Cosa accadrebbe alla nostra vita se riuscissimo a mettere insieme i nostri Talenti, con le nostre passioni, con la nostra vocazione e tutto questo confluisse in una professione?
Se riuscissimo a trovare il nostro senso, la nostra chiamata e riuscissimo a viverla pienamente tutti i giorni, cosa accadrebbe ai nostri livelli di benessere, felicità e successo?
E, soprattutto, cosa accadrebbe al nostro futuro collettivo se insegnassimo ai nostri ragazzi a saper riconoscere e, poi, scegliere sulla base di tutti questi elementi?
Lo abbiamo chiesto al Coach Adamo che dal 2008 si occupa di Talento e Vocazione e che dal 9 luglio all’11 luglio è stato ospite presso la Keele University di Manchester per incontrare 400 adolescenti e insegnare loro a riconoscere i propri talenti e come farli germogliare.
Coach Adamo, prima di raccontarci di questa sua esperienza inglese, le chiedo da dove nasce questa sua attenzione verso il mondo del talento e come ne ha fatto una professione.
Il mio talento mi ha salvato la vita!
Ho affrontato un periodo buio all’età di 20 anni. Mi sentivo smarrito, il futuro oscuro e profondamente insoddisfatto. Ricordo che in quel periodo ho anche preso in considerazione di arrendermi, cioè di lasciarmi andare, vivere in superficie e accontentarmi di ciò che c’era. Forse, è proprio questo che succede a tanti neet.
Poi, ho incontrato il coaching ed è stato amore a prima vista. Ho fatto un percorso di scoperta di me stesso.
Un viaggio interiore che mi ha portato a ri-conoscermi, a individuare i miei talenti e trovare il mio scopo. Questo mi ha aiutato a rinascere.
Così, nel 2008 divento coach professionista e inizio ad aiutare altri ragazzi come me.
In questo modo, prendo atto che tantissimi giovani sono disorientati, non riescono a trovare percorsi di orientamento pratici e approcci di ascolto concreti. Intorno c’è molta analisi, teoria e sguardo verso il passato. Eppure, molto spesso, il problema di questi ragazzi non si trova indietro, ma avanti, nel futuro. Le loro domande erano: chi sono e chi voglio essere? Come faccio a diventare chi sento di essere? Qual è il mio scopo? E’ possibile che devo scegliere un lavoro solo sulla base del prestigio, della sicurezza e del conto economico?
Grazie alla mia esperienza personale e alla metodologia pratica del coaching inizio ad aiutare i ragazzi nell’orientamento al talento. Con loro , faccio una cosa molto semplice:
1. Individuiamo i loro talenti
2. Iniziamo a viverli, a coltivarli e a fare scelte future legate ai talenti, piuttosto che alle decisioni imposte dai genitori o dalla società.
La rinascita è stata quasi sempre immediata. In pochissimo tempo, notavo che questi ragazzi tornavano a sorridere, ad avvertire un senso di gioia, energia ed entusiasmo. Aumentava, così, la fiducia in se stessi, l’amore per la vita e la fede nel futuro.
Sembra molto affascinante, ma è possibile che basti questa scoperta dei propri talenti per ottenere questo grande risultato?
Sicuramente, è un ottimo inizio. Però, poi, nel corso degli anni ho iniziato a studiare, formarmi e aggiornarmi sul mondo del Talento e ho scoperto l’IKIGAI. Uno strumento molto completo, che offre una visione profonda su quattro aspetti, su cui tutti noi dovremmo avviare delle riflessioni e un viaggio di scoperta: i talenti, le passioni, lo scopo, la vocazione e la professione.
IKIGAI vuol dire: trovare la ragione che ci spinge a svegliarci al mattino. Trovare il proprio scopo e senso di vita. Si tratta di un metodologia giapponese che integra queste 4 aree strategiche per il nostro benessere e successo. Così, ho iniziato a integrare l’uso dell’IKIGAI nel coaching ed è stato potente e meraviglioso. Fino a portarlo nelle scuole di ogni ordine e grado in tutta la Puglia.
Questo sembra molto interessante. E’ riuscito a portare l’IKIGAI nelle scuole? Come ha fatto?
Ho incontrato molte insegnanti che hanno creduto nella proposta e si sono fatte portavoce del progetto.
La professoressa Patrizia Sollecito ha avuto un ruolo fondamentale in questo avvio. Si è impegnata moltissimo nell’avvicinare gli alunni e i loro genitori a questo mondo. È bello quando incontri persone che respirano la tua stessa area.
Poi, tante altre insegnanti hanno visto i benefici del percorso e si sono attivate: la prof.ssa Palmina Iusco, la dott.ssa Severina Bergamo, la Dirigente scolastica Anna Maria Monno e tantissime altre. È grazie al loro supporto che ho creato un percorso di orientamento al talento, che contenesse l’IKIGAI e che fosse offerto ai ragazzi di terza media e quinto superiore. Da solo puoi andare più veloce, ma solo insieme agli altri puoi andare lontano. E’ io sono stato fortunato in questo.
Bella questa testimonianza di sinergia e, soprattutto, Lei è testimone di un’esperienza positiva con la scuola italiana e i loro insegnanti che troppo facilmente, forse, vengono criticati e sottoposti a giudizi severi dalla collettività. Ora, però, vogliamo sapere come è stata l’esperienza che ha vissuto a Manchester. Come è riuscito a gestire 400 adolescenti in un teatro e quale è stata la risposta dei ragazzi.
E’ stata un’esperienza estremamente emozionante. E’ stata per me, l’occasione per vivere il mio IKIGAI. La mia missione è aiutare l’altro a scoprire ed esprimere i suoi talenti, a rintracciare la propria vocazione e il proprio scopo per vivere un’esistenza piena. Sono convinto che questi elementi messi insieme, rendano le persone più felici, più in benessere e più in successo. Questo, rende il nostro futuro migliore e la possibilità di vivere in un modo migliore.
Le persone rispondono in modo molto positivo a queste tematiche, perché sentono che sono argomenti preziosi, elementi che non possiamo più trascurare e che rendono la nostra esistenza degna di essere vissuta.
I ragazzi del college a Manchester hanno risposto con grande entusiasmo e partecipazione. Quando ai ragazzi parli con il loro linguaggio, riesci a trasmettere un reale interesse verso il loro mondo e prendi davvero a cuore la loro vita, ti restituiscono moltissimo, perché si fidano e affidano.
Ultima domanda. Anzi, due. Quale è stato il momento più emozionante di questa esperienza inglese e cosa prevede il futuro.
Il momento più emozionate è stato quando al termine dell’incontro, moltissimi ragazzi si sono avvicinati al palco e hanno iniziato a farmi moltissime domande sui temi trattati e a confidarmi pezzi del loro mondo, delle loro paure e fragilità. Un’apertura che fa bene all’anima. Per quanto riguarda i progetti futuri, il prossimo appuntamento è con il laboratorio realizza chi sei. Un incontro per scoprire il proprio IKIGAI, rivolto agli adulti che desiderano riscoprire se stessi, trovare i propri talenti e comprendere qual è la propria ragione di vita.
Scuola di Coaching Master Coach Italia
Il nostro percorso formativo “Scuola di Coaching MCI” è riconosciuto da Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti).
Le nostre sedi: Milano | Roma | Bari
Adoro e Stimo il Coach Adamo è davvero un esempio per tanti, la sua irrefrenabile voglia di condividere e donarsi agli altri si evince in ogni sua parola. Grazie per tutto quello che fai.
Grazie Raffaele. Giriamo il tuo messaggio al Coach Adamo. Le tue parole sono preziose per tutti noi. Crediamo fortemente nel valore della condivisione.