La parola rapport deriva dal francese rapporter e significa “restituire qualcosa”. Applicata all’ambito della comunicazione tra due persone, si riferisce al fatto che un individuo restituisce ad un altro ciò che questi gli ha inviato. Il rapport è il vincolo tra due o più esseri umani, la sintonia psicologica ed emotiva necessaria affinché avvenga uno “scambio” tra le parti capace di generare comprensione a più livelli, sia verbale che non verbale.
Che cos’è il rapport
Il rapport è un metodo sviluppatosi a partire dal XX secolo. Già Freud, nello scritto del 1912 Dinamica della Traslazione, sottolinea la necessità dell’interesse da parte dell’analista verso il proprio paziente e l’importanza di dimostrare un atteggiamento comprensivo nei suoi riguardi. L’obiettivo di tale strategia era che la parte “sana” del paziente stabilisse una relazione positiva con l’analista.
Il rapport è una tecnica della PNL, programmazione neuro linguistica, ed è uno stato di reattività inconscia tra due o più persone caratterizzato da accordo, da allineamento caratterizzato da uno stato di fiducia, armonia e cooperazione. Il Rapport può instaurarsi in modo naturale e può anche essere voluto.
Perché è importante il rapport
Ogni persona sente il bisogno di relazionarsi agli altri, di condividere esperienze, di confrontarsi. Interagire e rapportarsi è una necessità dell’uomo e quando avviene attraverso una comunicazione efficace si ha la possibilità di costruire relazioni di grande valore.
Tra i vantaggi e i benefici di essere in uno stato di rapport:
- una maggiore sintonia con le persone con cui ci relazioniamo
- una maggiore empatia nei confronti degli altri
- una maggiore efficacia e persuasività nella comunicazione
- una maggiore capacità di ascoltare davvero chi si ha di fronte con attenzione
- una maggiore capacità di arrivare dritto all’obiettivo della tua comunicazione
Come si costruisce il rapport
Il rapport si crea in modo naturale, spontaneo, inconscio tra persone che entrano in sintonia ed è inoltre possibile creare rapport grazie ad alcune tecniche di PNL. È basato su una genuina intenzione di connettersi con gli altri e di stabilire relazioni positive.
I padri della PNL, Richard Bandler e John Grinder si ispirarono a un gruppo di studiosi, tra i quali figurava Milton Erickson. Quello che distingueva Erickson da altri suoi colleghi era la sua capacità di entrare in rapport anche con i pazienti più ostili attraverso la tecnica del ricalco.
Per ricalco si intende il rispecchiamento dei comportamenti e/o della comunicazione del nostro interlocutore. È un metodo usato da chi comunica per stabilire rapidamente rapport con la persona con cui sta comunicando, facendole da specchio o ricalcando certi aspetti del suo comportamento e della sua comunicazione verbale, paraverbale e non verbale ricalcando i movimenti, la postura, i comportamenti ma anche valori, convinzioni e situazioni, cercando di immedesimarsi. Ricalcare significa assumere una comunicazione in linea con l’interlocutore per creare una sintonia profonda.
Ecco 3 esempi di ricalco:
- Ricalco Verbale: usare gli stessi termini dell’altro;
- Ricalco Paraverbale: usare stesso tono, volume o ritmo di voce dell’altro;
- Ricalco Non Verbale: usare la stessa postura o i gesti dell’altro.
Altra tecnica di PNL è la calibrazione, ovvero il processo di osservazione di ciò che accade ad una persona e di lettura delle risposte non verbali durante l’interazione e permette il controllo rapido delle informazioni che riceviamo dalle persone, distinguendo i segnali della comunicazione ed i tratti comportamentali. Questo aiuta a comprendere meglio lo stato emotivo e il livello di coinvolgimento nella conversazione.
Come affermava Richard Bandler “Se avete modo di osservare la persona con cui stiamo comunicando direttamente, otterrete sempre una risposta prima che questa ci venga espressa verbalmente”.
Nella PNL, si ritiene che il rapport sia alla base di qualsiasi forma di influenza e persuasione positiva.
Il rapport e il coaching
La base per un buon rapporto e sessione di Coaching è quello di creare fiducia tra Coach e Coachee. Il rapport è la fiducia, la cooperazione che si instaura in una relazione comunicativa tra Coach e Coachee. L’ICF (International Coach Federation), la più grande organizzazione di coaching mondiale, ha individuato 11 competenze chiave del coaching, tra questa figura anche l’instant rapport.
La competenza n.2. CO-CREARE LA RELAZIONE prevede di:
– Stabilire fiducia e vicinanza con il cliente – Capacità di creare un ambiente sicuro e di supporto che genera continuo rispetto reciproco e fiducia.
– Presenza nel coaching – Abilità di essere completamente consapevole e di creare una relazione spontanea con il cliente, impiegando uno stile aperto, flessibile e fiducioso.
Questa competenza viene infatti sviluppata nel 3° Modulo della Scuola di Coaching MCI, intitolato: instant rapport – capire l’altro in un istante.
Nel contesto della comunicazione e dello sviluppo personale, è possibile quindi utilizzare abilità di creazione del rapporto per stabilire un rapporto istantaneo con gli altri e contribuire al successo del processo di coaching stesso. Ecco le principali abilità:
- Ascolto attivo: Consiste nell’ascoltare quello che il cliente vuole raccontare senza interromperlo, mantenendo salda la predisposizione a non formulare alcun tipo di giudizio, ma mostrando al tempo stesso partecipazione tramite gesti ed espressioni.
- Empatia: mettersi nei panni della persona che si ha davanti è indispensabile per aiutarla. Nel rapporto tra le due parti è necessario che si veda il mondo con gli occhi del coachee.
- Fiducia: è necessario che il coachee si fidi del suo coach e si senta a suo agio durante le sessioni.
- Utilizzo del Linguaggio: l’uso di linguaggio simile a quello dell’interlocutore può aiutare a costruire il rapport. Questo non significa copiare esattamente le parole, ma piuttosto adattarsi allo stile comunicativo dell’altro. Ad esempio, se la persona utilizza un linguaggio visivo (“Vedo cosa intendi”), rispondere in modo simile (“Mi sembra di capire”).
- Condivisione di Valori e Interessi: trovare punti in comune, come valori o interessi condivisi, può rafforzare il rapport. Questo crea una base su cui costruire connessioni significative.
Adamo Coach, Direttore della Scuola di Coaching MCI a proposito del rapport scrive sul suo libro “101 storie di PNL“, “Sapete perché se Maometto non va dalla montagna è la montagna che va da Maometto? Perché c’è il rapport!“.
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