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I sogni sono come le conchiglie che il mare ha depositato sulla riva.

Bisogna raccoglierle e ascoltare la loro voce.

Romano Battaglia

 

Sognare fa parte della nostra vita. Sogniamo mentre dormiamo e sogniamo anche ad occhi aperti. Ognuno di noi custodisce in sé un proprio sogno nel cassetto.

Quando siamo bambini rispondiamo alla classica domanda Cosa vuoi fare da grande? senza porci limiti: “Voglio fare il medico e l’astronauta”, “Voglio viaggiare per il mondo” “Voglio diventare un Supereroe”, “Voglio curare gli animali”, tutto ci sembra possibile.

E la mamma che ci accompagna a letto, baciandoci sulla fronte e sussurrandoci dolcemente Sogni d’oro Anche lei arricchisce la nostra fabbrica dei sogni.

La dimensione del sogno, dunque, caratterizza sin da subito la nostra esistenza.

Poi accade che, mentre cresciamo, abbiamo l’impressione che i nostri sogni possano solo rimanere tali… Se fino a pochi anni prima tutto appariva chiaro e limpido, in età adulta quel sogno inizia a perdere luce, vitalità, energia e si affievolisce.

Come mai succede questo?

Può accadere per vari motivi. Accade perché rimaniamo delusi da qualcosa o qualcuno, magari da persone a cui teniamo particolarmente. A volte può accadere perché perdiamo la fiducia in noi stessi, quando, per esempio, ci rendiamo conto di aver fallito in un progetto. Diventiamo insicuri, perché ci preoccupiamo di non deludere le aspettative dei nostri genitori, anziché essere focalizzati su ciò che veramente conta per noi. Possono essere davvero tante le ragioni.

Eppure il nostro desiderio di sognare e realizzare ciò che tanto sentiamo rimane dentro di noi.

Il sogno si trasforma in una piccola sveglia che risuona nel nostro cuore e di tanto in tanto ci ricorda Su, forza! Io sono qui, attendo che tu apra questo cassetto e che mi tiri fuori!

Mi piace pensare che nel corso della vita, sono tante le occasioni che richiamano la nostra attenzione a quel segnale che indica la strada verso i nostri sogni, segnali che sono dovunque, solo che noi probabilmente siamo troppo distratti per coglierli…

Non è così? Probabilmente sì. Poiché i sogni assomigliano a quelle conchiglie che il mare deposita sulla riva e che non aspettano altro che essere raccolte e ascoltate.

Ora, cosa accadrebbe se tu ti rendessi conto che quelle conchiglie sono proprio tue? Se ti accorgessi che sono lì e stanno aspettando te, cosa ne faresti?

Se sapessi che quelle conchiglie rappresentano il tuo sogno, ti andrebbe di raccoglierle?
O forse le rigetteresti nel mare?

La chiave di quel cassetto, la chiave che può spolverare il sogno, è riposta nel nostro atteggiamento!

La chiave che può riaprire il cassetto e liberare il tuo sogno è l’atteggiamento!

Io l’ho capito attraverso il coaching. Ho capito una cosa importantissima: la volontà non basta! L’ardente desiderio non basta! È solo un presupposto per iniziare.

Il bisogno di fare qualcosa non può funzionare da stimolo per l’azione. L’atteggiamento fa la differenza!
L’atteggiamento è la spinta all’azione! Con l’atteggiamento io sono, faccio, mi muovo, vado verso qualcosa!

Adesso, rifletti…

Che atteggiamento hai avuto di fronte ad un tuo fallimento? L’hai guardato dritto negli occhi? O sei scappato via?

Quando hai perso la fiducia in te stesso, hai provato a rialzarti?

Cosa ne hai fatto di quella esperienza che ti ha turbato? L’hai ringraziata per l’insegnamento che voleva darti?

L’atteggiamento che tu decidi di assumere (o NON assumere!) porterà ad un certo risultato.
Questo risultato determinerà la tua strada. Questa strada potrebbe farti raggiungere o no i tuoi obiettivi.

E il tuo sogno? Ti piacerebbe rispolverare quel cassetto? Come ti sentiresti se potessi realizzare il tuo sogno?

La chiave è il tuo atteggiamento. Tu sei la chiave. Tu puoi aprire il cassetto che racchiude il tuo sogno. Puoi raccogliere le conchiglie che il mare ha depositato sulla riva per te. A te la scelta.