I vantaggi del Problem solving
Il tema è il Problem Solving Creativo. L’introduzione del docente e Direttore della scuola Dott. Pasquale Adamo rapisce subito l’attenzione dei partecipanti. Di Problem Solving se ne è sempre parlato nel contesto aziendale dove si applica con successo da molti anni ma, se noi lo estendessimo anche alla gestione dei problemi personali?
Alla ricerca della soluzione
L’approccio è interessante e si parte subito con la considerazione che, di solito, quando viviamo un problema il più delle volte cerchiamo la SOLUZIONE senza trovarla, rimaniamo fermi ai primi tentativi dimenticando che il problema è solo un punto di inizio che ci indica il ‘gap tra dove siamo e dove vorremmo essere’.
La teoria diventa subito realtà e, invitati a trovare una situazione problema che vorremmo cambiare, veniamo stimolati a indossare l’atteggiamento mentale del GIOCO, come se durante una partita a Monopoli avessimo pescato la carta ‘imprevisti’. Questo atteggiamento ci stimola ad esercitare quella parte di PENSIERO LATERALE che ci fa accettare la sfida divertendoci.
Una serie di indovinelli sono lo strumento che ci rende consapevoli di certi schemi che ci imprigionano in MODELLI PRECOSTITUITI e che rappresentano il primo ostacolo al Problem Solving.
Il pregiudizio
Parliamo di Pregiudizio e parliamo di modelli mentali impoveriti che contengono solo alcune informazioni, solo alcuni significati ma che il più delle volte assumiamo come verità assoluta.
Quando usiamo questi modelli in modo abituale la nostra creatività si impoverisce e diventa difficile individuare nuove interpretazioni o nuove possibilità.
Esercizio
La prova è tangibile nell’esercizio che il docente ci propone. Interpretiamo un segnale stradale ma questa volta andiamo OLTRE ciò che è precostituito e così un divieto di accesso diventa la ruota di una bicicletta, un viso con il sorriso. Andiamo ancora oltre, un oblò su una nuvola, un palcoscenico con delle ballerine.
Le immagini diventano una visione condivisa e il concetto di osare fa capolino nel nostro percorso creativo di Problem Solving.
La paura di sbagliare si è trasformata in coraggio.
E’ lei il secondo ostacolo al Problem Solving creativo.
Il FALLIMENTO ci blocca e interrompe la nostra ricerca di soluzioni alternative, innovative, straordinarie. Si, STRA-ORDINARIE perché si tratta di andare oltre l’ordinario per scoprire qualcosa che non c’era passando attraverso la sperimentazione che prevede prototipi prima ancora di modelli.
E se non dovesse funzionare? La risposta è semplice. Dobbiamo continuare a cercare questa volta scoprendoci esploratori, con la convinzione che la ricerca approderà alla scoperta. Ecco l’antidoto alla paura!
Tutti noi partecipanti siamo attentissimi, ci sembra di aver scoperto capacità sopite e possibilità pronte ad essere agite.
La risposta conosciuta
Proseguiamo continuando il lavoro sulle situazioni personali e approdiamo al terzo ostacolo per la scoperta di soluzioni.
Definita ‘la prima risposta utile’ come terzo ostacolo, questo è subito condiviso poiché quando troviamo una soluzione ipotetica spesso non riusciamo ad andare oltre la stessa, nei casi migliori ne troviamo un’altra ma ci chiediamo raramente se realmente sia la migliore possibile.
E’ proprio qui, in questo preciso momento che è importante andare oltre, sviluppare un atteggiamento mentale propositivo.
Uno stimolo ci viene dato dall’esercizio finale dove ‘rimescoliamo’ le nostre carte andando ad agire sulla definizione stessa del problema, sperimentando e nutrendo la parte creativa. Nuove finestre si aprono su problemi e situazioni che erano murati nella loro rigidità.
Ma come ho fatto a non pensarci prima!
Un misto di incredulità e di sorpresa che avrebbero potuto avere il sottotitolo ’ma come ho fatto a non pensarci prima’ ha permesso letture diverse, nuove, che hanno allargato la nostra possibilità di azione.
Il raccolto di questo breve ma intenso webinar si conclude con alcune indicazioni utili e pratiche per sviluppare un approccio produttivo ai problemi.
Conclusioni
Tutti possiamo trasformarci in cercatori di soluzioni attraverso un atteggiamento mentale positivo e aperto e quanto imparato in queste intense ore con il Relatore Pasquale Adamo e tutto il resto del gruppo, è che più si sperimenta la creatività, più si sviluppa e si autoalimenta.
Chiudiamo il collegamento con la voglia di provarci, di vedere anche noi l’oblò colto da una partecipante nel segnale stradale. Stimolata ad andare in cerca di nuovo mi sento come quando da piccola leggevo le avventure dei giovani esploratori che partivano con pochi riferimenti, un piccolo zaino in spalla ma con l’entusiasmo e la certezza che sarebbero tornati con qualcosa di nuovo da raccontare.
Nicoletta Santoro
(coach e allieva Master Coach Italia)
Scuola di Coaching Master Coach Italia
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