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La maga Circe

Scommetto che state pensando ad una creatura mitologica malvagia che trasforma i naufraghi in maiali! Oppure ad una donna che con l’inganno impedisce ad Ulisse di tornare ad Itaca.

Be, va detto che la maggior parte delle versioni dell’Odissea dipinge la Maga Circe proprio così, sviluppando in questo modo uno stereotipo di donna molto rigido e limitato.

Gli stereotipi ed i limiti contribuiscono a creare il nostro pensiero  da cui derivano le convinzioni e, se non facciamo molta attenzione, rischiamo di pensare, agire, credere e vivere in modo limitato e stereotipato. Questo influisce sulla nostra vita e sulla storia della nostra vita che a noi stessi raccontiamo.

Grazie al Testo “Circe” di Madeline Muller ho avuto l’opportunità di leggere la stessa storia ma da prospettive diverse.

Esattamente come accade nella realtà, se guardiamo una persona, una situazione, un evento da un solo punto di vista rischiamo di perdere di fatto la grandissima bellezza, a volte collaterale, che ogni cosa dell’universo porta con sé.

E se vi dicessi che:

Circe sente sua madre dire che è brutta e tutte le sue sorelle bellissime;

Circe pensa di essere brutta;

Circe ha un potere (un talento) che non riesce a gestire;

Circe che asciuga il sudore di Prometeo incatenato e per questo viene punita da suo padre;

Circe che ama Galuco ma non viene corrisposta;

Circe che piange tutti i morti di Scilla;

Circe che studia le piante per migliorare la potenza delle sue pozioni;

Circe che ama la natura;

Circe che aiuta a partorire sua sorella Persifae (da cui è sempre stata trattata male);

Circe che si difende dai naufraghi che vogliono approfittare di Lei, usando il suo talento ovvero, mostrando loro allo specchio la loro vera natura (di maiali);

Circe che ama e difende suo figlio contro Atena;

Circe che lascia partire Ulisse pur se aspetta un figlio perché sa che Ulisse vuole tornare a Itaca da Penelope;

Circe che lascia partire suo figlio alla ricerca di Ulisse;

Circe che aiuta, supporta, ama Telemaco;

Circe che onora Penelope con la più onorevole ospitalità.

Ora, pensate ancora che Circe sia solo una donna malvagia  e che sia degna solo di rappresentare uno stereotipo negativo?

Avete mai sentito parlare di “Cambia la Tua Storia®”?

Questo è un bellissimo esempio di come una storia, così come una convinzione, può cambiare il punto di vista, spesso è molto più comodo raccontarsi la stessa storia anche quando non ci piace.

Invece sarebbe interessante vestire i panni di tutti i personaggi prima di  esprimere una opinione oppure di formulare un giudizio o di fare una scelta.

Il mio obiettivo è quello di riflettere su come molto spesso per cultura, amicizie e ambiente cadiamo in discorsi e giudizi confinati da limiti strettissimi e questo senza dubbio limita il nostro stesso vivere.

Il mio invito, con questo articolo, è quello di provare a considerare la nostra verità, magari che ci fa male, anche da altri punti di vista, potremmo scoprire mondi e persone davvero meravigliose.

Potremmo scoprire che il nostro dolore sarebbe stato funzionale ad uno splendido disegno universale.

Potremmo essere più consapevoli, potremmo essere più comprensivi, potremmo essere più felici.

Esattamente come per l’Odissea, anche noi possiamo decidere di cambiare punto di vista per cambiare la nostra storia, i fatti non cambieranno ma la nostra percezione di essi e le emozioni che ne derivano, quelle sì, certo che possono cambiare!

Siamo solo noi a decidere.

Per chi vuole approfondire il format “Cambia la Tua Storia®” ecco il link

E voi quale storia volete cambiare?

Maria Carducci
(Area Legale e Contabile MCI)