Il Coaching professionale è una disciplina in crescita in tutto il mondo e anche in Italia.

Una domanda comune tra coloro che desiderano diventare coach è: quanto guadagna un Coach?

Il reddito medio annuo per un coach professionista in Italia è di € 30.000,00.

Tuttavia, il reddito varia notevolmente a seconda del livello di esperienza del coach e del tipo di coaching che offre.

Ad esempio, un business coach con 10 anni di esperienza può guadagnare fino a € 60.000,00 all’anno.

Si stima che un life coach con poca esperienza non potrà chiedere più di 50-70 euro l’ora, ma uno con più di 5 anni di esperienza può arrivare anche a 150-200 euro all’ora.

Un coach libero professionista può guadagnare, a sessione, 50/60€, fino a contratti aziendali per dipendenti che sono suscettibili di condizioni interne, stabilite tra le parti.

Quanti sono i coach in Italia?

Secondo le stime di alcune associazioni di settore, ci sono circa 7.000 coach in attività in Italia. Il mercato del coaching in Italia vale circa 100 milioni di euro, ma queste cifre sono difficili da verificare in quanto molti coach lavorano come liberi professionisti e non ci sono dati ufficiali sul loro fatturato.

Tuttavia, i coach in Italia sono circa 7.000, ma sono in forte aumento stando alle indicazioni delle principali organizzazioni di coaching in Italia: Associazione Coach Professionisti (Asso.Co.Pro.) e ICF.

Quanto costa un’ora di coaching?

Il costo di un’ora di coaching è estremamente variabile: dalle 50€ fino ad arrivare a 300€ ad ora. Dipende da molteplici fattori.

Ad incidere sul costo di un’ora di coaching sono, soprattutto, tre elementi:

  • L’esperienza del coach e le sue credenziali.
  • L’ambito di intervento del coach: Life, Business, Sport.
  • Il Target del coach.

Quindi, per stabilire quanto costa un’ora di coaching bisogna tenere conto di diverse variabili. Tuttavia, il range da 50€ a 300€ ad ora è una stima abbastanza affidabile.

Quanti tipi di coaching ci sono?

Esistono molti tipi di coaching. Le principali organizzazioni di coaching in Italia, tendono a raccogliere i tipi di coaching in tre aree: Life, Business e Sport coach.

La Norma Uni 11601-2015 individua 10 tipi di coaching:

  • Business: Valorizzare e potenziare le competenze di persone implicate nei risultati di business, in piani di start up, nella gestione di piccole e medie imprese come Imprenditori, General Management, Responsabili di Business Unit, Area Commerciale, Account, liberi professionisti.
  • Career: Accelerare lo sviluppo professionale e/o di carriera della persona, valorizzando e potenziando le competenze.
  • Corporate: Valorizzare e potenziare persone o ruoli sui quali l’organizzazione decide di investire (middle management, persone chiave, talenti.)
  • Executive: Valorizzare e potenziare persone con responsabilità di direzione (Amministratore delegato, Direttore generale, Direttori.)
  • Life: Facilitare le persone a elaborare programmi concreti di autosviluppo ed autoefficacia verificabili attraverso obiettivi concreti.
  • Parent: riconoscere e sviluppare le competenze genitoriali.
  • Performance: migliorare le prestazioni nel contesto di riferimento.
  • Sport: migliorare la prestazione sportiva.
  • Targeted: Sviluppare competenze specifiche
  • Teen: Supportare gli adolescenti nella conoscenza di sè, delle proprie potenzialità e della propria visione futura.

Qual è la normativa dei coach?

Il Coaching è una professione intellettuale non regolamentata. E’ priva, quindi, di un Ordine professionale e lo Stato non ne detta i requisiti minimi per il suo esercizio, differentemente da quanto avviene per le così dette professioni regolamentate in Ordini e Collegi (psicologo, architetto, medico, ingegnere, avvocato, ecc.).

Tuttavia, esiste una normativa che regolamenta il coaching. La normativa dei coach è la Legge 14 gennaio 2013, n. 4  (G.U. n.22 del 26.01.2013 – Disposizioni in materia di Professioni non organizzate) e la Norma tecnica UNI 11601-2015 “Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”.

La Legge 14 gennaio 2013, n. 4 ha voluto inquadrare quelle professioni il cui esercizio non è vincolato al possesso di alcun requisito o di specifica formazione, se non quelli stabiliti dal Codice civile italiano e/o da eventuali norme. Quindi, è una legge a cui si rifanno tutte quelle professione che non hanno un albo o un ordine professionale.

La Norma tecnica UNI 11601-2015, invece, definisce il Servizio di Coaching, i parametri e le caratteristiche del coaching.

Infine, vi sono le organizzazioni nazionali (Asso.Co.Pro., AICP, ICF) che puntano a definire le competenze distintive del coach, a fornire aggiornamento formativo obbligatorio e a monitorare sugli standard  minimi di qualità.

Quali sono le organizzazioni nazionali di coaching?

Le principali organizzazioni nazionali di coaching sono: Associazione Coach Professionisti (Asso.Co.Pro.), ICF e AICP.

Tutte queste organizzazioni sono impegnate a tutelare la professionalità del coach, a garantire che i coach abbiano determinate competenze distintive e siano in regola con l’aggiornamento formativo.

Ovviamente, ogni organizzazione si contraddistingue per alcune peculiarità.

L’Associazione Coach Professionisti (Asso.Co.Pro.), per esempio, è l’unica organizzazione che offre ai propri associati un percorso annuale di avviamento alla professione del coaching e organizza degli incontri virtuali per favorire l’incontro tra coach e coachee.

Ti suggeriamo di visitare i rispettivi siti web per approfondire l’argomento.

Chi è il coach

Il Coach è un professionista che ha seguito uno specifico percorso formativo con determinati standard, è in regola con l’aggiornamento formativo obbligatorio, ha sviluppato delle competenze distintive ed è iscritto ad almeno una organizzazione di coaching.

In questi casi, si può definire coach professionista.

Poi, esistono tantissimi professionisti che utilizzano il coaching o la metodologia del coach nella loro professione: imprenditori, manager, allenatori, insegnanti, HR, team leader e così via. Solitamente, queste persone non sono coach professionisti, nel senso che non lavorano come coach, ma utilizzano la metodologia nel coaching nella loro attività professionale.

Cosa fa il coach

Il Coach professionista lavora sulla valorizzazione ed esplorazione del potenziale del suo cliente (coachee), formula piani d’azione per aiutare il coachee a raggiungere i suoi obiettivi e crea una relazione facilitante all’interno delle sessioni di coaching.

Il coach lavora sul futuro desiderato, su obiettivi definiti e sul potenziale dei suoi clienti. Può farlo in sessioni individuali o in percorsi di group coaching.

Il Coach utilizza le competenze distintive del coach professionista, l’intelligenza emotiva, l’intelligenza intuitiva e la creatività per accompagnare i propri coachee verso il futuro desiderato, il raggiungimento di obiettivi specifici e il cambio di paradigma mentali per superare eventuali convinzioni limitanti o ampliare la zona di comfort.

Cosa non fa il coach

Il coach non è un motivatore, non va confuso con un guru motivazionale, non offre consigli durante il percorso di coaching, non lavora sul disagio, nè sul passato.

Il coach non è un consulente, non è un counselor, nè uno psicologo. Anche se sono, ormai, tantissimi coloro che hanno aggiunto il coaching alle loro competenze, soprattutto, nell’ambito delle relazioni d’aiuto.

Quindi, il coach non fa diagnosi, non cura patologie, nè si avventura in percorsi di psicoterapia. Il coach è focalizzato sul futuro, sulla valorizzazione del potenziale del coachee e sulla realizzazione di piani d’azione.

Quanto dura una sessione di coaching?

In genere una singola sessione di coaching dura tra i 45 e i 90 minuti. Si tratta di un arco di tempo che permette di completare tutte le fasi di una sessione di coaching. Ovviamente, l’intero percorso di coaching si suddivide in diversi incontri e ogni incontro può avere una durata variabile.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, una sessione di coaching va dai 45 minuti ai 90 minuti.

Una sessione di coaching dura meno, circa 45 minuti, quando si arriva ad un blocco o ad una risorsa che merita approfondimento, tempo di riflessione e allenamento. Una sessione di coaching dura più tempo, massimo 90 minuti, quando si possono individuare più facilmente e più speditamente i vari step del percorso di coaching.

A cosa serve un coach in azienda?

Il coach in azienda serve ad una serie di attività e funzioni per supportare lo sviluppo e il miglioramento delle Risorse Umane.

Il coach in azienda interviene sulla performance, sulla definizione di obiettivi individuali e di team, sull’esplorazione del potenziale del gruppo di lavoro, sulla facilitazione delle relazioni all’interno del gruppo di lavoro. Ovviamente, il coach in azienda serve anche ad attivare percorsi di team working, team building e qualora fosse anche un formatore, il coach in azienda può attivare percorsi formativi.

A questo link, puoi visualizzare la ricerca di Metrix Global sul ROI generato dal coach in azienda e approfondire, sia a cosa serve il coach in azienda, sia quali sono i vantaggi e i benefici.

Come diventare coach

Per diventare coach devi seguire un corso di coaching riconosciuto che abbia queste caratteristiche:

  • Durare almeno 80 ore
  • Deve essere un corso interattivo
  • Non deve essere un corso pre-registrato
  • Deve prevedere delle esercitazioni
  • Deve trasferire le competenze distintive del coach professionista

Ti suggeriamo di consultare direttamente le principali organizzazioni nazionali di coaching in Italia, come Asso.Co.Pro, AICP e ICF per verificare quali siano i corsi per diventare coach riconosciuti.

Successivamente, per operare come coach professionista dovrai iscriverti ad una delle organizzazioni nazionali di coaching per ricevere le tue credenziali, essere in regola con l’aggiornamento formativo continuo e offrire una maggiore tutela ai tuoi clienti.

A questo link, puoi approfondire come diventare coach attraverso un percorso in regola con tutte le informazioni fornite.

Quanto costa diventare coach

Il costo per diventare coach può variare dai 2 mila euro, ai 4 mila euro.

Il costo per diventare coach dipende dalla qualità dell’ente formativo, dagli anni di esperienza della scuola che offre il percorso formativo e dall’organizzazione dello stesso percorso.

Ovviamente, un percorso di almeno 80 ore formative, professionalizzante e riconosciuto dalle organizzazioni nazionali di coaching difficilmente potrà costare meno di 2 mila euro. In tal caso, dovrai fare molta attenzione alla qualità del percorso proposto e alla veridicità delle informazioni offerte.

Come scegliere un corso di coaching

Per scegliere un corso di coaching devi tenere conto sia della qualità del percorso formativo offerto, sia delle tue inclinazioni e preferenze.

Infatti, nello scegliere un corso di coaching dovrai tenere conto delle tue aspettative ed esigenze, perchè esiste una varietà di offerte nel mondo del coaching e diverse tipologie di coaching.

Prima di tutto, dovrai selezionare i corsi di coaching riconosciuti, visitando le principali organizzazioni nazionali di coaching (Asso.Co.Pro., AICP, ICF). Successivamente, dovrai consultare le loro brochure, perchè ogni corso di coaching ha le sue caratteristiche e il suo approccio.

Infine, per scegliere un corso di coaching ti invitiamo a controllare le recensioni, le referenze e i feedback degli allievi precedenti.

La nostra Scuola di Coaching MCI è un corso di coaching riconosciuto sia da Asso.Co.Pro, che da AICP e abilita al processo di iscrizione ICF. Inoltre, puoi verificare le recensione dei nostri allievi su google e su Facebook, oppure ascoltando direttamente le testimonianze dei nostri allievi.

Cosa fa un bravo coach?

Le competenze fondamentali di un bravo coach sono, quindi, fondamentalmente legate alla facilitazione dei processi di apprendimento, alla comunicazione efficace, all’ampliamento dei punti di osservazione e dei propri paradigmi mentali, al promuovere lo sviluppo delle creatività e l’acquisizione di nuove prospettive e possibilità.

Un bravo coach aiuta il suo coachee, in una relazione paritaria, a raggiungere gli obiettivi, formulando piani d’azione e fornendo feedback accurati.

Perchè andare da un coach?

Uno dei principali vantaggi di lavorare con un coach è la capacità di acquisire una prospettiva diversa nei confronti dei problemi che devi affrontare. Oltre a offrire nuove sfide, un coach può aiutarti a individuare gli schemi negativi che potrebbero ostacolare il tuo successo e valorizzare le tue risorse interiori.