Cos’è la Carta Etica del Coach

La Carta Etica del Coach è un documento ufficiale a cui il coach professionista aderisce e si impegna a rispettare per mantenere alti gli standard di qualità della sua professione, per garantire un determinato servizio di coaching e per svolgere in modo etico la professione di coach.

Per comprende meglio il senso della carta etica del coach, è necessario specificare che il coaching, il Italia, non è una professione disciplinata in Ordini e Collegi. Insomma, il coach professionista non ha l’obbligo di aderire ad un determinato Albo professionale.

Piuttosto, esiste una normativa sul coaching che regolamenta il servizio di coaching.

La normativa sul coaching

Nel gennaio 2013 il Parlamento italiano ha approvato la Legge n. 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzateche disciplina le professioni non organizzate in Ordini o Collegi, tra cui il coach professionista. In particolare, tale Legge “promuove l’autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell’ attività dei soggetti che esercitano le professioni”, stabilendo che “la qualificazione della prestazione professionale si basa sulla conformità della medesima a norme tecniche UNI ISO, UNI EN ISO, UNI EN e UNI”.

A seguito della Legge 4/2013, il 12 Novembre 2015 è stata pubblicata la Norma UNI 11601-2015“Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”, entrando a far parte del corpo normativo nazionale. La Norma UNI 11601-2015 definisce il Servizio di Coaching.

Dobbiamo specificare che la Legge n. 4/2013 non indica criteri di qualità professionale e non certifica o abilita alcun professionista. Questo compito viene lasciato alle Associazioni di categoria, ed è a questo punto, che subentra la Carta Etica del coach.

A cosa serve la carta etica del coach

La carta etica del coach serve a indicare i criteri di qualità professionale, a stabilire le condizioni e i parametri del coaching e i riferimenti valoriali del coach professionista.

La carta etica del coach diventa strumento per garantire sia il cliente (coachee) del coach, sia il coaching come professionalità. Evitando che ci siano pratiche scorrette, distinguendo tra coach professionisti e fuffa coach.

Ovviamente, ogni Associazione di categoria ha la sua carta etica del coach, anche se si assomigliano moltissimo tra loro. Analizziamo la Carta Etica delle principali organizzazioni di coaching in Italia: Asso.Co.Pro. e ICF

La Carta Etica del coach Asso.Co.Pro.

Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti) è un’organizzazione nazionale di coaching e ha stilato la propria Carta Etica. In questo modo, il coach professionista che aderisce ad Asso.Co.Pro. deve anche rispettare le indicazioni dichiarate all’interno della Carta Etica Asso.Co.Pro.

Nello specifico, la carta etica Asso.Co.Pro. fornisce indicazioni sull’integrità professionale, sulla centralità del coachee, sui valori fondamentali di Asso.Co.Pro. e i suoi principi etici.

Una peculiarità della Carta Etica di Asso.Co.Pro. è l’attenzione ai messaggi comunicati del coach professionista, che non devono mai essere violenti, manipolativi, narcisistici e denigratori. Piuttosto, il coach professionista è tenuto ad avere una comunicazione generativa, evolutiva, inclusiva.

La Carta Etica del coach ICF

Anche Icf (International Coach Federation) ha la sua Carta Etica. Quindi, anche il coach professionista iscritto ad ICF deve rispettare una determinata carta etica. In realtà, la carta etica di Icf è molto simile, alla carta etica di Asso.Co.Pro.

Obiettivo di entrambe le organizzazioni di coaching è quello di sottoporre al coach professionista l’adesione ad un documento che possa regolamentare la qualità, gli aspetti valoriali e l’attività del coach e del coaching.

Ne consegue che, prima di affidarsi ad un coach, è necessario verificare la sua iscrizione ad una delle Organizzazioni di coaching di riferimento in Italia.Tale iscrizione, consente all’utente di poter distinguere tra Coach Professionista, che aderisce ad una determinata Carta Etica e coach che agisce senza alcun riferimento e/o parametro legale, senza alcuna preparazione professionale garantita e senza alcun principio valoriale.