Per quanto questa professione vada via via diffondendosi in ogni settore, restano ancora molti punti interrogativi su cosa rappresenti, a livello pratico il COACHING.

Quando mi viene chiesto cosa sia, preferisco  piuttosto rispondere elencando solo alcuni dei benefici del COACHING, anziché dare una definizione che potrebbe essere riduttiva rispetto al valore che io stessa gli attribuisco.

Il Coaching come l’Universo

Quindi, quando parlo del Coaching, lo intendo come un UNIVERSO perché è:

Unirsi, in una relazione di fiducia reciproca, al coach

Nutrire motivazione al cambiamento

Iniziare un cammino di crescita personale

Vedere con nuovi occhi

Empatizzare

Ristrutturare i pensieri negativi

Stimolare le “forze sopite” che sono in noi

Orientare le forze stesse al raggiungimento degli obiettivi

Il coach osserva, ascolta attentamente, sospende giudizi e pregiudizi, entra in empatia con gradualità, sensibilità e delicatezza.

Motiva, guida ed accompagna attivamente il coachee nel percorso di crescita ed evoluzione.

Entrare in questo universo significa lavorare sulla mente, sul cuore e prima ancora sull’atteggiamento.

Nel 1974, una scoperta effettuata dalla School of Medicine and Dentistry della Ronchester University, ridisegnò la mappa della biologia dell’organismo.

Robert Ader, psicologo, scoprì che anche il sistema immunitario, proprio come il cervello, era capace di apprendere.

La scoperta di Ader aprì la strada alla ricerca di diversi modi, rivelatisi numerosissimi, attraverso i quali il sistema nervoso centrale ed il sistema immunitario, comunicano tra loro.

Un pensiero positivo genera positività.

Vedere il “lato positivo”, genera positività.

Avere un atteggiamento positivo, genera positività.

Se , dunque, è vero che il cervello ed il sistema immunitario comunicano tra loro, è altrettanto vero che la positività stessa, intesa come atteggiamento mentale, genera BENESSERE.

Possono essere diversi i motivi per cui ci si avvicina al mondo del coaching e per ciascuno esiste un MOMENTO BEN PRECISO NELLA VITA

Quando questo momento sopraggiunge, ciascuno lo sente dentro al proprio cuore.

“Perché voglio ritrovare me stessa”, “Perché vorrei avere più fiducia in me”, “Perché voglio imparare a comunicare in maniera efficace”, “Perché voglio imparare a curare i miei pazienti anche sotto l’aspetto emotivo”; queste sono solo alcune delle risposte che ho sentito, alla domanda “Perché hai scelto un percorso di Coaching?”

Tutto ciò che è buio dentro, d’un tratto diventa luce.

Prima fioca e poi sempre più forte.

Fino a quando quella luce, la nostra guida, delinea la strada da seguire …da soli…

 

Samanta Mancini (Coach e allieva Scuola di Coaching MCI)