Mi piace pensare alla Felicità come ad una Torre preziosa composta da tanti piccoli mattoncini.
Cosa hanno in comune la Felicità e la Torre?
Entrambe si costruiscono.
A renderle preziose è il tempo che ci mettiamo nel costruirle, un tempo che prevede cura, perseveranza, coraggio, passione e determinazione.
A questo proposito mi viene in mente la famosa citazione dello scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry, “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.
Domenica 31 gennaio, in occasione dell’evento L’Arte della Felicità, organizzato dalla pianista Annamaria Giannelli, Presidente dell’Associazione Centro Studi “Il Salotto delle Arti” di Triggiano, in provincia di Bari, ho avuto la preziosa opportunità di intervenire come Coach, formata dalla Scuola di Coaching Master Coach Italia, per condividere la mia esperienza personale di costruzione della mia Torre preziosa di Felicità.
Durante l’intervento ho individuato i sei mattoncini che compongono la mia Torre
- Coaching
Ho avuto modo di sperimentarne l’efficacia nel 2013 durante l’incontro Cambia la Tua Storia, organizzato dal Coach Adamo, in cui si parlava di un cambio di storia.
In quel periodo i risultati che ottenevo nella mia vita non mi soddisfacevano e ho compreso che per rendere la mia torre solida e preziosa avevo bisogno di rivedere alcuni punti della storia che avevo vissuto e che mi ero raccontata fino a quel momento.
- Consapevolezza
Ho compreso che per cambiare la mia storia avrei dovuto
- indagare i miei pensieri, potenzianti o depotenzianti;
- fare attenzione alle mie parole, cosa dicevo e cosa mi dicevo;
- osservare i miei comportamenti, atteggiamenti ed azioni.
- Decisione e azione
Sono diventata consapevole del mio modo di pensare, parlare ed agire e questa è stata una grande benedizione. Ma non bastava. A fare la differenza è stata la profonda decisione di sperimentare un nuovo modo di vedere le cose, di mettere in discussione tutto quello in cui avevo creduto fino ad allora iniziando ad agire e fare passi concreti verso la felicità.
- Apertura al cambiamento
Quando mi sono aperta al dubbio, mi sono aperta anche al cambiamento.
Ho compreso che non esisteva un unico modo di vedere la realtà, bensì diverse interpretazioni della stessa realtà in base al nostro modo di essere ed è stato allora che si è aperto davanti a me un mondo di infinite possibilità.
- Lavoro interiore
A questo punto ho iniziato a non guardare più all’esterno per capire ciò che non funzionava nella mia vita. In base a tutto quello che avevo compreso era arrivato il momento di guardarmi dentro.
- Fede
La fede è quella marcia in più che mi ha consentito di andare oltre i limiti della mente, di sviluppare una salda fiducia verso la vita e le sue infinite possibilità.
Nel mio caso, è stato il Buddismo di Nichiren Daishonin ad insegnarmi come lucidare lo specchio della mia vita ogni giorno, consapevole di avere già dentro tutto ciò di cui ho bisogno per raggiugere una felicità assoluta intesa come stato interiore non dipendente dalle circostanze esterne.
È stato così che nel 2014 ho deciso di seguire il corso di Coaching per diventare Coach con lo scopo di aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi di felicità.
La felicità è davvero un’arte che si impara con perseveranza, coraggio e passione.
Quali mattoncini compongono la tua Torre preziosa della felicità? Ci hai mai pensato?
Scuola di Coaching Master Coach Italia
Il nostro percorso formativo “Scuola di Coaching MCI” è riconosciuto da Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti).
Le nostre sedi: Milano | Roma | Bari
Penso che il punto di partenza è la consapevolezza. Del come si è e del come si vorrebbe essere e o vivere. La mia torre della felicità è mancante di tanti mattoncini ancora. Sono partita dalla consapevolezza di quello che sono stata fino a ieri e a quello che voglio essere da oggi in poi. E’ un lavoro davvero profondo in quanto la consapevolezza mi ha fatto capire a quanti pregiudizi e convinzioni mi sono ancorata fino ad oggi. Ho incominciato a togliere l’ancora e ho iniziato un nuovo viaggio a mare aperto. Voglio capire e sperimentare anche sbagliando, ma sentendomi libera di mettere nella mia torre solo mattoncini solidi.