La Bellezza della Resilienza

Bellezza. Quanti significati hai associato a questa parola? Probabilmente dentro di te, solo leggendola, si sono mosse diverse immagini: la bellezza legata alla natura, alla meraviglia. O ancora, pensaci, la bellezza di un volto e la sua armonia, dell’arte e dell’impatto ai tuoi sensi e, perché no, la bellezza di un momento, di un tempo, di un’esperienza, di una relazione. La bellezza ha molteplici significati. Suggerirei estetici, se dovessimo associarle una parola.

Ecco la bellezza è quasi sempre estetica. Cosa?
Non è vero?

Beh, hai ragione, se associ la bellezza estetica all’apparenza.

Eppure, forse, quello che ogni tanto ci sfugge è la “bellezza” – appunto – della parola ESTETICA.
Perché parlare di bellezza estetica vuol dire “bellezza che viene percepita dai sensi”.

La bellezza dei sensi

Sono loro, i sensi, a determinare i significati che dai alla bellezza, all’esperienza, alle relazioni, all’arte, ai volti, alle persone. Sono i sensi.
E sono sempre loro a raccontarci che emozione governerà quello che stai per vivere o che hai vissuto.
Ecco: i sensi rappresentano porta e vocabolario delle emozioni.

La bellezza è un racconto di emozioni, di storie, di associazioni, di sensualità che associamo ad un vissuto.
Ed è qui che nasce la magia di quella parola, così abusata negli ultimi tempi, che ha il suono della RESILIENZA.

Una forma di bellezza nella spaccatura di un trauma, di un’esperienza non augurabile, di un vissuto che non sappiamo annoverare in una qualche categoria di vita.

La resilienza è una forma di INNOVAZIONE di pensiero, di sensi, di significati, di bellezza nei meandri di quel nuovo che sconcerta, talvolta sconforta, sconvolge.

Come attivare allora la bellezza della resilienza quando qualcosa accade apparendo nella tua vita senza avviso?

Come trasformare la sensazione di frustrazione, impotenza, perdita e di “sconosciuto” che, spesso, ti trovi di fronte agli occhi, tuo malgrado?

Perché è così che è la vita: accade! Talvolta, accade nostro malgrado, altre, invece, si manifesta meravigliando.

Occorre sapere come si attiva questa qualità, questa bellezza innovativa che tu come essere umano profondamente conosci.

Urge imparare come gestire il TEMPO nel frattempo dello smarrimento, affinché attivando quel senso della Bellezza, l’esperienza che stai vivendo, per quanto non piacevole, possa insegnare senza tagliarti dentro. Possa tatuare un’opera e non una mera cicatrice.