Cosa sono le abitudini

Le abitudini sono comportamenti o azioni che diventano automatiche e ripetitive nel tempo, spesso senza la necessità di una particolare consapevolezza o sforzo cognitivo. Le abitudini possono essere positive o negative e possono influenzare notevolmente la nostra vita quotidiana.

Le abitudini si formano attraverso la ripetizione costante di un comportamento in una determinata situazione. Ad esempio, se ogni mattina ti svegli e fai colazione, il tuo cervello inizierà a associare l’azione di svegliarsi con quella di fare colazione, fino a che la colazione diventa un’abitudine automatica.

Le abitudini possono essere difficili da cambiare, poiché sono radicate nel nostro subconscio. Tuttavia, è possibile modificare le abitudini negative e sviluppare abitudini positive attraverso la pratica costante di nuovi comportamenti. Questo richiede tempo e sforzo, ma può portare a grandi benefici per la salute e il benessere a lungo termine.

Anche le convinzioni limitanti possono trasformarsi in abitudini che finiranno per depotenziare te stesso e il tuo valore.

Come si formano le abitudini

Nel libro il potere delle abitudini di Charles Duhigg, l’autore ha identificato lo schema in tre fasi attraverso cui si formano le abitudini:

Le tre fasi sono le seguenti:

  1. Segnale (Cue): è il fattore scatenante o lo stimolo che attiva l’abitudine. Può essere un’emozione, un’ora del giorno, un luogo o qualsiasi altra cosa che induca a iniziare un comportamento.
  2. Routine: è il comportamento o l’azione che viene scatenata dal segnale. Questa è la parte dell’abitudine che diventa automatica e ripetitiva.
  3. Ricompensa (Reward): è la gratificazione o il risultato positivo che deriva dall’azione. La ricompensa è ciò che fa sì che l’abitudine si ripeta in futuro.

Secondo Duhigg, la chiave per modificare le abitudini è capire il segnale che le scatena, la routine che ne deriva e la ricompensa che ne segue. In questo modo, è possibile sostituire la routine negativa con una positiva, mantenendo lo stesso segnale e la stessa ricompensa. Ad esempio, se il segnale per mangiare una barretta di cioccolato è lo stress, è possibile sostituire la routine di mangiare la barretta con una passeggiata o una sessione di yoga, mantenendo la stessa ricompensa di sentirsi meglio.

Un esempio di abitudine

Ammettilo: anche tu hai smesso di prendere l’ascensore!
A meno che tu non viva dal 5° piano in sù, hai smesso di prendere l’ascensore.
E se sei stato costretto a prenderlo, quando ci sei entrato hai evitato di respirare (per quanto possibile) e di toccare qualsiasi parte dell’ascensore che non fosse strettamente necessario. Per anni, hai preso l’ascensore. Ti dicevano: “usa le scale, che fa bene alla salute” e ogni volta, tu ti dicevi: “va bè, la prossima volta userò le scale, ma oggi NO, oggi sono troppo stanco”.

Poi, è piombato nelle nostre vite il covid19 che in pochissimo tempo e senza nessuna fatica ti ha convinto a disinstallare questa abitudine (quella di prendere l’ascensore) e ti ha convinto facilmente a installare una nuova abitudine (quella di NON prendere l’ascensore).

Anche solo questa trasformazione ha dell’incredibile. Per me, che lavoro dal 2008 nel coaching, so quanto sia difficile lavorare sul cambio di abitudini. So che alcune abitudini ostacolano il cambiamento e il processo di trasformazione a cui la persona anela. Il punto, però, è un altro: c’è il rischio che tu torni a prendere l’ascensore! Tra poco, o forse l’hai già fatto, tornerai a prendere l’ascensore. O, quantomeno, la tua reticenza all’uso dell’ascensore inizia a vacillare. Lo sai. Te ne sei accorto.

Così, un’abitudine positiva (il mancato utilizzo dell’ascensore) sembra che abbia avuto troppo poco tempo per sedimentarsi e sta per essere sostituita – nuovamente – da un’abitudine negativa (usare l’ascensore, sempre!).

COSA CI INSEGNA L’ASCENSORE?

1) Nessuna abitudine (buona o brutta che sia) muore mai completamente.
Il nostro cervello registra tutto e immagazzina tutto. Soprattutto, le abitudini.
Questo, è bene per quanto riguarda le abitudini positivi e – ovviamente – è un male per quanto riguarda le abitudini negative.
Pertanto, cerca di installare con disciplina e determinazione solo abitudini positive. La buona notizia è che una volta installata – un’abitudine – resta per sempre.

2) Disinstallare un’abitudine è più facile di quello che sembra
Il covid19 ha cambiato tantissime nostre abitudini (non solo quella dell’ascensore). Come ha fatto?
Dovete trovare una GRATIFICAZIONE più grande, rispetto alla gratificazione data dall’abitudine stessa.
Non prendere l’ascensore, comportava la gratificazione di “abbassare il rischio legato al covid19“.
Ora, che il rischio percepito rispetto al corona virus sta diminuendo, la stessa gratificazione perde di intensità.
Così, sta tornando in auge la gratificazione del prendere un ascensore comodo, veloce e facile.

3) Il cambiamento evolutivo richiede determinazione
L’ascensore sarà sempre lì ad aspettarti. Ogni volta che entrerai in un portone ti chiamerà e ti sussurrerà parole gratificanti: “prendimi, sono qui per te”…. “sei stanco, è giusto che tu ti conceda un po’ di riposo”…”le scale sono pesanti e ti sfiancano”.
Così, lasciamo scegliere alle nostre abitudini.
In un articolo pubblicato nel 2006, da un ricercatore della Duke University, si legge che oltre il 40% delle azioni compiute dalle persone ogni giorno non sono frutto di decisioni, ma di ABITUDINI.
Tu, però, hai il potere della scelta.
Un potere enorme, che non tutti utilizzano in modo consapevole e che richiede determinazione e disciplina.

Coach Adamo
Direttore Scuola di Coaching MCI