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La TEORIA U ed un “calzino”

E’ la CURIOSITÀ, il motivo per il quale mi sono iscritta al workshop della TEORIA U con il Mental Coach Pasquale Adamo – Direttore della Scuola di Coaching Master Coach Italia.
Il desiderio di sperimentarla nella pratica, dopo averla studiata. Ho seguito il webinar dal MIT di Boston, dove è “nata” la TEORIA U di OTTO SCHARMER una metodologia potentissima per le aziende, i gruppi etc…
La Teoria U è il passaggio dall’ego-sistema incentrato sul benessere egoistico, all’eco-sistema il benessere della collettività e del singolo.

L’attesa e il fondo della U

L’attesa è stata una grande emozione, come quando si è in fila con il biglietto in mano per salire sulla giostra, con le sue enormi salite e le infinite discese ad altezze stratosferiche, un’emozione che si esaurisce quando si è sulla giostra.
Vi posso garantire che l’attesa dell’inizio del workshop della TEORIA U è stata caratterizzata da una grande emozione che, a differenza di quando si è sulla giostra, non si è affatto esaurita durante lo svolgimento del Workshop stesso, anzi L’EMOZIONE È STATA IL FILO CONDUTTORE delle 2 giornate, con i suoi picchi altissimi e bassissimi toccando quella CURVA della U, “IL FONDO”.
Per me è stato un mettermi in gioco fino in fondo, per poi risalire, perché quando si tocca il fondo si ha la voglia di tornare in superficie e vedere cosa di bello c’è in sé stessi.

Il workshop ed il giro del calzino

Il workshop con molta pratica e poca teoria è stato un CONCENTRATO in POCHISSIME ORE di un LAVORO che altrimenti sarebbe svolto in molto più tempo. Mi sono ritrovata ad essere rivoltata come un calzino, sì hai presente quando rivolti un calzino meravigliosamente colorato? Nel suo interno, quel movimento lo stravolge, scombussola, e ti ritrovi a guardare quei fili colorati che apparentemente lo rendono “bruttarello”, quasi senza un senso da quella nuova prospettiva.

Ero sul fondo della curva della u dopo le esercitazioni pratiche svolte con i miei compagni di viaggio sconosciuti fino a poco prima, sì perché tutto questo lavoro molto profondo all’interno di me, rientrava in un contesto più grande che era quello del gruppo.

UN CALZINO TRA ALTRI CALZINI che insieme hanno scoperto potenti affinità, accedendo al PUNTO CIECO DELLA LEADERSHIP diventando consapevoli dei “TRE CANCELLI” che ci bloccano: la “VOCE DEL GIUDIZIO” che CI CHIUDE LA MENTE, la “VOCE DEL CINISMO” che CI CHIUDE IL CUORE, la “VOCE DELLA PAURA” che CI CHIUDE LA VOLONTÀ, per accedere all’ASCOLTO GENERATIVO, rompendo gli schemi e le barriere con il suo potere rivoluzionario.
Sì oltre l’ascolto empatico, al quale si accede superando l’ascolto pregiudizievole e fattuale c’è un ascolto generativo, il quale può generare qualcosa di evolutivo e meraviglioso per noi. Valutando qual è la “sorgente” con la quale mi appresto a fare le cose.

A cosa mi e’ servito

Il workshop mi è servito per entrare nella mia profondità ed imparare l’ascolto generativo che utilizzerò nella quotidianità.
Così alla fine del percorso mi sono ritrovata ad essere nuovamente rivoltata come un calzino vedendomi in tutti “i miei colori, in tutta la mia bellezza…” con una indescrivibile nuova consapevolezza!!!

Daniela Pietromonaco
(Coach MCI)