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Oggi voglio fare chiarezza su un argomento che mi sta a cuore: la differenza tra Coach, Counselor e Psicologo.
Questi tre professionisti possono sembrare simili tra loro, ma in realtà hanno ruoli e scopi distinti.
Coach, counselor e psicologo sono professionisti che lavorano per aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi, a gestire le difficoltà personali e relazionali e a migliorare la salute mentale. Tuttavia, ogni professione ha un obiettivo e un focus diverso e la scelta di quale professionista consultare dipende dalle esigenze individuali

Partiamo dall’inizio: Cos’è il Coaching?

II coaching è una metodologia fondata su un rapporto di partnership tra coach e cliente con lo scopo di operare un cambiamento, una trasformazione che possa migliorare le potenzialità per raggiungere obiettivi personali, di team, manageriali e sportivi del singolo o del gruppo.

L’attività di coaching accelera la crescita dell’individuo in quanto si osserva “dove si trova il cliente oggi”, quale sia cioè la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”.

Presupposto di partenza è che ogni persona abbia delle potenzialità latentil’obiettivo del coach è quello di scoprirle ed insegnare al cliente come utilizzarle per questo il Coaching può essere rivolto a chiunque, e a qualsiasi età: genitori, adolescenti, imprenditori, manager, insegnanti, atleti e a tutti coloro che desiderano migliorare le performance e raggiungere obiettivi particolarmente impegnativi o migliorare la qualità della propria vita.

Puoi approfondire a questo link cos’è il coaching.

Coaching e Psicologia

Lo Psicologo è un professionista che si occupa della diagnosi e del trattamento dei disturbi mentali. Utilizza tecniche e strumenti specifici per valutare la salute mentale della persona e per sviluppare un piano di trattamento personalizzato. Questo può includere la terapia individuale, di coppia o di gruppo.

Il coaching non può essere utilizzato come terapia sostitutiva in caso di patologie psichiche particolari o legate a disturbi della personalità.
In un rapporto di coaching l’allenamentola valorizzazione delle potenzialità personali permette di inquadrare l’essenza stessa del coaching: accompagnare la persona verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento.

Il Coach non opera come Psicologo e tanto meno come Psicoterapeuta; il Coach non si occupa del “disagio di vivere”, ma opera affinché possa aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi ed a migliorare le proprie performance personali e professionali.

Coaching e Counseling

Spesso il Coaching viene confuso con il Counseling, ma tra i due ruoli e le due tecniche c’è una certa differenza.
Il counselor è un professionista che aiuta le persone ad affrontare le difficoltà personali o relazionali, aiuta la persona ad identificare le problematiche, a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e pensieri.
Fornisce supporto e comprensione.

Il Counselor si occupa di favorire le soluzioni dei disagi esistenziali di origine psicologica della persona, attraverso una relazione d’aiuto.

Il Coach non si occupa del disagio psicologico della persona, il Coach supporta il Coachee (cliente) ad intervenire nella realtà e ad agire concretamente.

Cosa fa quindi il Coach?

Il Coach accompagna il Coachee verso un percorso di crescita, fondamentalmente attraverso un aumento della propria autoconsapevolezza, della propria responsabilità fino alla gestione del cambiamento.

Il Coach promuove e sostiene nel Coachee un processo di autosviluppo, rendendo evidenti nel Coachee le proprie potenzialità.
Il Coach non si sostituisce al Coachee, piuttosto lo aiuta ad esplorare le situazioni e le soluzioni che lo porteranno alla crescita e al cambiamento.

Il Coach aiuta il Coachee ad identificare i propri obiettivi ed a definire un piano di azione per raggiungerli; il terreno privilegiato di intervento del Coach sul Coachee è la relazione e poi la comunicazione.

Il Coach accoglie, utilizza l’ascolto empatico, crea un rapporto di fiducia e costruisce con il Coachee un’ alleanza di lavoro; attraverso un rapporto aperto, trasparente, di fiducia e rispetto la coppia Coach/Coachee lavora concretamente sul comportamento del Coachee, sui piani di azione per definire nuovi comportamenti e quindi raggiungere nuovi obiettivi concreti.

All’inizio di ogni percorso di Coaching c’è sempre la definizione degli obiettivi che il Coachee vuole raggiungere, alla fine di ogni singola sessione di Coaching c’è sempre un piano di azioni/comportamenti da sperimentare per raggiungere i propri obiettivi.

Il cliente è prima di tutto rispettato, sia dal punto di vista personale che professionale, e viene considerato in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo.

Sulla base di ciò, le responsabilità del coach sono:

scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che il cliente desidera raggiungere;

guidare il cliente in una scoperta personale di tali obiettivi;

– far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso;

– lasciare piena autonomia e responsabilità al cliente.

Puoi approfondire ulteriormente cosa fa il coach, seguendo il link.

Adriana Barletta (Coach MCI e Referente della Scuola di Coaching MCI Online)