Io sono Libera!

Mi sono iscritta a CAMBIA LA TUA STORIA® del Mental Coach Pasquale Adamo con delle altissime aspettative, pronta a lavorare sodo. La presentazione lo descriveva come un laboratorio pratico nel quale scoprire la propria convinzione madre, LIBERARSI dai pensieri limitanti che ci condizionano e riprendersi la propria vita. Alla parola LIBERARSI avevo già acquistato il webinar.

Sentivo che sarebbe stato proprio lo stimolo di cui avevo bisogno

E poi, non volevo perdermi l’opportunità di svolgere un lavoro individuale su me stessa, guidata dall’ideatore stesso del metodo. Durante tutto il percorso formativo presso la scuola MCI era emerso in me, in maniera sempre più evidente, che il racconto che facevo delle mie esperienze era caratterizzato da una stessa storia.

Io credevo a quella storia

Avevo come la sensazione che la vita mi proponesse le stesse situazioni, gli stessi problemi, gli stessi incontri in maniera reiterata. A volte cambiavano i contesti, le modalità, ma addirittura ritornavano le stesse parole e andava in scena sempre la stessa trama. Era come se mi servisse per dare un senso a tutto.

Ha inizio il webinar: Cambia la tua storia®

Il webinar si è aperto con un brevissimo “giro tavolo”: 10 partecipanti, 10 presentazioni, 1 tratto in comune: eravamo tutti lì con la volontà di cambiare nel pensiero e nei fatti ed eravamo tutti disposti a metterci in gioco per farlo, premessa indispensabile in un laboratorio prettamente pratico. La slide di apertura era “muta”: nessun testo, solo un’immagine. Ognuno dei partecipanti è stato invitato a scrivere su un foglio la storia che vedeva. Inaspettatamente, nessuna condivisione, nessun commento. Solo dopo avrei capito.

Perché ci raccontiamo storie?

Partendo da Freud e dalla sua teoria sulla coazione a ripetere, il dott. Adamo ci ha guidati nella comprensione di come la nostra storia madre, quella che ci raccontiamo fin dall’infanzia, ci aiuti a dare un significato a ciò che ci accade, a trovare un filo conduttore che ci consenta di sapere chi siamo, di crearci un IO; che ci permetta di tirare fuori, con un ordine, le emozioni a cui abbiamo bisogno di dare voce.

Da dove ha origine la nostra storia?

La nostra credenza madre prende forma da un primo evento traumatico. Una situazione che è rimasta come sospesa, perché capita male, dalla quale abbiamo generato una convinzione che non ci darà pace finché non otterrà una soluzione ed una spiegazione.
A questo punto un altro esercizio. Isolandoci a 2 a 2 attraverso le Breakout-Room, ci siamo raccontati vicendevolmente 3 eventi significativi della nostra vita. Mezz’ora di tempo, 15 minuti a testa per riconoscere, con l’aiuto del compagno, il filo conduttore tra i 3 eventi, quella storia che ci raccontiamo in modo automatico e inconsapevole per spiegarci ciò che sta accadendo. A seguire, un confronto collettivo. Alcuni dei partecipanti erano riusciti a consapevolizzare la propria vecchia storia, altri, come me, non avevano saputo darle un nome, riconosciute poi grazie all’intervento del Coach Adamo. Troppe resistenze rendevano quel passaggio cruciale faticoso.
E qui il potere del Coaching: un paio di domande potenti per accendere una LUCE. Da anni le mie percezioni degli eventi erano filtrate da una convinzione, sempre la stessa che ogni volta confermavo e corroboravo senza rendermi conto che più la agivo e più la rendevo radicata. Il mio modo di comportarmi generava sempre gli stessi risultati, che non facevano altro che alimentare e rafforzare la convinzione stessa, definendo il mio destino.

Siamo la storia che ci raccontiamo

Se questo è vero, è vero anche che cambiando la storia che ci raccontiamo, possiamo cambiare noi stessi. Ognuno è il regista della propria vita.
A questo punto non ci restava che raccontarci una nuova storia e iniziare a scrivere il primo capitolo. Semplice a parole, molto meno nei fatti. Dovevamo individuare una storia che non fosse l’opposto della precedente. L’opposto di una cosa, richiama sempre alla cosa stessa e a noi accorreva altro, qualcosa di diverso e completamente nuovo che poco per volta indebolisse ad andasse a sovrapporsi alle vecchie credenze, sostituendole con altre, potenzianti.
È a questo punto che ci è stato suggerito di rileggere il nostro racconto su quell’immagine che ci era stata mostrata all’inizio del laboratorio. Alcuni di noi ci hanno trovato la  vecchia storia, altri la chiave per scrivere quella nuova.

Un rito liberatorio

Un’esperienza catartica seguita da un vero e proprio rituale potentissimo: scrivere e leggere pubblicamente il titolo della nuova storia dichiarando il primo passo da mettere in atto fin da subito. Un gesto semplice di cui è necessario fare l’esperienza per comprenderne fino in fondo il valore. Nel mio caso in modo particolare mi piace definirlo un rito liberatorio, poiché il suo effetto è stato quello di liberarmi, in tutti i sensi, a partire dall’emozione che si è sprigionata intensissima nella mia gola, che guarda caso era proprio la parte del mio corpo in cui da anni si manifestava il disagio.

Conclusione

Vorrei aggiungere altro e certamente potrei dilungarmi oltre, ma chiuderò semplicemente citandovi una frase dell’autore del metodo CAMBIA LA TUA STORIA®, Pasquale Adamo:

“Per quanto tu possa essere razionale, ci sarà sempre una storia a cui finirai per credere: LA TUA. Scegli consapevolmente la tua nuova storia in cui credere e diventa regista del tuo destino.”

Chiara Comino
(Allieva e Coach MCI Online)