenzialità. Laffi esplora come il coaching possa essere utilizzato non solo come strumento professionale, ma anche come strumento di auto-miglioramento e crescita personale.

Il libro si distingue per il suo approccio pratico, che permette di applicare immediatamente le tecniche di coaching alla propria vita. Non si limita a teorie astratte, ma offre esercizi concreti e riflessioni utili, che possono essere integrati nella vita quotidiana per ottenere risultati tangibili.