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Questo mese parlerò del libro “Reinventa la tua vita” di Jeffrey E. Young e Janet S. Klosko, un libro… anzi il libro dell’auto-aiuto! Il perché sarà chiaro più avanti, adesso vi introduco gli autori, gli psicoterapeuti Young e Klosko. Rispettivamente sono direttore e co-direttore del Cognitive Therapy Center di New York e in questo libro declinano un nuovo approccio terapeutico integrato, chiamato: “schematerapy”. Esso attinge a più modelli psicoterapeutici, in particolare quello cognitivo-comportamentale, psicoanalitico e Gestalt. La prefazione della versione americana è curata da Aroon Beck padre della terapia cognitiva e ideatore delle distorsioni cognitive.

Il libro è diviso in 17 capitoli. Nei primi cinque, gli autori ci spiegano come li sia venuta in mente e su cosa si basi il loro approccio. Dal sesto al sedicesimo, passano in rassegna tutte e undici singole “trappole mentali” ( più avanti sarà chiaro di cosa sto parlando). Nell’ultimo capitolo, invece, ci spiegano come predisporci e affrontare il cambiamento.

In questa recensione cercherò di dare un’idea di come il libro ci dà la possibilità di aiutarci e per farlo, come sempre, mi aiuterò con alcune parti di esso.

In questa prima parte, gli autori ci spiegano le specificità di questo libro rispetto a un comune testo che tratti di auto-aiuto. Credo che questo preambolo sia molto importante perché sulla carta tutti i libri ci promettono, direttamente o indirettamente, qualcosa. Molto spesso il “plus”, cioè il valore aggiunto di un libro, non è ben identificato, o peggio , in alcuni casi, è la fama stessa dell’autore che lo determina. Qui invece, partendo dai punti di debolezza di altri libri, e quindi, da un bisogno disatteso, si cerca di impostare un modello che integri diverse teorie e che sia d’aiuto a diverse problematiche personali. Proprio a queste esigenze risponde la terapia delle “lifetraps”. Esse sono undici schemi mentali (trappole) che creano pattern comportamentali con vari gradi di disfunzionalità per la nostra vita. Il libro offre la possibilità di capire come funziona la nostra mente, identificare la/le trappola/e presenti nella nostra vita e guidarci nel percorso di cambiamento

Questa, credo che sia una delle parti salienti del libro: ci spiega il perché continuiamo a reiterare comportamenti disfunzionali che ci portano sofferenza. Senza capire bene il perché noi ripetiamo continuamente schemi comportamentali disfunzionali, qualunque strategia di cambiamento “pronta all’uso” perderebbe di valore. Ecco perché gli autori, oltre a dirci quali siano le 11 trappole, ci spiegano in che momento della nostra vita si sono formate, come agiscono nella nostra mente e che tipo di comportamenti producono. Solo dopo ci indicano i passi da fare per metterle in discussione, cominciare un percorso di consapevolezza e produrre un cambiamento efficace.

Leggendo il libro si rimane disorientati da come si possa rendere così chiara e lineare una cosa tanto difficile e piena di sfumature come il cambiamento personale. Questo è possibile grazie ad un approccio schematico e sistematico ed all’utilizzo di dialoghi clinici adattati a scopo didattico. È evidente che per quanto gli specialisti si sforzino di racchiudere all’interno di categorie (in questo caso le trappole) i nostri schemi di pensiero disfunzionali, questi ci dicano poco o nulla su quello che realmente siamo. Per scegliere e costruirci il nostro posto nel mondo serve qualcosa in più! Ecco perché ritengo importante segnalare anche questa parte del libro, la quale ci esorta ad assumerci la responsabilità di noi stessi, di andare alla scoperta delle nostre inclinazioni e di avere una visione di chi vogliamo diventare.

Prima del cosa prendo e cosa lascio, voglio dirvi che ho evitato volutamente di parlare nello specifico delle 11 trappole. Questo perché mi sarei dilungato troppo senza riuscire a dare una visione d’insieme del libro. Mi riservo, quindi, di creare altri momenti per trattare nello specifico delle 11 trappole.

Cosa prendo e cosa lascio

Da questo libro prendo la chiarezza e la sistematicità con cui affrontare il cambiamento, infatti, è un punto su cui gli autori insistono molto e che può fare veramente la differenza. Inoltre prendo “l’approccio integrato”: l’idea di unire, da modelli diversi, utilizzando le singole tecniche ritenute più efficaci. Questa propensione la prendo come modello; ritengo che l’unione e l’inclusione, là dove possibili, siano sempre da preferire.

Infine con questo libro lascio la confusione che di solito la sofferenza e l’insoddisfazione portano con sé, nemiche di ogni tipo di realizzazione personale (professionale, sentimentale etc. ). Lascio l’elitarismo di alcuni approcci psicoterapeutici che creano percorsi di esclusione, mai a vantaggio del paziente.

Francesco Liso

Divulgatore di benessere