Coaching Start Up

In Italia nascono cinque start-up al giorno! E’ un fenomeno di grande rilievo. Molto probabilmente l’ipotesi di mettersi in proprio, di crearsi un lavoro e di assicurarsi il futuro in modo autonomo in un periodo difficile come quello attuale, risulta essere più allettante che provare concorsi, cercare lavoro, inviare candidature, etc.
Dall’altra parte, è risaputo che proprio nei momenti difficili la gente cerca soluzioni con maggiore ingegno e creatività.

Resta il dato che in Italia si registrano un gran numero di start-up, ma anche un numero enorme di start-up che non sopravvivono! Sono tante le ragioni che possono spiegare la fine di molte idee, tra queste indubbiamente troviamo l’incapacità degli startupper di affrontare il mondo imprenditoriale.

Non basta avere una buona idea, devi essere anche in grado di svilupparla, farla crescere e portarla al successo!

E’ importante sviluppare capacità manageriali e quella che potremmo definire “mentalità imprenditoriale”. Su questo ultimo aspetto, si può intervenire acquisendo le abilità di un business coach e del coaching.  Il suggerimento è quello di diventare coach di se stessi e all’interno della propria start-up.

Il coaching (soprattutto quello orientato al business) può essere di grande aiuto agli startupper, i quali, più di altri, devono acquisire il più velocemente possibile un adeguato  approccio alla vita imprenditoriale per poter far crescere la propria idea progettuale.

In fondo, la stragrande maggioranza delle persone di successo si affidano o si sono affidate ad un coach!

Vediamo nel dettaglio alcuni suggerimenti per iniziare ad essere coach all’interno del proprio team di lavoro e rispetto alla propria start-up.

Costruisci buone relazioni

Nessuno si afferma da solo. I tuoi contatti, le tue amicizie e le tue conoscenze sono il punto di partenza! Tra di loro, non solo potrai trovare collaboratori, risorse utili, sostegno emotivo e incoraggiamento, ma possono trasformarsi in grandi opportunità. Naturalmente, devi sempre essere pronto ad arricchire le tue relazioni, per questo devi dare grande importanza alle tue capacità di public relation.

Concentrati su una cosa per volta

In molti casi, gli startupper si concentrano su più prodotti/servizi. Tendono a investire le proprie energie su più progetti. Dietro a questa scelta c’è una paura: “Se non dovessi farcela, avrò il mio piano B”. Se lasci passare questo atteggiamento, allora, molto probabilmente non ce la farai davvero! Devi, invece, investire tutte le tue energie sulla tua idea, sulla tua start-up. Vedrai che i risultati arriveranno! Se invece disperdi le tue forze, disperdi anche il tuo tempo e la tua concentrazione.

Scegli i migliori

Probabilmente, dietro la tua start-up c’è un sogno. Allora, il tuo sogno merita i migliori! Non ti accontentare. Non cadere nella trappola: “Lui è troppo in gamba, non avrà tempo per me“, “Lei ha già un lavoro, non lavorerà mai con me” e così via. Devi credere profondamente in te stesso e nel valore della tua start-up, solo così potrai accedere ai migliori collaboratori che ti circondano.

Riconosci il valore

Riconoscere il valore degli altri (soprattutto dei tuoi collaboratori) non toglie niente a te. Impara a dare valore alle persone che ti circondano. Devi saper motivare, incoraggiare e trasmettere fiducia nel tuo team di lavoro. I tuoi collaboratori sono le prime risorse che possono aiutarti a crescere e portare verso il successo la tua start-up.

Felssibilità

Purtroppo, ci si innamora della propria idea e non si è disposti a rivedere alcuni aspetti, fare i conti con il mercato, accogliere con flessibilità le novità potenzianti rispetto all’idea originaria. Invece, la capacità di essere flessibili e rispondere con efficacia ai cambiamenti è un’abilità indispensabile per la tua start-up. Devi abbandonare le tue resistenze, i tuoi limiti mentali e la tua rigidità. Solo così saprai aprirti al nuovo e al cambiamento, saprai utilizzare tutto quello che accade a tuo favore. Per dirlo con le parole di Jeremy Stoppelman (co-fondatore di Yelp): “Gli imprenditori che hanno vero successo sono quelli che partono con un’idea ma sono pronti a cambiarla con il minimo preavviso”

Delega

Molti imprenditori dicono di farlo, pochissimi lo fanno davvero, ancora meno lo fanno per bene! Gli startupper tendono a fare tutto da soli e ad accentrare compiti e responsabilità. Ambiscono ad avere il controllo su tutto. In questo modo finiscono per essere sempre più impegnati in attività di secondo ordine e a sprecare le loro energie. La delega è un’atto di fiducia. Per questo è molto difficile! Ma è necessario imparare a delegare, solo così il proprio team può crescere e può sentirsi parte di un progetto. Solo in questo modo avrai il tempo di dedicarti a quello che veramente è importante per la tua azienda.

Fallimento

Se vuoi fare da coach alla tua start-up, allora devi cambiare il tuo approccio nei confronti del fallimento. Siamo abituati a segnalare gli errori con il pennarello rosso. Ci hanno insegnato a vergognarci quando commettiamo un errore. Il fallimento viene vissuto come un colpo terribile. Devi, invece, imparare a considerare il fallimento come un’opportunità. Un’occasione di crescita, di miglioramento e di cambiamento. Alla fine dovrai sentire persino l’esigenza di ringraziare quel fallimento perchè ti ha dato la possibilità di fare una serie infinita di cose! Si tratta di un vero e proprio cambiamento di paradigma mentale!
Ecco cosa dice a questo riguardo Paul Buchheit (cofondatore di FriendFeed e ideatore di Gmail): “Se tutto ciò che fai funziona senza problemi, significa che non ti stai assumendo molti rischi e quindi, probabilmente, non stai facendo nulla di innovativo“.

La tua idea imprenditoriale ha bisogno di un supporto continuo e costante. Tu avrai bisogno di continue energie ed entusiasmo sempre fervido. Apprendere i principi del business coaching e portarli nella tua start-up potrà esserti di grande aiuto nel raggiungere l’eccellenza ed essere il migliore, perché come dice J. Ive (ideatore del design di iPod e iPhone): “E’ molto facile essere diversi, ma molto più difficile essere i migliori.”