Titolo abbastanza tetro, vi mostro cosa accade inserendo con un punto interrogativo:

Cosa c’è al buio oltre la siepe?

In questo libro scritto da Harpeer Lee, ambientato in Alabama ai tempi delle grandi piantagioni di cotone sono tante le considerazioni di carattere umano, assolutamente attuali, che possono rinvenirsi.

A Maycomb, la cittadina in cui ha luogo la storia, un Coach avrebbe un gran da fare!

Mi spiego meglio, la storia ruota intorno ad un processo di un nero accusato ingiustamente di violenza sessuale e di Atticus, il suo avvocato .

L’eccellenza della difesa, umana prima che giuridica (che ho adorato), nonostante il bene stare del giudice ha dovuto scontrarsi e perdere contro le convinzioni limitanti molto radicate e la generalizzazione più becera della giuria incaricata di emettere il verdetto.

E’ la storia di una enorme ingiustizia, ambientata in tempi e luoghi lontani da noi.

Ma i principi che hanno determinato l’accaduto sono davvero lontano da noi?

La giuria ha ritenuto colpevole un uomo solo perché aveva la pelle scura ed era accusato da una donna (la cui attendibilità è del tutto discutibile) dalla pelle bianca.

Atticus ha sollevato moltissimi ragionevoli dubbi, ha dimostrato la incapacità di commettere il fatto ma nonostante questo la pelle scura di Tom Robinson e la terribile convinzione che i neri non abbiano una dignità né una credibilità ha prevalso sulla ragionevolezza e sulla evidenza.

Questo è quello che fanno le convinzioni limitanti, ti limitano la visuale del mondo, ti bloccano al di qua della tua siepe, limitando la mente, ti impediscono di scegliere davvero, impediscono alla conoscenza di svilupparsi, impediscono la nascita di rapporti umani, arrivano a censurare le emozioni!

Sono davvero tossiche! Sono abbarbicate nella nostra testa, pronte a farsi avanti mascherandosi da prudenza, da (finta) sapienza o da esperienza!

Dopo la lettura di questo testo, che consiglio davvero a tutti, la domanda che mi sono posta è: la realtà di Maycom quanto è lontana da me?

Tutti siamo pronti ad inorridire davanti al razzismo (per fortuna) ma quanti davvero si creano un convincimento senza limiti difronte ad una persona con la pelle scura e ancora, il meccanismo che innesca questa generalizzazione quanto influenza le altre scelte che quotidianamente mi capita di fare?

Onestamente, vi rispondo che mascherate da prudenza questi paletti mentali continuano a giocarmi brutti scherzi, sempre meno però!

Sempre più spesso me ne rendo conto ed è questo il bello della evoluzione!
E’ cosi che percorro il mio buio oltre la siepe e capita di rimanere meravigliati di bellezza o di affrontare esperienze di crescita importanti.

E voi cosa trovereste se decideste di attraversare il buio oltre la vostra siepe?

Maria Carducci
(Area Legale e Contabile MCI)