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Che sia un pallone, una freccia, una trave o una racchetta, non importa.

Che sia di individuale o di gruppo, che sia una staffetta o una gara singola non fa differenza.

Ciò che conta è che la tua mente e il tuo cuore siano sintonizzati.
Che il cuore esploda nella testa e che la mente sia concentrata nell’anima. Questo fa la differenza tra una performance eccellente e una deludente.

Per un pallavolista questa sintonia può avvenire attraverso il contatto delicato e prepotente di quei 65 centimetri sferici con le dita delle mani. Per un arciere può essere l’immagine folgorante del giallo che spicca attorno a quella freccia scoccata con sensibile precisione. Per un corridore può essere il calore dell’asfalto che scotta di vittoria sotto i piedi mentre calpesta dolcemente il traguardo. Per un nuotatore può essere la carezza fresca del sudore shakerato al cloro, che sa di respiro e acqua di vita.

Ogni sport ha la sua peculiarità, la sua tecnica, la sua strategia. Ogni sport è differente. Cambiano le regole, cambia il terreno di gioco, cambia l’attrezzo che utilizzi.

Eppure c’è qualcosa che accomuna tutti gli sport.

La voglia di vincere, sostenuta dalla voglia di vivere quello stato di flusso che sai ti accompagna verso il tuo obiettivo.
Vuoi essere performante, lotti e ti alleni con tutto te stesso, ti sfidi per andare oltre te stesso, per raggiungere l’eccellenza.

Gli sport entrano in comunione con la passione, l’agonismo, la competizione, la fatica.

Quando sei nel tuo stato di flusso, la fatica si trasforma in fame di conquista.
Sei a digiuno da ogni sforzo, come se non ti fosse bastato abbuffarti di pane e dolore.
Come se quel travaglio di allenamenti non sia ancora sufficiente a partorire la tua migliore gara possibile.

Sì, perché puoi dire di essere nato solo quando hai conquistato l’eccellenza, per poi morire ancora e rinascere nella versione di te più elevata.

Come un software, che sembra essere perfetto fino a che tutte le sue funzioni sono state sperimentate e hanno creato il bisogno di soddisfare altre esigenze. Così effettui l’aggiornamento e aggiungi ulteriori pulsanti a quella macchina vivente che ti fa stare in piedi.

Nello stato di flusso, tempo e spazio si confondono per trasportarti in coordinate fuori da ogni vincolo. All’improvviso il coro dello stadio e il boato del pubblico nel palazzetto si tacciono per fare posto a quel silenzio rumoroso del tuo sangue che scorre veloce nelle vene.

I tuoi muscoli sono governati dall’incoscienza. Regna l’anarchia guidata dei movimenti precisi e fluidi del tuo corpo.

Tu sei estraniato ma presente, tu sei in quella rete che segna goal, in quel cronometro che scandisce il tuo record, su quel trampolino che ti dà lo slancio verso il cielo, sei in quel nastro che danza elegante fra le tue dita.

E così non hai più bisogno di vincere a tutti i costi, perché hai già vinto.

Vinci te stesso, i tuoi limiti.

Vinci la tua prestazione eccellente che va al di là del risultato, vinci la tua estasi dell’essere un atleta, vinci l’approvazione del tuo Coach, la pacca sulla spalla del tuo compagno di squadra.

E tutto questo non ha prezzo, non può essere sostituito da nessuna sconfitta e nessun fallimento sarà tanto forte da impedirti di sognare ancora, di impegnarti sempre di più, di metterti in gioco e dare valore a te, al tuo sport e a tutti quelli che con te e per te, beneficiano della tua essenza.

Questo è sport, questa è vita.

Binomio perfetto di felicità e gratitudine.

 

Luana Berardi Coach (Tutor della 5° edizione della Suola di Coaching MCI)